Valditara scrive agli studenti
“Libertà va cercando, ch’è sì cara”. Il 9 novembre è il Giorno della Libertà. Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, ha fatto un appello partecipato a tutti gli studenti d’Italia. Ai giovani italiani del mondo scuola ha destinato un suo scritto per celebrare la ricorrenza dell’abbattimento del Muro di Berlino. L’associazione dei partigiani, riporta Repubblica, ha notato:”Dimentica che oggi è anche la Giornata contro fascismo e antisemitismo”. Valditara, a questo riguardo, ha così replicato: “C’è chi è amico di Israele e chi è amico di Hamas. Io sono amico di Israele”.
Isaiah Berlin, filosofo, politologo e diplomatico britannico, teorico di un liberismo da intendersi soprattutto come limitazione dell’ingerenza dello stato nella vita dei singoli e delle comunità, ha questa idea di libertà: «L’essenza della libertà è sempre consistita nella capacità di scegliere come si vuole scegliere e perché così si vuole, senza costrizioni o intimidazioni, senza che un sistema immenso ci prende e ci massacra; e nel diritto di resistere, di essere impopolare, di schierarti per le tue convinzioni per il solo fatto che sono tue. La vera libertà è questa, e senza di essa non c’è mai libertà, di nessun genere, e nemmeno l’illusione di averla.» Il 9 novembre è, dunque, la festa della libertà. In questo giorno ricorre appunto il Giorno della libertà col fine di fare memoria dell’abbattimento del muro di Berlino, un fatto simbolo per la liberazione di Paesi oppressi. Un avvenimento utile che sollecita l’auspicio della democrazia per quanti ancora oggi sono costretti a forme totalitaristiche. L’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni, ha invitato gli italiani a celebrare la festa della libertà. “L’abbattimento del muro di Berlino, ha detto la Meloni, oltre a rappresentare la premessa storica per la riunificazione della Germania, segna il tramonto del comunismo sovietico e con esso dei regimi totalitari che avevano dominato il ‘900 europeo e che avevano conculcato quei valori e quei diritti fondamentali che sono diventati patrimonio comune delle democrazie occidentali”. Lo dice la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni nel “Giorno della Libertà”, istituito per celebrare la caduta del muro di Berlino il 9 novembre 1989. “Per ricordare quegli eventi del 1989, con la legge 61 del 15 aprile 2005, la Repubblica italiana ha dichiarato il 9 novembre ‘Giorno della Libertà’. Come ricorrenza dell’abbattimento del Muro di Berlino, evento simbolo per la liberazione di nazioni oppresse e auspicio di democrazia per le popolazioni tuttora oppresse dal totalitarismo. La libertà è il principale valore su cui si basa la nostra democrazia, anticorpo contro ogni tentazione totalitaria. Nel celebrarla – aggiunge Meloni -, la legge condanna non soltanto i regimi del passato ma anche il rischio di insorgenza di nuove forme di repressione della libertà”. Anche il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha fatto un appello partecipato a tutti gli studenti d’Italia. Ai giovani italiani del mondo scuola ha destinato un suo scritto in occasione del Giorno della Libertà, istituito per celebrare la ricorrenza dell’abbattimento del Muro di Berlino. “Care ragazze e cari ragazzi, ha scritto Valditara, la sera del 9 novembre del 1989 decine di migliaia di abitanti di Berlino Est attraversano i valichi del Muro e si riversano nella parte occidentale della città: è l’evento simbolo del collasso del blocco sovietico, della fine della Guerra Fredda e della riunificazione della Germania e dell’Europa. La caduta del Muro dimostra l’esito drammaticamente fallimentare del Comunismo e ne determina l’espulsione dal Vecchio Continente. Il comunismo è stato uno dei grandi protagonisti del ventesimo secolo, nei diversi tempi e luoghi ha assunto forme anche profondamente differenti, e minimizzarne o banalizzarne l’immenso impatto storico sarebbe un grave errore intellettuale. Nasce come una grande utopia: il sogno di una rivoluzione radicale che sradichi l’umanità dai suoi limiti storici e la proietti verso un futuro di uguaglianza, libertà, felicità assolute e perfette. Che la proietti, insomma, verso il paradiso in terra. Ma là dove prevale si converte inevitabilmente in un incubo altrettanto grande: la sua realizzazione concreta comporta ovunque annientamento delle libertà individuali, persecuzioni, povertà, morte. Perché infatti l’utopia si realizzi occorre che un potere assoluto sia esercitato senza alcuna pietà, e che tutto – umanità, giustizia, libertà, verità – sia subordinato all’obiettivo rivoluzionario. Prendono così forma regimi tirannici spietati, capaci di raggiungere vette di violenza e brutalità fra le più alte che il genere umano sia riuscito a toccare. La via verso il paradiso in terra si lastrica di milioni di cadaveri. E si rivela drammaticamente vera l’intuizione che Blaise Pascal aveva avuto due secoli e mezzo prima della rivoluzione russa: «L’uomo non è né angelo né bestia, e disgrazia vuole che chi vuol fare l’angelo fa la bestia». Gli storici hanno molto studiato il comunismo e continueranno a studiarlo, cercando di restituire con sempre maggiore precisione tutta la straordinaria complessità delle sue vicende. Ma da un punto di vista civile e culturale il 9 novembre resterà una ricorrenza di primaria importanza per l’Europa: il momento in cui finisce un tragico equivoco nel cui nome, per decenni, il continente è stato diviso e la sua metà orientale soffocata dal dispotismo. Questa consapevolezza è ancora più attuale oggi, di fronte al risorgere di aggressive nostalgie dell’impero sovietico e alle nuove minacce per la pace in Europa. Il crollo del Muro di Berlino segna il fallimento definitivo dell’utopia rivoluzionaria. E non può che essere, allora, una festa della nostra liberaldemocrazia. Un ordine politico e sociale imperfetto, pieno com’è di contraddizioni, bisognoso ogni giorno di essere reinventato e ricostruito. E tuttavia, l’unico ordine politico e sociale che possa dare ragionevoli garanzie che umanità, giustizia, libertà, verità non siano mai subordinate ad alcun altro scopo, sia esso nobile o ignobile. Per tutto questo il Parlamento italiano ha istituito il 9 novembre la “Giornata della libertà”. Su tutto questo io vi invito a riflettere e a discutere”. Criticato da più parti lo scritto del Ministro Valditara poiché non ha posto alcuna attenzione per ricordare fascismo e antisemitismo. La stessa Meloni, in effetti, non ha fatto alcun riferimento, col suo intervento, alla notte dei cristalli. L’associazione dei partigiani, riporta Repubblica, ha notato: “Dimentica che oggi è anche la Giornata contro fascismo e antisemitismo”. Il Ministro Valditara, a questo riguardo, ha così replicato: “C’è chi è amico di Israele e chi è amico di Hamas. Io sono amico di Israele”.
Emilio La Greca Romano