di Bartolo Scandizzo Ho conosciuto Vito Pinto quando ho incrociato una sua iniziativa editoriale dalla tesata evocativa: “Le due Costiere”. Ovviamente, quella Amalfitana e quella Cilentana. L’idea mi convinse subito e misi a disposizione la nostra piccola esperienza per aiutarlo. Le cose non andarono come Vito aveva immaginato e sperato, ma è rimasto in me un ricordo incancellabile di una persona per bene, un giornalista capace e un amico da stimare. L’ho conosciuto anche per le sue iniziative che hanno avuto come oggetto la ceramica. Un mondo a me poco conosciuto, ma pieno di fascino che, anche grazie ad altri amici ho imparato ad apprezzare. Vito mi ha invitato alla presentazione del “Viaggio inverso”. Già dalla presentazione mi resi conto che Vito aveva colto nel segno. Era un’idea che, anche a scatola chiusa, sembrava capace di suscitare attese e curiosità. Dopo averlo letto, questo libro ha superato le aspettative e mi ha aperto orizzonti e scorci di panoramici di vite vissute che altrimenti non avrei mai considerati. Ecco perché ho accettato di buon grado la richiesta di Pinto di accompagnarlo nella presentazione del libro nella casa delle Arti di Agropoli sabato 3 dicembre u.s. Qui il padrone di casa è Francesco Crispino, assessore alla cultura di Agropoli. Ovviamente, come tanti, anch’io vado in Costiera, di quando in quando. Ma esservi accompagnato portato per mano e per la mente da Vito è stata un’esperienza unica. In più, mi ha fatto conoscere come la “divina” costiera ha costruito nei secoli la sua meritata fama di luogo incantato capace di ispirare scrittori, poeti, artisti, ecc. Sono certo, però, che ha saputo rendere grandi anche chi vi nasce e vive un’esistenza normale perché sono loro il contorno che hanno restituito ai tantissimi ospiti i luoghi straordinari arricchiti dai loro vissuti. In “Viaggio Inverso” emerge il senso religioso dei luoghi (Stefan Andres). La vita dei bambini e come è difficile in un luogo dove si sale e si scende: il villaggio verticale! (Giovannino Cammarano). Tra tanti bambini, Eduardo scelse Peppino Girella al secolo Giuseppe Fusco (Eduardo De Filippo). La ceramica e tanta vita intorno ad un’arte che è anche lavoro che porta reddito (Carmine Carrera). Il mare che da tranquillo lago diventa un ambiente rischioso ma in ogni caso amato perché vi si dorme a stretto contatto per una vita ( Gilbert Clavel). Ci sono posti dove non si capisce se sono i pittori che scelgono i soggetti o i luoghi che li guidavano o imbrigliavano con i loro atteggiamenti cangianti (Kurt Craemer). Possiamo capire perché uno dei pilastri su cui è stato costruito il mito della Costiera è senz’altro quello delle donne che l’hanno eletta a luogo d’amore per eccellenza (Greta Garbo) Oltre che luogo fantastico, essa è anche posto dove si può fare affari (Mikhail Semenov). È un luogo quasi inaccessibile per la strada che fa buttare anche l’anima a chi soffre di mal d’Auto ( John Steinbeck). Gli occhi dei locali sono puntati sugli estranei solo per amicizia e simpatia (Gore Vidal). In Costiera ci si rigenera per poi concedersi al successo (Tennessee Williams) Terra di esuli che nella città verticale hanno trovato spazio, comprensione e il minimo vitale: nessuno sperava di trovarvi una nuova patria! Insomma, grazie a Vito possiamo scoprire storie e luoghi visti e vissuti da altri con occhi di grande passione. È quasi possibile toccare con mano la “patina” d’amore, considerazione, calore e riconoscenza che in tanti hanno spalmato su una terra e un mare già benedetta dal creatore. Gli uomini che l’hanno abitata sono stati a loro volta toccati da tanta grandezza e, consapevolmente, ne hanno tratto beneficio sia sotto l’aspetto interiore sia in termini di reddito indotto dalla fama continuamente alimentata da ogni arrivo e partenza. Noi che viviamo a due passi dalla “Divina Costiera” non possiamo che rallegrarcene e, magari, provare ad esserne all’altezza visto che anche l’altra Costa, quella Cilentana, non ha posti meno incantati da far valere.
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