Si è svolta ieri a Vallo della Lucania la processione del Santo Patrono, protettore dell’omonima Diocesi, San Pantaleo. La prima del Vescovo, insediatosi da poche settimane, che già traccia le linee guida del suo Magistero.
Sembra già essere entrato nel cuore dei fedeli per il suo stile improntato alla spontaneità dei gesti, allo slancio verso i più deboli, bambini, disabili ed anziani.
Nello scenario sfavillante di una festa sempre all’apice della scenografia e della partecipazione, nel solco della migliore tradizione organizzativa, hanno lasciato il segno le sue parole, che annunciano un ritorno alle origini di una Chiesa aperta ed inclusiva.
Il suo invito a riaprire gli oratori e le strutture sportive, a fare squadra tra le comunità e le parrocchie, a superare gli individualismi, nonchè le inutili chiacchiere, a vantaggio di una operatività silenziosa e concreta, sono il miglior viatico per un cammino di rinnovamento.
Vibrante il suo discorso di fronte al nosocomio vallese: un vero monito per gli amministratori e la classe dirigente a prendersi cura della sanità pubblica, in difesa di quei diritti fondamentali all’assistenza che non possono essere barattati in nome del. mercato.
Un ottimo inizio per Monsignor Vincenzo Calvosa, con l’augurio che le sue parole trovino ascolto e proseliti, rompendo quel silenzio rassegnato che ha contribuito non poco ad aumentare la deriva materiale e morale di questi ultimi anni.