Il “Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati” è un gruppo autogestito di docenti che hanno frequentato il Corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, ai sensi del DM settembre 2010. Contrastano le ultime riforme del Ministero dell’istruzione e del merito e credono in una scuola inclusiva. In occasione della Giornata Internazionale dell’Educazione, lo scorso 24 gennaio, il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati ha sottolineato la necessità di garantire un’istruzione di qualità e giusta per tutti, evidenziando il problema della mercificazione dei titoli per aspiranti insegnanti in Italia. Questo fenomeno danneggia la qualità dell’insegnamento e mina la credibilità del sistema educativo. Lo stesso gruppo autogestito di docenti ha contestato i percorsi abbreviati di specializzazione per il sostegno (INDIRE), temendo che riducano la qualità della formazione e creino disparità tra i docenti. Per queste ragioni, hanno presentato ricorso al TAR, chiedendo un sistema di formazione omogeneo e rigoroso per tutti i docenti di sostegno. Oggi, il Collettivo, con un comunicato stampa dal titolo “Valditara guarda il dito e non la luna”, intende esprimere sconcerto e indignazione per le dichiarazioni rilasciate dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara. Il turbamento, il profondo disorientamento e lo sconvolgimento profondo del “Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati”, nasce dalle dichiarazioni di Valditara in merito alla presunta truffa sui titoli di studio nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS). L’inchiesta riportata da Fanpage.it, rileva il Collettivo, ha evidenziato la possibilità che alcuni docenti abbiano acquisito titoli in modo fraudolento, ma il Ministro sembra ignorare la realtà di un sistema che ha costretto migliaia di lavoratori precari a ricorrere a soluzioni disperate pur di restare a galla. Ci troviamo, asserisce il gruppo di docenti specializzati sul sostegno, in un sistema politico-scolastico che favorisce le scorciatoie. “Valditara guarda il dito e non la luna: si scaglia contro i lavoratori, ma non si interroga sulle storture di un sistema che, il suo stesso Ministero, ha contribuito a creare. In un mondo del precariato scolastico che costringe docenti altamente formati a rincorrere marchette da uno o due punti nel tentativo disperato di ottenere una supplenza, lo stesso ministero che punta il dito ha istituito percorsi abilitanti su materia di due mesi, online, che conferiscono 36 punti come titolo culturale sulla graduatoria della prima fascia sostegno, obbligando di fatto anche i lavoratori interessanti a lavorare sul sostegno a sottostare a questa ennesimo esborso di denaro, nella frenetica corsa all’accaparramento dei punti. Corsi online, proseguono i proff. del Collettivo, al termine dei quali sembra che il timbro “abilitato” abbia la stessa credibilità di un certificato linguistico comprato, a fronte di chi invece si è sudato l’abilitazione vincendo un concorso pubblico”. In tutto ciò si domandano i proff. specializzati ove si colloca il merito tanto sbandierato da Valditara? Dove sarebbe il merito in questo sistema che svilisce la preparazione e premia scorciatoie create ad arte? Ulteriore considerazione del “Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati” addita all’ipocrisia sui titoli esteri e alla gestione dei triennalisti. “Lo stesso Ministro che ora promette controlli e licenziamenti, scrivono nel comunicato stampa, non è riuscito a risolvere la questione dei titoli di specializzazione sul sostegno conseguiti all’estero, spesso in paesi in cui questi percorsi semplicemente non esistono”. I Proff. del Collettivo, lanciano a tale riguardo, la proposta di una specifica inchiesta: “..sarebbe forse il caso di chiedere a gran voce un’inchiesta sulle società che hanno realizzato questi titoli ad hoc per essere spesi in Italia? Perché in quei paesi il titolo in questione non dà accesso alla professione, ma in Italia sì?” Il “Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati”, continua a puntare il dito contro il Ministro Valditara con riferimento alla questione dei docenti triennalisti: “..Valditara affronta il problema dei docenti triennalisti con una toppa frettolosa, formandoli alla meglio e inserendoli a forza nella graduatoria del sostegno. Un po’ come fa una colf distratta quando, in mancanza di tempo, nasconde la polvere sotto il tappeto”. Il Collettivo conclude la nota additando fallimentare e miope la politica scolastica. È una politica incapace di osservare in modo giusto e adeguato; per sua volontà sembra scegliere una vista ridotta e sfuocata. “Invece di additare i lavoratori, continuano i Proff., il Ministro Valditara dovrebbe interrogarsi sul motivo per cui il titolo di studio sia diventato una merce di scambio e su quali interessi abbiano portato alla mercificazione che indigna tutti noi. Questo sistema ha arricchito pochi a discapito della qualità dell’istruzione pubblica e dell’impegno di tanti docenti che hanno seguito percorsi seri e selettivi. È ora di fermare questa spirale di ipocrisia e sfruttamento e di mettere in atto politiche concrete per la stabilizzazione del personale docente, senza trasformare i lavoratori nel capro espiatorio di un fallimento politico ed istituzionale”. Il “Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati” denuncia il sistema che favorisce le scorciatoie e il fallimento di una politica scolastica miope. Secondo il Collettivo “..il Ministro Valditara si scaglia contro i lavoratori, ma non si interroga sulle storture di un sistema che il suo stesso Ministero ha contribuito a creare”. E ancora: “Lo stesso Ministro che ora promette controlli e licenziamenti non è riuscito a risolvere la questione dei titoli di specializzazione sul sostegno conseguiti all’estero, spesso in paesi in cui questi percorsi semplicemente non esistono”.
“Valditara guarda il dito e non la luna”
Il "Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati" denuncia il sistema che favorisce le scorciatoie e il fallimento di una politica scolastica miope. Secondo il Collettivo “..il Ministro Valditara si scaglia contro i lavoratori, ma non si interroga sulle storture di un sistema che il suo stesso Ministero ha contribuito a creare". E ancora: "Lo stesso Ministro che ora promette controlli e licenziamenti non è riuscito a risolvere la questione dei titoli di specializzazione sul sostegno conseguiti all’estero, spesso in paesi in cui questi percorsi semplicemente non esistono".
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