Di Veronica Gatta Spettacoli di musica etnica e popolare, gruppi folkloristici itineranti, stand enogastronomici, mostre di pittura e di fotografia, convegni sulla cultura e la tradizione cannalonghese e cilentana… questo e molto altro è la “Fiera della Frecagnola”. Nei giorni che precedono la seconda domenica di settembre si respira “aria di fiera” e di festa a Cannalonga – un piccolo, antichissimo borgo alle falde del Monte Gelbison, circondato da castagneti secolari e da una maestosa faggeta, nel cuore del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Nata come “Fiera di Santa Lucia” – un mercato onnicomprensivo di merci e bestiame –, è conosciuta oggi come “Fiera della Frecagnola” e affonda le sue radici nel lontano 1459. La Frecagnola è musica, cultura, gastronomia; è una “fiera” radicata nella tradizione e nella vita di Cannalonga che organizza con cura – grazie al costante lavoro dell’Ente “Fiera della Frecagnola”, dell’amministrazione comunale e alla collaborazione dei cittadini. Dal 7 all’11 settembre scorsi è stato possibile rivivere le emozioni, gli odori, i sapori e le musiche di un tempo. Le sere e le notti trascorse a Cannalonga fanno parte di una tradizione che si rinnova ogni anno a fine estate, dove i giovani aspettano l’alba in Piazza del Popolo al suono di organetti che ritmano tarantelle cilentane. Anche quest’anno non sono mancati i momenti culturali: nel pomeriggio di sabato 10 settembre è stato assegnato il “Premio Pietro Carbone” a Daniela Ferolla (Miss Italia 2001 e conduttrice di “Linea Verde”). Ogni anno, infatti, durante la “Fiera della Frecagnola” viene assegnato un riconoscimento ai cilentani che si sono contraddistinti nel contribuire alla crescita del territorio. Il Premio è stato ideato per ricordare il maestro di montagna impegnato e sempre disponibile, grande appassionato e studioso della sua terra, scrittore, considerato simbolo di richiamo ai grandi valori della vita. Il simbolo e la “regina” della “Fiera della Frecagnola” è la capra. Nei 5 giorni di Fiera è stato possibile gustare i piatti tipici a base di carne di capra (la famosa “carne re crapa vudduta”), il formaggio di capra, il pane fatto in casa, il vino locale e molto altro ancora … presso le caratteristiche “baracche” e presso gli stand gastronomici allestiti da cannalonghesi e non solo. “A carne re crapa vudduta” Piatto principe della “Fiera della Frecagnola” è il bollito di capra (in dialetto locale “crapa vudduta”), preparato – come da tradizione – secondo la seguente ricetta: Ingrdienti: – Carne di capra (l’animale deve essere intero, di taglia media e di giovane età) Per il brodo vegetale:
- – 1 gambo di sedano con foglie
- – 3 carote
- – 3 patate
- – 3 pomodori
- – 1 cipolla
- – olio extravergine di oliva del Cilento
- – sale quanto basta
Procedimento: Tagliare a pezzi la carne ed eliminare il grasso in eccesso, successivamente porla in una capiente casseruola colma di acqua fredda. Quando l’acqua si approssima all’ebollizione, raccogliere con una schiumarola il grasso in superficie. Successivamente, calare in acqua le verdure tagliate molto grossolanamente. La cottura è lenta, può durare dalle tre alle quattro ore, a seconda della taglia dell’animale. Aggiungere il sale e l’olio extravergine di oliva del Cilento. La carne deve essere servita con il suo brodo.