Di Veronica Gatta Quale delle esperienze amministrative degli ultimi due decenni ritiene sia stata la più proficua? Sicuramente l’amministrazione Voza ha fatto molto, anche se ha goduto di molte progettualità avviate dal sindaco Marino, al quale va il mio ringraziamento per quanto ha dato a Capaccio durante i suoi mandati. Come giudica tutti i sindaci che si sono succeduti da quando vige il sistema elettorale che prevede l’elezione diretta del sindaco? Hanno amministrato per il consenso e non per una progettualità di medio-lungo termine. Hanno comunque onorato la dignità e la storia secolare del nostro paese, con comportamenti di grande moralità e attaccamento alla propria terra. Italo Voza ha presentato un bilancio molto positivo. Per lei, invece, c’è qualcosa che non ha funzionato? E se sì, cosa? È mancata la politica. Voza, ha avuto paura di avere coraggio. Gli ultimi 3 sindaci che sono saliti a Palazzo di Città sono stati costretti a dimettersi, lo stesso Voza ci è andato vicino, perché i consiglieri di maggioranza si sono uniti all’opposizione per farli dimettere. Cosa pensa di fare, qualora venisse eletto, per evitare un altro fallimento? Non succederà. Tutti a casa, ai primi sintomi di intolleranza. Eventuali altri marinai della banda Schettino, con me non timbreranno il cartellino. Per questi motivi, ho una sola lista e una giunta già nominata con docenti e professionisti esterni. A me, le coalizioni e i compromessi per governare non servono. È nelle coalizioni che si annida il compromesso e il malaffare. Se, come sembra, anche quelle che sosterranno lei come candidato a sindaco, saranno tutte liste civiche, in cosa si differenzieranno l’una dall’altra, oltre ai nomi presenti? Il movimento popolare Svolta Civica, che ho l’onore di guidare, nasce dal basso e guarda a sinistra come a destra, DELLA GENTE. Guardiamo ai bisogni e non alle speranze. Noi siamo a fianco delle famiglie e di quelli che sentono di non farcela più. Le altre liste sono processioni di capitalisti, albergatori, colletti bianchi, faccendieri e clienti della mutua. “Ammucchiate” guidate da candidati ormai scaduti. Che hanno fallito! Quali sono le priorità su cui intervenire per una partenza che abbia un impatto forte sul sistema pestano? La macchina burocratica comunale è vecchia ed è rappresentata da dirigenti che spesso dimenticano di lavorare per i cittadini. Il cittadino e i suoi bisogni sono al centro della nostra agenda e del nostro programma. La parola chiave è riorganizzazione. A cominciare dai servizi al territorio. Voglio un Comune “umano”, solidale, senza diseguaglianze. Ordinato, civile. Farò il controllo e il censimento di tutti gli immigrati. Guerra a chi affitta agli irregolari, senza denuncia all’autorità e senza contratto. Mai più ladri a casa tua!! Come pensa di rapportarsi con il direttore del Parco Archeologico di Paestum e che giudizio dà di quanto fatto fino ad ora? È persona competente e concreta. Noi siamo a fianco del pragmatismo e delle soluzioni. Quali sono le problematiche prioritarie su cui lavorare per risollevare le sorti del comune di Capaccio Paestum? Risollevare il paese significa risollevare le FAMIGLIE. In ognuna delle quali c’è un giovane disoccupato, un anziano da accudire, un malato da curare. Da qui partirò. Meglio vedere una famiglia sorridere che una strada illuminata. Fascia pinetata e lungomare sono due problemi che si trascinano da decenni. Che soluzione ipotizza per la loro sistemazione? Subito, pulizia e diradamento della pineta per renderla fruibile a tutti. Creazione di 5000 posti auto gestiti da cooperative di giovani, per rendere il litorale, dalla prossima stagione, sicuro e funzionale. Poi la vera realizzazione di un litorale moderno, naturale ed in linea con le aspettative degli operatori. Senza cemento e senza stravolgimenti. Il litorale deve essere un’oasi di bellezza e fruibilità. Sono per un turismo naturalista e ambientalista. Stop a nuove concessioni. Il mercato ortofrutticolo di Paestum è stato un volano per lo sviluppo dell’agricoltura della Piana del Sele. Avrebbe bisogno di un ammodernamento e, forse, anche di una nuova collocazione. Cosa può fare l’amministrazione comunale per facilitare il percorso? Il mercato ortofrutticolo è un problema serio. È in gioco il futuro della nostra agricoltura. Non sono per un mercato nuovo, voglio un mercato che funzioni. È necessaria una politica degli orari concordati con i produttori, con prezzi degli imballaggi che non ricadano solo sulle spalle dei produttori, addetti al facchinaggio che siano giovani locali e non extracomunitari come oggi. È un grande riferimento occupazionale per imprese e addetti. Cambiare l’attuale viabilità, per liberare Viale della Repubblica, e creare un grande parcheggio con ingressi centralizzati da via Terra delle Rose. Il mercato di Capaccio, deve passare da mercato delle grandi quantità a mercato delle eccellenze e dei prodotti di nicchia. Un vero e proprio “mercato degli orti”. Reinserirlo, nel circuito commerciale con convegni e iniziative di valenza nazionale. Ricostruire un’immagine di tipicità, salubrità e sicurezza alimentare. Io lo posso fare. Anche il Consorzio di bonifica vive da anni in un clima di tutti contro tutti. Quale sarebbe la giusta ricetta per riposizionarlo al centro del sistema di sviluppo della città? Del Consorzio avrei preferito non parlare. Troppe allegre gestioni e troppi clientelismi, sono le cause del fallimento. È mancato un progetto complessivo. Un ente, comunque, che va recuperato e rilanciato. Un Ente, che non dovrebbe occuparsi solo di dare l’acqua ai consorziati, ma creare sinergie con il mondo agricolo, il mercato ortofrutticolo e il Comune. Speriamo che alle prossime elezioni i consorziati, eleggano deputati all’altezza del compito e delle loro aspettative.
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