È difficile per chiunque commentare con il dovuto distacco una vicenda in cui si è direttamente coinvolti. Ho aderito al cortese invito del Direttore Bartolo Scandizzo promettendo a me stesso che questa testimonianza sarebbe stata improntata alla più assoluta obiettività e in tale spirito racconterò la mia esperienza quinquennale di Consigliere di Amministrazione del Parco Archeologico di Paestum, da un anno in qua di Paestum e Velia.
Peraltro nella comunicazione degli ultimi giorni – e lo rilevo con rammarico – è stato veicolato il solo nome di Paestum. Non è giusto! Dopo un “pressing” durato anni, il Ministro Franceschini, accogliendo la mia proposta – anche formalmente motivata con una lettera sottoscritta da Zuchtriegel e da me – a fine 2019 varò il relativo provvedimento. In realtà la piena esecutività, dopo i passaggi e gli adempimenti di rito, arrivò esattamente un anno fa.
Bene! Sono stato a Velia l’11 febbraio scorso e vi mancavo da alcuni mesi; ho trovato una situazione radicalmente cambiata: dalle grandi cose (lavori progettati, altri in itinere; relativi finanziamenti già ottenuti, altri richiesti) fino alla realizzazione di piccoli interventi di manutenzione, pulizia, diserbo che presentano al visitatore un’area archeologica curata, vorrei dire, accudita.
Lì come a Paestum non solo le vestigia, i prestigiosi monumenti, i reperti, ma anche un’anima!
Su questo aspetto dell’umanizzazione del patrimonio archeologico, come di quello storico-artistico e ambientale c’è tanta ‘letteratura’, ma personalmente credo che più degli scritti, dei libri, dei saggi in materia possano la competenza delle persone, il metodo, la capacità di coinvolgimento, la tensione ideale e soprattutto la passione per imprimere valore aggiunto al quotidiano concreto lavoro.
Ho sempre sostenuto che, nell’attività direzionale, Gabriel Zuchtriegel abbia saputo interpretare appieno la natura e lo spirito della Riforma Franceschini.
Da Consigliere di Amministrazione – in quella che considero per me un’esaltante esperienza dopo tanti anni di servizio al territorio – ho imparato a conoscerlo negli scorsi cinque anni di stretta collaborazione.
Ora sono in campo tutte le premesse perché anche a Velia possa innescarsi lo stesso meccanismo virtuoso che ha caratterizzato l’Autonomia gestionale e amministrativa di Paestum: costruzione di solide relazioni con le Istituzioni locali; capacità progettuale e programmatica; ricerca di opportunità per finanziamenti pubblici; interlocuzione col Privato per azioni in partenariato; modelli di accoglienza, di assistenza e di attività didattiche destinati al pubblico di ogni età nel segno del rispetto per le persone svantaggiate e dell’inclusione sociale senza differenze; iniziative volte ad agevolare la piena fruizione da parte di tutti, favorendo la conoscenza e il protagonismo dei Cittadini – secondo il dettato della Convenzione di Faro – di visitatori italiani e stranieri, in primo luogo degli abitanti del posto, così come delle realtà Associative locali. Zuchtriegel è acuto interprete dell’Archeologia pubblica!
Accanto al Direttore vi è stata una bella grande squadra che ha risposto agli stimoli e ha saputo assecondare il suo disegno con passione ed efficacia. Sono i funzionari e collaboratori dei differenti uffici, gli archeologi, gli storici dell’arte, i tecnici, il personale addetto alla custodia e alla vigilanza! Tutti sospinti da grande dedizione e professionalità, da una forte motivazione. Ecco, l’anima di Paestum e di Velia! Oggi loro ed io avvertiamo un doppio sentimento: rammarico mentre Gabriel Zuchtriegel si appresta a lasciare la Direzione del Parco Archeologico di Paestum e Velia; soddisfazione e orgoglio per il traguardo che egli ha raggiunto. E direttamente il Ministro, durante l’inaugurazione di un’importante mostra al Colosseo, sabato 20 febbraio, ha voluto annunciare il nome del nuovo direttore del Parco Archeologico di Pompei.
