“Uniti per la scuola”, il teatro valido strumento pedagogico
Presentati i risultati del progetto “Uniti per la scuola”. Protagonisti della mattinata studenti, docenti, formatori, insieme alle attrici Puccini e Cortellesi. “Il successo di questo progetto – ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi – dimostra che studentesse e studenti desiderano una scuola più affettuosa, di relazioni, in cui l’apprendimento arriva anche dallo scambio e dall’incontro con l’altro…”.
Il teatro, luogo di pubblico spettacolo, mette insieme differenti discipline che, come tanti ingredienti si uniscono e fanno concreta l’esecuzione di un evento spettacolare dal vivo. Riti e danze nell’antichità, a mezzo la rappresentazione, servivano a dare risposta al bisogno dell’uomo di rendere tangibile la relazione con le divinità. La forma della festa e della finzione ludica si rappresentavano, invece, risposta al bisogno di stabilire e definire i contatti sociali. Era già presente il teatro prima della tragedia greca, in terra egiziana, mille anni prima. Nell’antico Egitto, infatti, assumeva la pratica sotto forma del culto dei “Misteri di Osiride”. Flauto e cetra erano strumenti consueti della civiltà minoica, la cultura dell’età del bronzo sorta sull’isola di Creta dal 2700 a.C al 1400 a.C.; la stessa danza era nota come forma mimica di azioni di caccia o di guerra. Silvio D’Amico definisce il teatro come «la comunione d’un pubblico con uno spettacolo vivente». D’Amico, in “Storia del Teatro” scrive: «Non gl’immobili fantocci del Presepio; e nemmeno ombre in movimento. Non sono teatro le pellicole fotografiche che, elaborate una volta per sempre fuor dalla vista del pubblico, e definitivamente affidate a una macchina come quella del Cinema, potranno esser proiettate sopra uno schermo, tutte le volte che si vorrà, sempre identiche, inalterabili e insensibili alla presenza di chi le vedrà. Il Teatro vuole l’attore vivo, e che parla e che agisce scaldandosi al fiato del pubblico; vuole lo spettacolo senza la quarta parete, che ogni volta rinasce, rivive o rimuore fortificato dal consenso, o combattuto dalla ostilità, degli uditori partecipi, e in qualche modo collaboratori.». Trova ampio spazio il teatro nella pedagogia moderna. Vengono oggi, con il processo di riforma attuato dal MIUR, maggiormente garantite le singole scuole in termini di autonomia e flessibilità. In tal modo risulta sempre più opportuno formulare piani formativi capaci di rispondere ai fabbisogni di crescita culturale e personale degli studenti. I percorsi alternativi di apprendimento che nascono grazie all’autonomia scolastica consentono di individuare e utilizzare più ampi spazi di flessibilità. Più che mai oggi il teatro si rivela strumento didattico ideale, al tempo stesso sintesi e interazione tra il tempo scolastico antimeridiano e quello exstracurricolare, fra il contesto aula e quello di laboratorio. Il teatro a scuola permette l’acquisizione da parte dei discenti tanto di abilità o competenze artistiche quanto di crescere, usufruendo di questo valido strumento pedagogico trasversale, in termini cognitivi ed emotivi. Il Ministero dell’Istruzione, da tempo, ha avviato un lungo e proficuo percorso di promozione, sostegno e valorizzazione della pratica teatrale nelle scuole di ogni ordine e grado. Nella prima decade di giugno sono stati presentati i risultati del progetto “Uniti per la scuola”. Il Ministro Bianchi guarda di buon occhio l’attività teatrale come strumento pedagogico-didattico. “Uniti per la scuola” è un progetto voluto dal MI; è stato avviato lo scorso novembre in dieci scuole di diverse città italiane. L’obiettivo del progetto sperimentale mette al centro i giovani. A mezzo l’uso dei linguaggi del teatro e dell’audiovisivo come strumenti per innovare la didattica in aula si vuole sollecitare i discenti a una sempre più ampia partecipazione in classe col fine di lavorare in gruppo, sviluppare la capacità di risolvere problemi con la loro creatività e di parlare in pubblico. I risultati del Progetto sono stati presentati il 7 giugno u.s., al Palazzo dell’Istruzione, dal Ministro Patrizio Bianchi. insieme alle attrici Vittoria Puccini, Presidente di “U.N.I.T.A.”, e Paola Cortellesi. “Il successo di questo progetto – ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi – dimostra che studentesse e studenti desiderano una scuola più affettuosa, di relazioni, in cui l’apprendimento arriva anche dallo scambio e dall’incontro