Nelle scorse settimane sono stati annunciati tutti gli impianti che ospiteranno la 30esima universiadi estiva. Il grandissimo evento porterà il nome di Napoli2019 ma ovviamente sarà tutta la Campania ad ospitare le gare. Poco sarà però rappresentato dalla provincia di Salerno che è quasi fuori da tutte le competizioni. L’unica disciplina che sarà rappresentata maggiormente dalla nostra provincia sarà il calcio dove lo stadio Arechi sarà il punto fermo del torneo, si giocherà anche a Cava, Nocera, Pagani, Caserta, Benevento, Eboli, Casoria, Aversa e Cercola. Questi impianti saranno accompagnati da altre strutture per gli allenamenti Ponticelli, Barra, Stadio San Pietro di Napoli, Torre Annunziata, Castellammare, Sarno, Montersarchio, Frattamaggiore, Torre del Greco, Casalnuovo. Tutti impianti, esclusi Salerno e Benevento, di Serie C e D. Peccato non aver avuto Agropoli anche solo come campo di allenamento, tutto sommato la nostra è una struttura che dispone di due campi regolamenti adiacenti e di un intero complesso difficilmente trovabile nel resto della provincia. Chiuso il capitolo calcio stupisce, maggiormente, come la pista di atletica “Pietro Mennea” di Agropoli non sia stata minimamente presa in considerazione. Ricordando che una struttura come quella di Agropoli da Roma in giù è praticamente introvabile. Le gare di atletica si svolgeranno al San Paolo mentre il warm up e gli allenamenti rispettivamente al CUS di Napoli e al parco Virgiliano. Fuori dalla provincia di Salerno anche la pallacanestro che si giocherà ad Avellino, Cercola, Castel Morrone e San Giorgio a Cremano. Oltre al basket anche un’altra lunga sfilza di discipline non vedrà mai la nostra provincia: judo, rugby, vela, tiro a segno e con l’arco, nuoto, tennis da tavolo, tennis, taekwondo, pallavolo e pallanuoto. L’unica disciplina che si disputerà interamente nella provincia di Salerno è la scherma che sarà ospitata a Baronissi dal CUS Salerno. Infine è giusto ricordare che molti fondi sono stati già stanziati per il recupero di molte strutture che, ad oggi, non sarebbero in grado di garantire lo svolgimento della manifestazione. Nonostante ciò è già sorta qualche preoccupazione per i ritardi accumulati, a spiegare la situazione lo stesso governatore della Campania Vincenzo De Luca: «Per riuscire a completare le opere per le Universiadi entro la primavera 2019» è necessario «dimezzare i tempi per le procedure di gara e gli affidamenti alle imprese e questo dobbiamo farlo in un contesto di legalità. Per questo ci sarà una riunione all’Anac dove si definirà il testo di una legge ad hoc che deve essere approvata per le Universiadi, altrimenti in un anno e mezzo diventa complicato». Il governatore ha cercato di stemperare ogni tensione con il Coni dopo le polemiche sulla nascitura struttura commissariale per le Universiadi: «Non mi ero proprio accorto delle polemiche, sono concentrato sugli obiettivi, le polemiche fanno solo perdere tempo. Manteniamo la concentrazione sul lavoro e sugli obiettivi, ovviamente ci vuole un modello organizzativo tipo Expo 2015 che coinvolga anche il governo e il Coni». A ogni modo, le polemiche, non stentano a susseguirsi. Negli ultimi giorni infatti è stata Valeria Ciarambino, del M5S, a suscitare perplessità sulla gestione del prossimo grande evento: “In Commissione Trasparenza abbiamo tenuto la seconda audizione sulle Universiadi 2019. Quello che è emerso è che da parte della Regione, cui compete il controllo del rispetto del cronoprogramma e di tutte le inadempienze, ad oggi non c’è nessuna attività concreta di monitoraggio e di controllo delle attività e delle spese in corso per le Universiadi, un evento da circa 280 milioni di euro. E gli sprechi non si contano. 4mila euro sono stati spesi soltanto per il servizio di catering di una conferenza stampa per presentare, tra l’altro, un evento che è ancora fermo all’anno zero. Senza contare il fitto di locali, denaro che si sarebbe potuto risparmiare utilizzando il patrimonio immobiliare della Regione. Due audizioni in Commissione Trasparenza sono servite a dare conferma ai nostri timori. Magnificate in pompa magna ad ogni occasione utile, è oramai evidente che le Universiadi non potranno che rivelarsi uno dei più clamorosi e annunciati fallimenti dell’era De Luca”.
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