Lo scorso 26 settembre 2020 presso il Palazzo della Cultura (ex Convitto dei Domenicani) a Vallo della Lucania, si è tenuta la prima giornata di “Rareche”, il mercato contadino del Cilento che punta a creare un modello di buone pratiche incentrato sulle istanze positive del nostro mondo agricolo, in accordo con le istituzioni locali e di concerto con una ristorazione di qualità.
Il progetto, ideato da Andrea Rinaldi (Happy People P.R.), Mario Di Bartolomeo (Azienda Agricola Le Starze) ed Edmondo Soffritti (Azienda Agricola La Petrosa) vede la collaborazione di oltre 15 aziende agricole del territorio, e punta alla creazione di un “modello cilento” per l’agricoltura, la ristorazione e l’ospitalità. L’appuntamento del sabato con “Rareche” è di quelli che istituiscono un circuito virtuoso tra persone che, prima di tutto, scelgono di prendersi cura del proprio territorio e fanno rete con quanti condividono gli stessi principi, portando il comune di Vallo della Lucania alla ribalta per quanto riguarda le iniziative di promozione e protezione della biodiversità locale e dei prodotti a km 0. Da sede istituzionale dell’Ente Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Vallo della Lucania è il luogo in cui un’iniziativa come “Rareche” può diventare più che significativa. Il Comune, che conta circa 8mila abitanti, rappresenta un punto di raccordo per molti servizi del territorio, è un centro commerciale e sede vescovile, e ricopre un ruolo di indubbia importanza in quanto propulsore di attività.
Dal 2016, con un secondo mandato, il Comune è guidato dal Sindaco Antonio Aloia, medico chirurgo, figlio di genitori emigrati in Argentina e nato lui stesso in terra straniera, per poi fare ritorno nel Cilento agli inizi degli anni ’70.
È dell’amministrazione Aloia la costituzione del Distretto Rurale Culturale “Cilento Antico”, nato dalla volontà dei soggetti promotori, il Comune di Vallo della Lucania insieme ai comuni di Orria, guidato dal sindaco Mauro Inverso, quello di Moio della Civitella, con a capo il sindaco Enrico Gnarra, e quello di Gioi, retto dal sindaco Maria Teresa Scarpa, di favorire lo sviluppo delle aree rurali del Cilento, valorizzandone le peculiarità che lo contraddistinguono e ne costituiscono l’elemento identitario, oltre che rafforzare e promuovere, mediante la cooperazione e l’integrazione delle molteplicità dei soggetti, il territorio, favorendo una sua crescita omogenea. Il nome dato al distretto non è assolutamente casuale: il professor Vincenzo Pepe, presidente onorario della Fondazione Giambattista Vico di Vatolla e presidente nazionale di FareAmbiente, lo racconta così: “in queste due parole c’è tutto: le nostre radici, ciò che mangiamo, i nostri nonni, l’aria che respiriamo, il sole, le montagne, i boschi ma anche i piccoli paesi, beni da preservare e valorizzare.”
Le nostre radici, appunto.
Per ulteriori informazioni su “Rareche ” e per collaborare : – 3392992850 – [email protected]
Francesca Schiavo Rappo