Sono appena rientrato da un viaggio al nord. Da sempre preferisco viaggiare in macchina: più indipendenza, meno noia, senza orari e così via. Questa volta, però, causa le condizioni meteorologiche e il tempo a disposizione, ho viaggiato in treno e non me ne sono pentito. Napoli – Trento, con la frecciargento, in sole 5 ore e 18 minuti. Da solo, per non annoiarmi, mi sono organizzato con un libro di Mauro Corona (mio scrittore preferito) e alla stazione ho acquistato l’ultimo numero del Gambero Rosso, quello di marzo. Chi mi segue e mi conosce, sa che “vivo” di pane e gastronomia e ho una “gran sete” di notizie gastronomiche. All’aggiornamento e alla cultura non c’è mai fine! Sfogliando la rivista, mi sono soffermato su un articolo che parlava di “Uova di Pasqua – le migliori 9 creazioni d’autore”. Con stupore, o meglio con soddisfazione, leggo che in queste 9 creazioni ce n’è anche una di un cilentano, quella di Pietro Macellaro dell’omonima pasticceria agricola cilentana di Piaggine. Conosco Pietro e apprezzo i suoi prodotti che elabora con ingredienti di primissima qualità: panettoni e colombe artigianali, torte e creazioni al cioccolato, con le quali ha avuto altri riconoscimenti in manifestazioni internazionali. Ricordo che, a Londra, nella finale mondiale 2017 dell’“International Chocolate Award”, Pietro ha portato a casa 2 medaglie d’oro e 2 medaglie d’argento. Le uova di Pasqua d’autore sono una tendenza moderna dove in tutto si cerca la qualità estrema. Sappiamo bene che tradizionalmente le uova di Pasqua sono un prodotto popolare, pensato e confezionato per l’uso di massa, per i bambini che sono attratti più dalla sorpresa che dal cioccolato. Quindi, deve avere un prezzo abbordabile e non avrebbe senso prepararle con cacao di qualità e costoso che solo gli intenditori apprezzerebbero. È utile sapere che l’industria utilizza il forastero, il cacao più diffuso e meno pregiato che rappresenta il 90% della produzione mondiale. Poi, c’è il restante 10% che sono dei cacao pregiati per veri intenditori. Ed è proprio per questi ultimi che non vogliono rinunciare alla ricorrenza pasquale e neanche al cioccolato che sono state “inventate” queste particolarissime uova. Ecco come gli esperti del “Gambero” hanno definito l’uovo di Macellaro che è prodotto con il 70% di “Marou Tien Giang”, un pregiato cacao del Vietnam: “Decorazione colorata e plastica vagamente arabeggiante, con fili a rilievo e tonalità dorata, nelle artistiche uova pasquali di Pietro Macellaro, che entra in classifica con il monorigine vietnamita Marou Tien Giang, da massa di cacao acquistata. Di spessore medio-sottile, piacevole al tatto e allo snap morbido, internamente di un rassicurante colore marrone scuro deciso abbastanza lucido, il 70% Marou emana il classico colore cupo, aspro e terroso di un cacao tosto, non particolarmente fine e aromatico, ma diretto, schietto e riconoscibile, complessivamente abbastanza pulito. Risulta equilibrato nella struttura portante del gusto, con dolce/amaro ben bilanciati e un palleggio dinamico tra dolcezza e acidità. Note mielate molto tostate e quasi bruciate, lontani ricordi di frutta secca (soprattutto nocciola e mandorla) e di bosco, consistenza croccante di discreta solubilità”. Per la cronaca, sul “Gambero” è riportato che le uova di Pietro costano 90 € al kg. Che dire? Bravo. Complimenti. È soprattutto quando leggo queste notizie che sono molto fiero di essere cilentano!
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