con l’altro. Dobbiamo offrire a ragazze e ragazzi opportunità e metodologie didattiche innovative in grado di accendere la loro curiosità, la loro partecipazione, la creatività, che li mettano al centro e li accompagnino nella scoperta di sé. Voglio ringraziare le attrici e gli attori che si sono messi a disposizione dei nostri giovani, facendo un lavoro straordinario: è un atto di condivisione di responsabilità che sta dando frutto”. Dopo l’intervento di Bianchi ha preso la parola Vittoria Puccini: “Ascoltare i ragazzi che hanno parlato del progetto ‘Uniti per la scuola’ questa mattina al Ministero dell’Istruzione è stato davvero emozionante. Hanno raccontato di quanto il lavoro svolto quest’anno con i docenti e i formatori di U.N.I.T.A. li abbia aiutati a conoscere sé stessi e i propri compagni, spingendoli a manifestare le proprie emozioni e creando un rapporto positivo di condivisione e fiducia tra di loro e con gli insegnanti. Una ragazza ha detto ‘grazie a questo progetto ho pensato che andare a scuola è bello’. Non potevamo sperare in un risultato migliore”. Ha fatto seguito il commento di Paola Cortellesi: “Voglio approfittare di questa occasione per rilanciare l’appello affinché cinema e teatro diventino al più presto materie di studio nelle scuole. So che si sta lavorando in questa direzione e per questo ringrazio il Ministro Bianchi. Queste materie serviranno a formare persone che in futuro sappiano mettersi in gioco, condividere e a sostenersi gli uni gli altri. Come su un set o a teatro dove tutti lavorano per uno scopo comune. È bene che a questa età i ragazzi imparino a fare squadra e non ad appartenere a un branco. Io sono qui insieme a Vittoria Puccini in rappresentanza di U.N.I.T.A., siamo in tanti, più di mille, e non posso che ringraziare i miei colleghi, Carlotta Natoli, Giorgio Marchesi e Chiara Tomarelli per il grande lavoro svolto su questo progetto. Aiutare i ragazzi a esprimersi e a mettere in gioco le proprie emozioni li aiuta ad avvicinarsi agli altri. E anche questo è molto bello”. E’ risultato veramente utile il Progetto in quanto ha proposto una metodologia, da usare in maniera interdisciplinare; metodologia che ha consentito di porre lo studente al centro e gli ha consentito di attivare le sue risorse creative. Questa esperienza ha consentito di praticare un percorso sperimentale, di attivarsi nella pratica della collaborazione e della condivisione. Agli studenti e alle studentesse è stata data opportunità, ben colta, di esprimersi maggiormente e meglio in un ambito entro il quale si sentivano meno preoccupati del giudizio esterno, acquistando di conseguenza maggiore fiducia in sé. Come accennato, l’iniziativa di formazione è stata promossa dal Ministero dell’Istruzione, dal Ministero della Cultura, da “Alice nella Città”, dall’Accademia del Cinema Italiano-Premi David di Donatello e da U.N.I.T.A.- Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo, con la supervisione pedagogica del CPP, Centro PsicoPedagogico di Daniele Novara. “Sono stati, riferisce il MI, proprio gli studenti, i docenti e i formatori che hanno preso parte alla sperimentazione i protagonisti dell’evento conclusivo, raccontando la propria esperienza e le loro impressioni sul progetto. Con loro anche Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica dell’Accademia del Cinema Italiano-Premi David di Donatello, Fabia Bettini, Direzione Artistica di “Alice nella Città”, e gli attori Carlotta Natoli, Giorgio Marchesi e Chiara Tomarelli, membri del tavolo scuola di “U.N.I.T.A.”.
Ulteriore iniziativa di rilievo che richiama la funzione pedagogica del teatro è “SCRIVERE IL TEATRO” , un Concorso indetto dal MI. Di recente sono stati comunicati i vincitori da parte della Commissione, E’ stata selezionata come opera vincitrice assoluta: Arca Ameriga a cura dell’IISS “A. Vespucci” di Gallipoli (LE) con la seguente motivazione: “Lodevole l’approccio alla scrittura teatrale da parte di una realtà studentesca che rappresenta la crisi umana del nostro tempo attraverso la rilettura del Diluvio Universale. L’impianto drammaturgico è costruito con i colori dell’ironia e dell’arguzia propri della commedia e sviluppa temi cari alla nostra epoca, denunciando ad esempio la logica di selezione e di esclusione che governa l’accesso all’Arca. Su tutto alla fine poi domina la marcia finale illusoria e goffa verso un “altrove” che in realtà non esiste e di cui comunque non si sa nulla”.
Emilio La Greca Romano