Ritengo utile per il lettore soffermarmi sulla procedura che avrebbe poi portato a tale esito: come previsto dalla Legge di Riforma del MiBAC, viene pubblicato un bando di selezione internazionale per la Direzione del Parco Archeologico di Pompei; partecipano quarantaquattro concorrenti; una prima selezione porta ad individuarne dieci; i dieci vengono esaminati da una Commissione giudicatrice di estrema autorevolezza, presieduta dalla Professoressa Marta Cartabia (successivamente chiamata dal Presidente Draghi al Governo del Paese), che nel chiudere i lavori rassegna una terna di nominativi nelle mani del Ministro; quest’ultimo sceglie Gabriel Zuchtriegel. È il più eloquente riconoscimento del lavoro che il Direttore ha fin qui svolto.
Immediatamente dopo la diffusione della notizia data non tutti si uniscono al coro di elogi e di apprezzamenti, talvolta anche alle manifestazioni di orgoglio all’indirizzo di Zuchtriegel. Naturalmente – si fa per dire, naturalmente – non si unisce un gruppo più ristretto di studiosi e di personalità del mondo scientifico ed accademico, taluni di particolare e riconosciuto prestigio. E fin qui, ci mancherebbe, si può comprendere la mancata condivisione. Ma alcuni di essi, anche con gesti eclatanti e soprattutto con dichiarazioni pubblicate sulla stampa quotidiana, si scagliano con inusitata veemenza contro il nuovo direttore di Pompei e il Ministro.
“Continuiamo così… facciamoci del male!”, diceva Nanni Moretti, in uno dei suoi film più famosi “Bianca”!
Per quello che può valere il mio parere la penso del tutto all’opposto. Beninteso la mia formazione è tutt’altra, epperò ho alle spalle un percorso nell’organizzazione turistica pubblica, nelle Istituzioni locali, in quelle parlamentari europea e nazionale. In tutto intero il lungo arco di tempo al quale mi riferisco ho sempre espresso sensibilità e attenzione verso i temi della Cultura, della salvaguardia del patrimonio archeologico e ambientale, negli anni confermate attraverso azioni concrete (riconoscimenti al territorio del Salernitano da parte dell’UNESCO; Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico a Paestum; recupero di contenitori storici e di spazi per attività culturali; per citarne soltanto alcune, oltre all’attività e alle iniziative formative promosse dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali – Ravello, che presiedo).
E ho sempre cercato di rifuggire, anche se una cosa non mi ha convinto, dalle polemiche sterili, pretestuose, manifestamente infondate, preferendo piuttosto attendere i risultati dell’operato altrui per poi giudicarli. È ciò che mi sarei aspettato nella vicenda di specie, tanto più da personaggi così autorevoli.
Nei cinque anni di Direzione a Paestum, includendo nell’ultimo anche quella del Parco Archeologico di Velia, Gabriel Zuchtriegel ha impiegato le proprie migliori energie in termini di professionalità, di dedizione assoluta, di managerialità miste al giovanile entusiasmo – e il dato anagrafico non può certo essere considerato un … difetto! – e, ciò che più conta, risultati lusinghieri sotto l’aspetto gestionale e amministrativo con notevoli incrementi di attività, di visitatori e di incassi.
Non ho dubbi che possa fare altrettanto bene a Pompei, misurandosi con una sfida alta, che saprà affrontare grazie ai riconosciuti meriti e, in più, all’immediatezza con cui stabilisce relazioni istituzionali e umane!
Perciò gli porgo un rinnovato, sincero augurio di buon lavoro.
Alfonso Andria
Consigliere di Amministrazione del Parco Archeologico di Paestum e Velia
Presidente del Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali – Ravello