Quello che coerentemente il fronte “locale”, da ambo le parti, aveva sostenuto in campagna elettorale si è poi realmente concretizzato: Voza e Sica, alla luce del sole, raggiungo il tanto prevedibile accordo in vista del ballottaggio contro Franco Alfieri il 9 giugno. Il fronte locale così incrocia gli scudi in una testuggine a 8 liste (4 per Sica e 4 per Voza) equiparando numericamente il fronte Alfieri. Una scelta che ha fatto storcere il naso viste le tante divisioni, pubblicamente esplicitate dai vari schieramenti in questi anni, che caratterizzano i vari protagonisti che andranno a sedere gomito a gomito nella stessa maggioranza. Lo stesso storcimento di naso che si verificò quando si videro nella compagine Alfieri palumbiani e dissidenti. Anche se poi gli elettori hanno corretto il tiro premiando solo due dissidenti (Merola e Accarino) e zero palumbiani.
Il clima piuttosto allarmista, provocato dalla tanto ingombrante presenza di Alfieri, ha compattato tutti i protagonisti che in questi ultimi 20 anni hanno incrociato le spade con tanta ferocia e tanta tenacia. In una sorta di “Asercito Alleato”, si preparano a fronteggiare l’invasione dello “straniero” che, se non fosse un così temibile avversario per gli amanti del patriottismo, andrebbe ringraziato per aver posto fine a controversie che per anni e anni hanno caratterizzato la cronaca politica e la vita sociale di Capaccio Paestum.
Adesso che la partita sembra di nuovo aperta, e lo scontro si accinge a diventare sempre più aspro e duro, tocca capire cosa potrà succedere domani quando, e se, vittoria sarà ottenuta e l’invasore disinnescato. Cosa accadrà quando il motivo della loro unione verrà meno e le divisioni riaffioreranno?
Ora come ora sostenere che l’accordo elettorale abbia cancellato come d’incanto le varie divergenze, vorrebbe dire rinnegare tutto ciò che in questi lunghi anni è accaduto e che ha segnato in modo indelebile la storia di Capaccio Paestum. Proprio per questo motivo la riflessione su chi si dividerà le spoglie di questa vittoria rimane una delle preoccupazioni per un pezzo di elettorato che guarda a questa unione. D’altronde i cittadini non hanno nessun altro modo per valutare un politico se non su quello che ha fatto e quello che ha detto in passato. Proprio per questo riaffiorano vecchie dichiarazioni che contestano la “Pax Augusti” e ne fanno emergere le contraddizioni che ci sono state ieri e che possono continuare domani; magari in una maggioranza che guiderà Capaccio Paestum….