di Lucio Capo La “Storica Magione” con annessi, giardino storico, dépendances, cappella gentilizia, edificio residenziale per i contadini, immobile comune con forni, e due “Bufalare” una tonda e l’altra quadra, è stata messa in vendita per 4 milioni di euro. L’Amministrazione di Capaccio-Paestum non si è fatta sfuggire l’occasione ed ha esercitato il diritto di prelazione. Con la delibera n.185 del 30/05/2016 la Giunta Comunale, ha manifestato la volontà di comprare Villa Salati. C’è tempo fino al 12 luglio 2016 per reperire i soldi necessari e formalizzare gli atti di acquisizione dello storico complesso, che da lustro all’Area Archeologica di Paestum. “La delibera di indirizzo in oggetto – sottolinea il Sindaco Italo Voza – serve a far si che i dirigenti comunali possano relazionare sulla possibilità di acquistare “Villa Salati”. Il nostro intendo – precisa il Sindaco – è quello di dare una forte impulso affinchè il MIBACT possa esercitare il diritto di prelazione. 4 milioni di euro per Capaccio-Paestum sono tanti, per il Ministero invece rappresentano una cifra abbordabilissima”. “Villa Salati” appartiene a quella famiglia di edifici storici, risalenti a 1700, che raccontano la storia di Paestum e del suo territorio, di quando la piana paludosa, chiusa a difesa da ricche famiglie, fu occupata e suddivisa in feudi di migliaia di ettari. Furono costruite le fattorie fortificate con tutte le pertinenze, per gli umani e gli animali. Nacquero le “Bufalare”, edifici a pianta tonda o quadra con al centro un camino, ove i “Gualani” posavano le stanche membra e i loro corpi macilenti, su giacigli di fortuna, poco sopra porcilai e pollai, le stesse membra e gli stessi corpi che nelle freddi albe e nei torridi mattini cagliavano latte di bufala, ricavandone mozzarella. Tutto questo è finito da tempo, ma rimangono le tracce di quel che è stato, non solo fabbriche preziose, ma sangue, sudore e fatiche di poveri derelitti, emancipati dalla bonifica e dalla fine del feudalesimo. Bene fa la Comunità di Capaccio-Paestum a ridiventare padrone della sua storia e della sua tradizione, e, speriamo che questa volta Il Ministro Francescheni dia ascolto al popolo ed i propri rappresentanti, visto che a Paestum arriveranno 38 milioni di euro. Plausi all’iniziativa dell’Amministrazione di Capaccio-Paestum, sono arrivati da mondo Istituzionale, Politico ed Associativo. Legambiente, approva la decisione del Sindaco Italo Voza. “È una scelta lungimirante per investire sul futuro, può segnare il punto importante per il Parco Archeologico di Paestum, un passo importante per arrivare all’acquisizione dei beni in vendita, cominciando così a restituire alla collettività un bene comune. L’acquisizione di “Villa Salati” può aprire nuovi scenari per il riassetto di Paestum. L’iniziativa del Comune di Capaccio-Paestum deve essere sostenuta da tutte le forze politiche, sociali, culturali. Da anni Paestumanità ha posto all’attenzione della comunità nazionale ed internazionale la necessità di acquisire a patrimonio pubblico le aree interne alla cinta muraria. L’acquisto di “Villa Salati” è un investimento per la bellezza, la cultura e il bene comune “.
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