Queste le richieste del Collettivo: l’aumento dei posti di sostegno dovrebbe avvenire in tempi più rapidi, poiché il 2026/27 è un orizzonte temporale troppo lontano per rispondere alle urgenze attuali; bisognerebbe garantire l’accesso prioritario ai posti di sostegno ai docenti specializzati, evitando il ricorso a soluzioni precarie e promuovendo una reale valorizzazione delle competenze acquisite; bisognerebbe attivare un doppio canale di reclutamento, attingendo sia dalle graduatorie concorsuali che dalle GPS, per garantire una copertura efficace dei posti vacanti; bisognerebbe evitare ulteriori concorsi, a meno che non siano strettamente necessari, per evitare che la saturazione delle GPS penalizzi ulteriormente i docenti già idonei e specializzati.
La Legge di Bilancio prevede un ulteriore incremento di 134 posti per gli insegnanti di sostegno. Si arriverà così a 2.000 unità aggiuntive dall’anno scolastico 2026/27. Valditara assicura il continuo impegno del Governo Meloni. “Prosegue il nostro impegno a favore degli studenti con disabilità”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. Si tratta, ha detto il Ministro dell’istruzione e del merito, di un segnale di grande attenzione di questo governo nei confronti dei temi della disabilità e del precariato scolastico “. Non si possono nascondere poi le criticità gravanti sulla manovra, ha lasciato intendere Valditara. Sono diverse le difficoltà finanziarie che gravano sulla manovra, ha dichiarato il Ministro. Si tratta di difficoltà connesse agli oneri derivanti dal bonus 110%. Malgrado la deficienza di risorse non manca l’impegno politico alla risposta dei peculiari bisogni dell’inclusione scolastica e alla necessità di riduzione del precariato. Sono priorità politiche e vanno considerate nella giusta misura. La notizia dell’incremento dei ventimila posti viene largamente accolta con favore. Lo stesso Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati si dice soddisfatto. I duemila posti per gli insegnanti di sostegno a partire dall’anno scolastico 2026/27, si rappresenta di certo un intervento politico scolastico volto a qualificare la condizione educativa nella sfera della disabilità e si svela sviluppo significativo nell’azione inclusiva. Tanto però non basta secondo il Collettivo. “Questo intervento, sebbene significativo, non è sufficiente per affrontare le criticità attuali e future delle scuole italiane. Un sistema scolastico già oggi in affanno,” dichiara il Collettivo. Grazie ai dati raccolti dal Collettivo, confrontando le GPS (Graduatorie Provinciali per le Supplenze) con i bollettini di nomina di tutte le province italiane, si rileva che: “Per la scuola secondaria di secondo grado, ci sono 44 province già sature, distribuite soprattutto nel Sud Italia, ma anche in alcune aree del Centro e del Nord. In queste province, circa 23.500 docenti specializzati non sono stati chiamati dalle GPS sostegno secondaria di secondo grado (ADSS), nonostante abbiano completato il percorso di specializzazione. Nelle province non sature, sono stati invece chiamati circa 10.000 docenti non specializzati per ricoprire incarichi su posti di sostegno nella classe di concorso ADSS, penalizzando i docenti che hanno il titolo sul sostegno”. E’ sicuramente una situazione difficile, un profilo della scuola odierna in sofferenza se si considera il considerevole numero dei proff. di sostegno mal distribuiti sul territorio: “..il bilancio attuale dimostra che il sistema soffre di un eccesso di docenti specializzati, mal distribuiti sul territorio, a fronte di un ricorso ancora eccessivo a personale non qualificato”. Il prossimo futuro quindi non si delinea affatto roseo. Queste le prospettive future e i rischi di saturazione totale nella previsione del Collettivo: “A giugno 2024, si aggiungeranno oltre 15.000 docenti specializzati alla secondaria di secondo grado (ADSS) provenienti dal IX ciclo TFA, ai quali si sommeranno gli idonei degli anni precedenti. Di conseguenza, non c’è alcuna necessità di avviare percorsi di specializzazione straordinari. Inoltre, l’emanazione di un nuovo concorso per docenti (PNRR 2), annunciato per rispettare gli obblighi imposti dalla Commissione Europea, aggraverà una situazione già satura, senza apportare soluzioni concrete. Molti precari di sostegno hanno già superato il concorso PNRR 1 (2023), ma non possono essere assunti perché i posti disponibili erano inferiori rispetto al numero di idonei. Questi candidati, che hanno completato tutte le prove previste, restano paradossalmente precari mentre il Ministero avvia nuovi bandi”. Queste le dettagliate richieste del Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati alla luce dei dati e delle criticità riferite: l’aumento dei posti di sostegno dovrebbe avvenire in tempi più rapidi, poiché il 2026/27 è un orizzonte temporale troppo lontano per rispondere alle urgenze attuali; bisognerebbe garantire l’accesso prioritario ai posti di sostegno ai docenti specializzati, evitando il ricorso a soluzioni precarie e promuovendo una reale valorizzazione delle competenze acquisite; bisognerebbe attivare un doppio canale di reclutamento, attingendo sia dalle graduatorie concorsuali che dalle GPS, per garantire una copertura efficace dei posti vacanti; bisognerebbe evitare ulteriori concorsi, a meno che non siano strettamente necessari, per evitare che la saturazione delle GPS penalizzi ulteriormente i docenti già idonei e specializzati. In conclusione, il Collettivo, ribadisce ulteriormente che “..L’inclusione scolastica non può essere trattata come un tema marginale o emergenziale. È il pilastro di una scuola giusta e democratica. Solo attraverso investimenti strutturali, una pianificazione accurata e un utilizzo razionale delle risorse umane sarà possibile garantire il diritto all’istruzione per tutti gli studenti, indipendentemente dalle loro abilità”. E, inoltre: “..gli idonei del concorso PNRR 1, che hanno incontrato il Ministero il 15 novembre scorso, fanno sapere di aver ricevuto rassicurazioni sulla risoluzione amministrativa del loro caso. Tuttavia, attendono ancora che le promesse si traducano in fatti concreti”. Il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati rimane vigile sull’azione della politica scolastica: “Come Collettivo, monitoreremo con attenzione l’attuazione delle misure annunciate e rimaniamo a disposizione per collaborare con le istituzioni, affinché le parole del Ministro si traducano in azioni concrete e tempestive”.