Vinitaly 2019, ancora un successo senza precedenti per la brillante kermesse veronese. Le cifre parlano chiaro. L’edizione numero 53 dell’importante evento enologico ha registrato la presenza di 125.000 spettatori, provenienti da ben 145 Stati diversi. Un successo sempre più grande e sempre più internazionale che rappresenta, per le eccellenze italiane (ma anche straniere), una vetrina importantissima. Sui comunicati dell’ufficio stampa di Verona Fiere si legge che quella del 2019 è stata l’edizione del Vinitaly più grande di sempre: abbiamo già accennato al numero complessivo dei visitatori, ma sono stati registrati importanti aumenti anche nel numero delle aziende espositrici (4.600, ben 130 in più rispetto al 2018) e in quello dei buyer accreditati stranieri. Per quanto riguarda il padiglione B, quello che da sempre è riservato alla Campania, quest’anno, dal punto di vista arredo, era più bello degli altri anni. L’ho trovato vivo, colorato, luminoso e interessante. Una buona metà era occupata dalle aziende irpine e l’altra metà era divisa tra le altre quattro province della nostra regione. Il corridoio riservato alla provincia di Salerno faceva intuire che i viticoltori salernitani, nonostante un consorzio, non sembrano per niente uniti. Nel senso che, le aziende presenti erano poche e alcune di esse (tra quelle più importanti e che ricoprono ruoli di primo piano nel consorzio) preferivano essere sistemate in altri padiglioni che hanno un maggior richiamo di pubblico e di buyer. Credo che questo atteggiamento non faccia bene al nostro territorio. Ricordiamoci che uno dei detti più famosi di sempre dice: “L’unione fa la forza”. Quindi, voglio elencarvi le aziende cilentane che, con orgoglio e fierezza, hanno tenuto alto il nome del Cilento. Iniziamo con l’azienda che in questo momento è quella che ha più “appeal” e cioè la San Salvatore. Sicuramente il suo stand è stato quello più affollato e visitato della provincia di Salerno. Con amore, passione e professionalità, tutti quelli che rappresentavano l’azienda, con in prima fila il titolare Peppino Pagano, hanno fatto degustare vini insieme a mozzarelle di bufala e salumi locali. I suoi vini (Pian di Stio, Trentenare, Vetere, Jungano, ecc.), a giusta ragione, hanno da tempo varcato i confini nazionali ed europei. Continuiamo con la De Conciliis di Prignano Cilento che, con uno stand molto ben organizzato, facevano assaggiare il loro “Donnaluna” nelle versioni Fiano e Aglianico. Anche qui, Paola De Conciliis e suo fratello Luigi si facevano apprezzare per la loro professionalità. Altra prova di passione per questo mondo e per il Cilento l’ho trovata allo stand della Casa Vinicola Cuomo – I Vini del Cavaliere di Capaccio Paestum. Qui, Giovanni Cuomo e sua moglie Catia, facevano assaggiare i loro prodotti che ogni anno hanno una marcetta in più di quello precedente. Oramai i loro Heraion (Fiano Cilento Dop), Leukos (Fiano Paestum Igp), Paistom (Rosato Aglianico Paestum Igp) e Granatum (Aglianico Cilento Dop) sono molto apprezzati dagli amanti del nettare di Bacco. Lo stesso spirito lo troviamo da Cobellis di Vallo della Lucania. A far godere chi affollava lo stand ci hanno pensato Rosario Liguori (Direttore amministrativo) e Luigi Busiello. Piacevole è stato anche andare a visitare Albamarina, l’azienda di Castinatelli di Futani. Qui, abbiamo trovato il simpaticissimo e dinamico Mario Notaroberto, ristoratore che da sempre ha il Cilento nel cuore: prima con il suo ristorante che ha aperto in Lussemburgo (ora lasciato ai figli) e ora con l’azienda vinicola. Non c’è evento che promuove il Cilento che non troviamo i vini di Mario. Complimenti! Un’altra azienda che da sempre si è fatta notare, per i suoi vini e per il posto magico dove sono situati la cantina e i vigneti, è la Sangiovanni di Castellabate di Ida e Mario Corrado. Visitare la cantina (io ci sono stato qualche tempo fa) è come fare un’escursione in “Paradiso”! Concludiamo con 2 aziende gestite da due giovanissimi. La prima è “Il Colle del Corsicano” di Castellabate di Alferio Romito che è alla sua seconda vendemmia. Se il “buongiorno si vede dal mattino” sentiremo spesso parlare di lui. Promette molto bene. L’altra è Rossella Cicalese, giovanissima titolare dell’omonima azienda che ha sede a Santa Cecilia di Eboli, ma ha anche dei vigneti a Perdifumo. I suoi buoni vini si distinguono anche per una bella e vivace etichetta. La passione e la voglia di fare bene c’è. Sicuramente avrà successo. Ecco, in totale nell’area Salerno c’erano solo 8 viticoltori saldamente attaccati al Cilento. Gli altri? Erano altrove o hanno preferito snobbare la kermesse veronese. Per concludere, parliamo di un bel successo di un’azienda campana: la cantina Antonio Mazzella di Ischia.
Ogni anno, al Vinitaly, una preparatissima giuria internazionale assegna premi ai vini che hanno avuto una valutazione di almeno 90 punti. Questi vini sono raccolti nel 5StarWines – the Book 2019. Si tratta di un elenco che include 625 vini italiani e internazionali. L’azienda Mazzella è stata premiata con Vigna del Lume 2018 (Miglior Vino Bianco Italiano, 95 punti) e come azienda vinicola dell’anno (assegnato a chi ottiene il punteggio migliore con almeno due vini differenti). Complimentissimi!!!