Venezia è come una donna. Tutto quello che si dirà di lei sarà vero.
(Mieczysław Kozłowski)
Venezia, con i suoi vicoli strette, le sue piccole isole all’interno di una laguna nel mare Adriatico, il suo fascino intramontabile.
Se si gira per Venezia si puo’ vedere ovunque il suo simbolo che è il Leone Alato, che ha un libro aperto sotto la zampa anteriore destra, la scritta in latino ” Pace a te Marco,mio evangelista”. Se il leone veniva rappresentato con una spada, significava che Venezia stava affrontando un periodo di guerra, la maggior parte dei leoni in città furono distrutte da Napoleone nel 1797.
Se si passeggia per Venezia è impossibile non percorrere un ponte, la maggior parte costruiti in pietra. Nel 2008 è stato costruito l’ultimo ponte.
La Venezia attuale, poggia in parte su centinaia di isolotti che sulla terra ferma; sta su milioni di pali conficcati nel fango e per costruire Venezia quindi è stato necessario disboscare nell’arco dei secoli interi intere aree dell’Istria e si sceglievano degli alberi particolari come querce, larici.
A Murano lavorano ottanta aziende e tante tecniche della lavorazione del vetro sono frutto del tempo e immutate da generazioni.
Nell’isolotto di Murano, fitto di case rinascimentali e dal caratteristico faro bianco, la produzione di oggetti di vetro rimane la più alta espressione del lavoro raffinato di molte dinastie di maestri vetrai che si sono tramandati l’arte di trasformare la sabbia col fuoco e con l’aria, nel segreto della loro isola.
Si ritiene infatti che la creazione di oggetti in vetro risalga all’antico Egitto e sia arrivata fino ai romani per adornare le case nobiliari ma dovranno passare molti secoli prima che, grazie a influenze arabe e asiatiche, si sviluppi in un’arte propriamente detta. E questo accadde a Venezia quando, per prevenire gli incendi sulla terraferma causati dal processo di lavorazione del vetro, Murano venne eletta a fabbrica galleggiante.
Essendo il processo di creazione del vetro molto complesso ed economicamente rilevante, i vetrai furono autorizzati a portare spade e godere alcune immunità ma non furono mai autorizzati a lasciare la Repubblica proprio per non condividere i segreti della loro arte.