Il ciclone è provocato da un complesso di fenomeni atmosferici determinati dalle alte temperature equatoriali nei quali convergono i venti, seguendo un moto a spirale che determina un vortice. I cicloni si distinguono in tropicali ed extra-tropicali. I meteorologi hanno convenuto di chiamare uragano soltanto i venti di eccezionale intensità. Finché i venti si mantengono sotto i 117 km/h si parla di tempeste tropicali. A velocità maggiori, i cicloni vengono definiti uragani veri e propri e vengono classificati, secondo la Scala Saffir-Simpson, in 5 categorie. Un tornado è una violenta perturbazione atmosferica del tipo delle trombe d’aria delle nostre regioni. I tornado sono frequenti nel Messico e a est delle Montagne Rocciose. Caratteristica dei tornado americani è, oltre all’estrema velocità del vento, la ristrettezza dell’area, di qualche decina o al massimo di qualche centinaio di metri quadrati. I tornado si spostano con una velocità media di circa 50 km/h; la durata del passaggio è di pochi secondi.
Le palme resistono agli uragani.
Vivono nelle aree battute dai più spaventosi uragani del mondo, ma spesso sono ancora in piedi quando attorno c’è solo devastazione. Radici, tronco e chioma: tutto, nelle palme, sembra fatto per resistere agli uragani. Ma come fanno queste piante a resistere anche agli uragani più forti? Le palme hanno un gran numero di radici: sono relativamente corte, ma si sviluppano a raggiera nel suolo e riescono ad ancorare con molta forza al terreno. Tante radici, infatti, lavorano meglio nel creare una base che aiuta la pianta a rimanere in posizione anche se investita da venti molto forti. Il tronco delle palme è costituito da molti piccoli fasci di materiale legnoso, che si può immaginare come un cavo elettrico costituito da tanti fili, hanno una flessibilità notevole, tant’è che una pianta di palma può piegarsi anche di 50 gradi prima di spezzarsi. Le palme hanno foglie molto grandi con una “colonna vertebrale” centrale flessibile: assomigliano cioè a enormi piume. Quando c’è bel tempo le fronde producono una folta chioma, ma in caso di forte vento le foglie si ripiegano seguendo la direzione del vento.