La questione è delicata e non semplice da affrontare. Si fa sempre fatica, infatti, a parlare dell’insorgenza di tumori e di possibili collegamenti al proprio contesto ambientale, senza rischiare di generalizzare o di creare allarmismo.
Accade anche nel Vallo di Diano dove periodicamente la tematica torna a farsi attuale, risultando quasi fisiologicamente collegata alla presunta presenza di materiale tossico in alcune aree del comprensorio.
Tutto ciò anche alla luce dell’assenza di riscontri, in termini di dati precisi, da parte delle Istituzioni. Mancanza che spinge molti valdianesi verso il sospetto e la paura.
Molti si chiedono, per esempio, che fine abbiano fatto i dati relativi al progetto sul Monitoraggio Impatto Ambientale per le regioni del sud. Che ha interessato anche il territorio del Vallo di Diano. Partito nel 2013 e caratterizzato da attività di telerilevamento, con l’aiuto di elicotteri, il piano avrebbe dovuto fornire risposte riguardo lo stato delle cose e dall’eventuale presenza di depositi clandestini di rifiuti. Dati da trasmettere poi alle Agenzie Regionale per la Protezione Ambientale ed eventualmente ai Comuni, al fine di prevedere eventuali interventi.
Ad oggi, tuttavia, non si hanno notizie al riguardo. Il gruppo di chi pretende chiarimenti e delucidazioni in merito a ciò è guidato dagli attivisti del Movimento 5 Stelle di Sala Consilina che, attraverso il Consigliere Regionale del M5S Cammarano ed il senatore Castiello, hanno ufficialmente richiesto i dati agli uffici competenti ed all’Arpac.
In tutto ciò è tornata attuale la questione relativa a presunti sversamenti/interammenti di materiale tossico, che sarebbero avvenuti tra gli anni ‘80 e ’90 in un territorio, quello del Vallo di Diano, apparentemente immacolato e quasi mai interessato da eventi rilevanti, almeno a livello mediatico.
Fatta eccezione per l’Operazione Chernobyl, andata in scena nel 2007 e legata al presunto traffico illecito di rifiuti speciali e pericolosi. L’inchiesta, infatti, vedeva “interessati” anche alcuni terreni ricadenti tra i Comuni di San Pietro al Tanagro, Teggiano e Sant’Arsenio.
Tra le iniziative a cui si è dato vita nel tempo, per cercare di offrire delle risposte concrete, quella andata in scena a Teggiano, dove nel 2013 si è effettuato il censimento e la mappatura sull’incidenza delle patologie tumorali nel territorio comunale. I dati, raccolti grazie alla collaborazione dei locali medici di base, non hanno evidenziato particolari criticità.
Si attendono, tuttavia, riscontri esaustivi