I recenti risvolti giudiziari sull’omicidio di Angelo Vassallo fanno finalmente luce su di un crimine che sembrava dovesse restare senza colpevoli.
Quello che sconvolge in questa storia è l’emergere dell’inquinamento, non solo delle prove, quanto del tessuto sociale di una comunità che sembra aver smarrito la proprio identità, come una sorta di “mutazione genetica” causata dallo stravolgimento economico di certi equilibri, con l’arrivo di investitori non autoctoni e non sempre di specchiata moralità.
L’ aumento sconsiderato dei prezzi degli immobili era già la spia di una metamorfosi in atto che avrebbe alterato la composizione tradizionale di un turismo storicamente di qualità ed ancora a misura d’uomo, poi snaturato in nome di una crescita economica sostenuta e sproporzionata.
Dove era e dov’è lo Stato? Chi avrebbe dovuto vigilare sul riciclaggio e su certe “lavatrici di soldi”?
Gli sviluppi
dell’inchiesta aprono uno squarcio, disvelando un mercato non solo di consumo e di spaccio di stupefacenti, ma anche una zona grigia di una tale consistenza, da avere coperture altolocate, anche da parte di avrebbe potuto e dovuto fare da argine a questa ondata.
Le omissioni, i depistaggi, l’omerta’ istituzionale, le “fake news”, sono probabilmente dovute ad una sorta di ragnatela relazionale, fatta di legami personali e di complicità inconfessabili, di un mondo di sopra che di giorno indossa il doppiopetto della classe dirigente e la sera non disdegna di andare a cena e poi a letto con il mondo di sotto, alzando il gomito e sporcandosi il naso…
L’omicidio Vassallo, oltre ad essere una tragedia familiare e collettiva, ha rappresentato il cortocircuito che doveva far saltare il banco di certe relazioni pericolose, evidentemente troppo forti se hanno resistito ben quattordici anni, risultando difficile porvi rimedio, proprio a causa del groviglio perverso che ha tenuto insieme tutto.
Molto più facile quindi costruire un teorema con la storiella del piccolo spacciatore o della supposta cupola politica .
Ciò che poteva essere appurato in pochi giorni è stato fatto solo dopo tanto tempo, grazie al lavoro di magistrati determinati e dalle mani libere.
La storia ci insegna una cosa: che non esistono delitti perfetti, ma solo indagini imperfette.
Banalmente, è solo una questione di volontà e di uomini giusti al posto giusto.