di Bartolo Scandizzo Le “vampate” di calore che hanno investito i paesi, piccoli e grandi, dell’area Parco del Cilento, Diano e Alburni in occasione del rinnovo di molte amministrazioni comunali nella passata primavera vanno, lentamente, esaurendosi. Molte conferme, alcune novità e qualche sorpresa; la “vampata” è passata ed ora si ritorna al vivere quotidiano. È arrivata la “stagione”, che per noi è l’estate, che porterà turisti ed allegria sia sulla costa che nelle aree interne. Ogni angolo del nostro territorio si rianimerà e sembrerà di essere immersi in un mondo fantastico dove il tempo trova il modo di farci fare capolino in una dimensione che da molti anni non è più la normalità: centri abitati che vivono sprigionando vitalità che si riversa nelle piazze, odori di ragù che si affacciano da finestre riaperte, tavolini che si moltiplicano occupando i marciapiedi antistanti i bar, gli scanni delle chiese che si fanno stretti per i fedeli, piccoli B&B e ristoranti che fanno fatica a dare “retta” a qualche decina di avventori risaliti dalla costa a cercare un po’ di frescura e i sentieri vengono percorsi a piedi da escursionisti amanti della natura. Perfino di manifesti che annunciano la morte di qualcuno, sembrano diradarsi per fare spazio a quelli che annunciano la festa, la sagra, il torneo … I “nativi” e ancora residenti, ovviamente, non si fanno ingannare da questa euforia. Sanno che la “vampata” durerà lo spazio dell’estate e poi si tornerà a contare, alla rovescia, il tempo che rimane per rimanere ancora di meno, ancora più soli. Quest’anno, però, a differenza di quelli precedenti, ci sono alcune novità! La prima è che abbiamo un nuovo presidente del Parco Nazionale del Cilento, Diano e Alburni, Tommaso Pellegrino. È stato nominato il nuovo presidente della Comunità del Parco, Salvatore Iannuzzi; sono stati indicati quattro sindaci nel consiglio dell’ente parco da parte degli oltre 80 sindaci dei comuni che si trovano nel perimetro della “regione Verde” e, infine, Governo nazionale e Regionale hanno preso in mano la matassa ingarbugliata del ruolo delle Comunità Montane assegnando rilevanti risorse destinate, in parte, a rendere ai forestali gli stipendi arretrati e, per il resto, a ridefinire compiti e funzioni degli stessi. Altra novità è costituita dal fatto che la Regione ha destinato risorse importanti alle due aree interne individuate nell’area parco: Vallo di Diano e Cilento. Si è provveduto a costituire i due comitati di gestione e si sta procedendo all’elaborazione dei progetti da sottoporre alla valutazione di chi è preposto al controllo che le risorse vengano utilizzate per raggiungere gli obiettivi prefissati: ridare una vera occasione di rilancio per contenere e ribaltare il fenomeno del decremento demografico. Infatti, se non si sarà in grado di immaginare strategie e attivare buone prassi per intervenire sul fenomeno demografico testimoniato dai numeri che, inesorabilmente, si abbattono si anno in anno, ogni risorsa sarà gettata nella fornace dell’ineffabile forno dell’inutilità. Ecco perché, è necessario che chi ha assunto ruoli istituzionali, ad ogni livello, faccia proprio il primo, se non l’unico, obiettivo che è alla base per ogni ipotesi di rilancio: bloccare il calo dei residenti e lanciare un piano di “ripopolamento” dei piccoli centri attirando possibili nuovi cittadini: turisti di media e lunga permanenza, rientro di emigranti che volessero concludere nella terra dei padri la loro esistenza, giovani amanti della natura per motivi di studio, giovani famiglie di immigrati da specializzare nei lavori artigianali e nei servizi alla persona e i loro figli per ripopolare le scuole … Intanto, già il fatto di aver dato una certezza del futuro alle famiglie dei dipendenti della Comunità Montane è già un primo passo. L’aver, poi, destinato da parte della Regione ingenti risorse (circa 200 mln di Euro) al territorio per dare risposte agli annosi problemi di viabilità ed alla realizzazione di importanti infrastrutture basilari (vedi metanizzazione), è un altro fattore di stabilizzazione. Infine, l’aver affidato ai sindaci delle aree interne altre risorse (circa 100 Mln) per immaginare strategie di sviluppo sostenibile, è un altro elemento di fiducia nelle capacità di “noialtri” di andare oltre il frammento dei cento campanili. Anche per il Parco, è giunta l’ora di farsi parte attiva per ricoprire il ruolo di animatore propositivo del processo. Pellegrino e Iannuzzi hanno la responsabilità di farsi trovare pronti alla sfida assumendo il ruolo che essi stessi hanno dichiarato di voler prendere in carico all’atto dell’accettazione dell’incarico: realizzare, oltre alla doverosa tutela naturalistica, culturale e ambientale della “Regione Verde” anche quella della valorizzazione e dello sviluppo sostenibile del territorio. Non sarà facile farsi “riconoscere” questo ruolo. Per il bene di questo territorio è bene che ci riescano e che i sindaci ne diano loro atto!
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