“Mi auguro che le inutili e immotivate polemiche dei giorni passati siano finite e che non creino problemi ad un grande progetto che potrebbe cambiare la prospettiva di un territorio. Un progetto così importante va seguito con passione, serietà, determinazione, avendo ben conoscenza di tutto ciò che succede. Continuerò a seguire con passione, serietà e determinazione il progetto così come è giusto che sia. Ringrazio il giornalista Angelo Raffaele Marmo per aver fatto ad oggi chiarezza sul progetto dell’alta velocità”, questo è l’annuncio del consigliere regionale Corrado Matera sulla spinosa questione Alta Velocità nel Vallo di Diano. Una questione che ormai si trascina da tempo e che vede affacciarsi nella questione diverse opinioni, a volte discordanti ma convergenti sull’importante impatto economico e sociale che una simile costruzione avrebbe per il comprensorio valdianese. “Lo stato dell’arte sull’Alta Velocità nel Vallo e le cortine fumogene superficiali e approssimative: Mi dispiace essere costretto a svolgere qualche considerazione polemica, sia perché ho cose più costruttive da fare sia perché non ritengo che sia questa la strada per compiere passi in avanti per lo sviluppo e la valorizzazione del nostro Vallo. C’è, però, un dovere di verità al quale adempiere: un dovere che è anche più stringente per chi, come me, fa il giornalista di mestiere, sebbene in questo gruppo, meritoriamente creato a suo tempo dal dottor Pietro Greco, io scrivo come cittadino tra cittadini interessato con determinazione, per l’attenzione e la passione per il nostro territorio anche se da lontano, al passaggio dell’Alta Velocità nel Vallo”, scrive il giornalista Angelo Raffaele Marmo dal suo profilo Facebook. “Un anno fa, quando, metaforicamente ma non tanto, è partito il treno dell’Alta Velocità per il Sud, mi sono dato da fare per capire i termini, le coordinate, le possibilità reali del progetto. Sul territorio si era attivato l’onorevole Corrado Matera con gli stessi obiettivi. È stato semplice, per una volta, unire le forze e avere come unico interesse il territorio. Abbiamo avuto, così, puntuale conoscenza diretta e documentale del Piano di fattibilità generale dell’intera opera, in quel momento ancora riservato, ma che è stato prontamente da noi divulgato all’opinione pubblica: si è potuto constatare che i vertici di Rfi, con i loro tecnici e manager, erano orientati decisamente a sostenere il tracciato cosiddetto «autostradale» che passava per il Vallo. Abbiamo ottenuto, a quel punto, io e l’onorevole Matera, un incontro con l’amministratrice delegata di Rfi, Vera Fiorani, e con il Responsabile degli investimenti, Vincenzo Macello, ai quali abbiamo rappresentato quanto decisivi potessero essere per il Vallo di Diano sia il passaggio della linea sia la localizzazione di una stazione: e così, in oltre due ore, di riunione, la «numero uno» di Rfi ha illustrato, passo passo, le caratteristiche del progetto, i tempi, le procedure, rispondendo con cortesia e professionalità a domande e interrogativi: e anche di questo abbiamo dato conto all’opinione pubblica. Spiace davvero, dunque, sentire definire l’incontro «una passeggiata a Roma per prendere un caffè”. Poi prosegue: “Fin dall’inizio, in tutte le comunicazioni e i post, si è sempre sostenuto che la scelta del passaggio dell’Alta Velocità nel Vallo, come negli altri territori, fosse una scelta tecnico-economica di Rfi, sulla base di valutazioni e analisi specialistiche di altissimo livello. E, anzi, si è insistito sull’esigenza di difendere con le unghie e con i denti proprio questa impostazione tecnica per impedire scopi e clientelismi, puntualizzando con forza, nelle molteplici interlocuzioni, l’importanza di una fermata nel Vallo di Diano. La scelta del tracciato è stata e rimane, dunque, tecnico-economica ed è di Rfi. Ma la politica ha avuto e ha un ruolo non secondario: da un lato sono noti a tutti i tentativi, anche recentissimi, di amministratori e esponenti politici di altri territori, come il Saprese e il Lagonegrese, di far cambiare, attraverso pressioni e viaggi a Roma dai propri referenti politici, il progetto per non far passare l’Alta Velocità dal Vallo o per farla passare senza fermata, come sarebbe accaduto, per esempio, se fosse andata verso Sapri, pur transitando dal nostro territorio: ipotesi sulla quale non sono mancate le ambiguità anche da parte di chi oggi polemizza. Dall’altro lato, la politica, quella di chi vuole davvero difendere la scelta tecnica a favore del Vallo, ha avuto e ha il ruolo di monitorare, vigilare, seguire, giorno per giorno, l’iter progettuale e decisionale di Rfi sia per impedire, come accennato, che altri possano far modificare il progetto definito sia per informare l’opinione pubblica del Vallo”. Conclude il suo lungo commento su Facebook: “Perché se ci si fosse impegnati a scorrere i documenti pubblicati qualche giorno fa dall’onorevole Matera ci si sarebbe resi conto di un aspetto dirimente e chiarissimo: per la prima volta in un atto progettuale ufficiale (la Relazione generale dell’intera opera, che fa da premessa al Piano di fattibilità tecnico-economica del primo sub-lotto), di recentissima definizione (di gennaio 2022), da parte di Rfi si indica in un’area di confine tra Buonabitacolo e Padula l’ubicazione della stazione nel Vallo di Diano, mentre sappiamo tutti che fino a questa rilevante novità si è discusso ampiamente sulla localizzazione della fermata lungo il tracciato. La notizia, dunque, c’era e c’è, eccome, al punto che è stata «la notizia» della settimana per tutti, tranne che per qualcuno. Tant’è che possiamo anche anticipare un’altra notizia: il Piano di fattibilità tecnico-economica del secondo sub-lotto (Romagnano-Buonabitacolo), che, a differenza di quanto affermato da chi polemizza, sarà preliminare (e non successivo) al dibattito pubblico, confermerà in pieno e nel dettaglio la scelta indicata nella Relazione generale pubblicata qualche giorno fa”. Insomma è quanto mai aperta la questione che unisce e divide la politica locale e quella regionale e l’opinione pubblica in un sali scendi senza esclusione di colpi.
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