La valle, pur presentando forti elementi di omogeneità, varia al proprio interno tra i 150 metri sul livello del mare della bassa valle ai 2200 metri della catena Saccarello Frontè.
Questa verticalità della struttura orografica, relativa al forte dislivello altimetrico in uno spazio limitato, influenza diversi aspetti della valle.
Ci si trova di fronte alla compresenza ed alla fusione di due mondi: quello alpino e quello mediterraneo; in primo luogo, la vegetazione varia dagli uliveti e i vigneti ai folti boschi cedui e ai castagneti per proseguire senza soluzione di continuità nelle foreste di conifere, faggete, lariceti e ai pascoli di montagna: ginestra e rododendro fioriscono nello spazio di pochi chilometri.
L’area si pone l’obiettivo di realizzare un progetto di sviluppo a lungo termine, fondato sulla responsabilità sociale del territorio e la tutela del paesaggio, mirato al miglioramento della qualità della vita delle comunità locali ed all’incremento dell’attrattività turistica, attraverso il potenziamento e la qualificazione dei servizi essenziali e la valorizzazione delle vocazioni territoriali. Il turismo escursionistico e lo sport all’aria aperta, estivo e invernale, le peculiarità agroalimentari (presidi Slow Food, Terra Madre, Prodotti e Cucina Certificata), l’artigianato, il commercio, l’arte e la tradizione, se opportunamente valorizzate economicamente, diventano volano per creare opportunità di lavoro, in un’ottica di crescita dell’economia locale, a sostegno dell’imprenditoria giovanile già esistente, e punto di attrazione per l’insediamento di nuove persone e famiglie, invertendo il trend demografico negativo.
Il quadro che emerge dall’analisi del contesto mette in evidenza alcune peculiarità dell’area:
• Popolazione residente contenuta e molto frammentata sul territorio, peraltro in calo nell’ultimo decennio;
• Elevata quota di popolazione anziana;
• Alta percentuale di stranieri residenti e presenza di migranti sul territorio;
• Presenza del Parco delle Alpi Liguri;
• Cooperative attive sul territorio, tra cui una cooperativa di comunità;
• Patrimonio paesaggistico-storico-culturale di alto pregio;
• Difficoltà del tessuto imprenditoriale con un calo delle imprese attive;
• Rilevanza del settore agricolo e agroalimentare, con diversi prodotti tipici.
La strategia si sviluppa attraverso tre ambiti di intervento relativi alle filiere locali, al turismo sostenibile e ai servizi alla popolazione, che necessariamente devono prevedere azioni coordinate ed integrate. Gli ambiti sono infatti tra loro collegati e interdipendenti secondo un principio di “reversibiltà”, nel senso che lo sviluppo di ogni ambito influisce sullo sviluppo degli altri sia nella fase lineare di “andata” (per esempio i prodotti agroalimentari verso il turismo) che nella fase di “ritorno” (il turismo verso lo sviluppo agroalimentare).
Si tratta pertanto di una strategia di integrazione che prevede una vera e propria condivisione di mezzi, di scopi e di investimenti.
Ciò è determinato e favorito da alcuni fattori innovativi che si sono sviluppati negli ultimi decenni, in particolare:
a) una nuova concezione dello spazio rurale in quanto ambiente non solo produttivo, ma culturale e di relazione;
b) una accentuata percezione dei valori qualitativi oltre che identitari delle produzioni locali;
c) una evoluzione del turismo che da “turismo servito” (mare, spiaggia, intrattenimento, ecc…) si indirizza sensibilmente verso un turismo di conoscenza e di scoperta (cultura, paesaggio, sport, ecc…);
d) una rivalutazione dei borghi sia sotto l’aspetto architettonico che, come stile di vita, fenomeno che, ancor più, chiede una rivalutazione della funzione dei residenti, in gran parte anziani.
Gli obiettivi che la strategia intende perseguire sono:
• Valorizzare le peculiarità del territorio per aumentare l’attrattività turistica;
• Migliorare l’accessibilità dell’area attraverso una riorganizzazione del servizio di trasporto pubblico locale per agevolare gli spostamenti all’interno dell’area di residenti e turisti;
• Potenziare l’offerta formativa per incentivare la permanenza dei giovani in contesti formativi del territorio e migliorarne le competenze chiave in relazione alle vocazioni del territorio;
• Aumentare la possibilità di mantenimento della popolazione presso il proprio domicilio e preservare il tessuto sociale.
“Dove le Alpi scendono al mare” descrive perfettamente la peculiarità delle valli dell’estremo ponente ligure ed in particolare della Valle Arroscia.