Il cattivo esempio fa proseliti. Quanto tempo e quanto altre “grida manzoniane” ci vorranno per veder partire dai nostri porticcioli imbarcazioni con a bordo qualche sovranista di casa nostra con un’arma d’assalto per la “caccia” al migrante da colpire e affondare nel Mare Nostrum?
Per le vie delle nostre città già c’è chi si esercita a sparare su uomini di colore;
Sugli autobus solerti passeggeri impongono a donne con il velo di andarci a sedere in fondo al bus;
Sui treni regionali “sovrani” passeggeri chiedono a gente con la pelle nera di esibire il biglietto apostrofandoli con termini irripetibili …
Qualsiasi atto criminale, in prima battuta, siti e giornali online lo attribuiscono a persone immigrate, islamici, nord africani, in ogni caso, stranieri! Solo di fronte all’evidenza si corregge il tiro ma non si dichiara di essere incappati in un errore.
Anche quando ci si trova di fronte ad atti efferati di aggressioni e stragi si tende a minimizzare con frasi come “se la sono cercata …”
Nulla di nuovo sotto il sole dell’intolleranza! Non dobbiamo dimenticare che nel recente passato le “colpe” dell’insicurezza nelle città e nelle campagne del Nord dell’Italia era attribuita ai meridionali che a milioni erano stati richiamati nelle città industriali per farli accomodare negli stalli delle catene di montaggio. Anche a quel tempo, per colpa di qualche delinquente, veniva criminalizzato chiunque sulla carta di identità aveva indicato come comune di nascita una città o un paese che si trovava nel Sud dell’Italia o nelle isole maggiori.
Dopo i contadinioperai, nelle città del Nord arrivarono anche i laureati che, a seguito di un concorso pubblico, ebbero accesso ai posti di medici e infermieri, docenti e bidelli, finanzieri e carabinieri … e questo fece accrescere ancora di più l’acredine nei confronti dello “straniero in patria”.
Incredibilmente, oggi sono proprio i pronipoti di quei migranti a essere più astiosi nei confronti di chi si sposta in cerca di un lavoro che renda la vita degna di essere vissuta.
Il malessere di chi si sente assediato dalla presenza di uomini e donne che circolano per le strade per andare a prestare il proprio servizio nelle case degli anziani, che raggiungono con i mezzi pubblici le fabbriche, che passano il tempo libero nei parchi pubblici … deriva dalla campagna di allarmismo messa in atto ad arte per creare paura.
Infatti, i dati in termini assoluti e in percentuale dei crimini commessi e del numero di migranti che entrano illegalmente in Italia e in continua riduzione come certifica l’Istat, ma non c’è peggior sordo di non vuol sentire!
Ed eccoci a contare i morti provocati dalla furia omicida di chi pensa che essere circondato ed si sente chiamato ad atti esemplari per fare “stragi” di persone inermi che si trovano a passare davanti ai suoi occhi offuscati dal delirio sovranista.
Si spara nella folla, si colpisce alla rinfusa, si usano gli stessi mezzi di terrore che hanno costellato la storia recente di questa terra che appare sempre più stretta per poter contenere la moltiplicazione degli essere umani.
Non è dato sapere quando si arriverà al punto di rottura di questa spirale inumana di rivendicazioni razziali dovute alle paure indotte.
Certamente, non sarà un fenomeno passeggero o destinato ad esaurirsi per “autocombustione” ma, come ci insegna la storia, solo cataclismi epocali potranno far ricredere e tornare sui suoi passi chi è alla costante ricerca di un capro espiatorio per alimentare la propria sete di vendetta verso il diverso che vive, lavora, prega e, a volte delinque, nonostante tutto al nostro fianco.