di Nicola Nicoletti La vittoria di Antonio Aloia, dopo l’unione con l’Udc di Luigi Cobelis, già da molti profetizzata, è avvenuta. Una vittoria netta, pulita, e i voti lo affermano. Ottenere 2832 è una bella affermazione; già nelle prime sezioni in cui avveniva lo spoglio domenica sera, si intravedeva il successo. E così che all’apparenza tutto è immutato, ma sarà vero? La prima cosa che balza agli occhi è che i tre candidati di Cobellis sono stati eletti e il volto dell’amministrazione Aloia 2 sarà caratterizzato da un segnale nuovo. E cioè Giusy De Cesare, Rosario Liguori e Piero Matonte hanno ottenuto una bella vittoria, i primi due alla prima esperienza di candidatura. L’altro segnale è che lo zoccolo duro di Aloia: Maiese, D’Amato e Oricchio, compagni di burrasche in cui si erano persi i vari Miraldi e Molinaro, non sono stati rieletti. Cambia quindi la formazione base dell’amministrazione vallese. Sansone ce la fa per 6 voti mentre Giusy Rinaldi rimane fuori, per una manciata di voti. La super affermazione di Antonietta Coraggio emerge con i suoi quasi 800 voti, realtà che certifica l’importanza del voto di genere e di un padre, il dottore Gerardo, profondamente amato non solo dai vallesi, ma dal Cilento intero. Probabilmente Coraggio soffierà il posto di vice sindaco a Marcello Ametrano che prende la metà dei suoi voti con 486 preferenze. Sorpresa sempre femminile è quella della De Cesare con 427 voti. Il ricambio non riesce quindi al Pd di Nicola Botti, 1513 voti, frutto, forse, di un ritardo su tutta la linea come preparazione della lista, di un cambio di candidato poi non avvenuto – Dino Liguori – e infine di un accordo con 18 21 non concluso. Per alcuni anche per la scarsa presenza di medici in lista. Il successo rimane solo quello di Francesca Serra con i suoi 412 voti. La moglie di Simone Valiante ha impressionato l’elettorato per la chiarezza programmatica e la conoscenza dei problemi del mondo giovanile. Infine Pietro Miraldi e la lista dei 5 Stelle. È la sorpresa della politica vallese, un inedito tra due giganti del Cilento che, con un gruppo di giovani preparati e volenterosi, ottiene 1334 voti. Oltre a Miraldi siederà nel consiglio comunale Anellina Chirico grazie ai suoi 317 voti. Non era facile per loro la gara, e la lettura non deve essere negativa, conquistando comunque una manciata di consensi in una competizione difficile come questa. Il quadro che ne esce è di un paese spaccato se si leggono i voti di Aloia e quelli delle due liste alternative; la somma, oltretutto, è superiore ai numeri dello stesso Aloia. Adesso è opportuno muoversi per il cosiddetto bene comune, analizzare le realtà doloranti di Vallo: devianze giovanili, lavoro, visibilità, commercio, e tutte le svariate tematiche emerse nei comizi appena finiti. Solo così, chi amministra, dimostrerà l’amore per Vallo, con meno discorsi enfatici e più risultati concreti.
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