Una fase così delicata, come quella che stiamo attraversando, nessuno avrebbe mai immaginato di doverla vivere.
Ogni giorno diventa sempre più difficile riuscire a darsi motivazioni ed ispirazioni nuove.
L’aspetto ormai prevalentemente sanitario è affidato a chi, quotidianamente, lavora a supporto di tutti di cittadini cercando di fare il possibile e spesso anche l’impossibile, in alcuni casi.
Un secondo aspetto concerne ciò che sta accadendo al mondo economico, ambito altrettanto importante e degno di attenzione.
Gli ultimi provvedimenti, anche quelli relativi alla Regione Campania, che hanno ulteriormente limitato la mobilità e le aperture delle attività commerciali in genere, hanno determinato un ulteriore salto nel vuoto per l’economia territoriale.
Una fase emergenziale è tale perché investe, negativamente, molteplici elementi di una società ed oggi, più che mai, diventa indispensabile provare a fare qualcosa per dare ossigeno a tante attività locali che non vogliono e non debbono mollare.
Il mio pensiero, spesso, va a tanti imprenditori, artigiani, commercianti che si trovano di fronte ad un momento molto particolare, dove lo scoramento per il presente ed i dubbi del domani prendono il sopravvento su tutto.
È difficile, in questi casi, provare ad iniettare energia o fiducia; non lo si fa con il denaro, non lo si fa con le pacche sulle spalle e le belle parole.
Mi trovo, quotidianamente, a confrontarmi con queste persone, le quali esprimono un concetto ben chiaro e molto semplice: “Noi vogliamo, esclusivamente, continuare a fare il nostro lavoro”.
La stagione di un eventuale assistenzialismo, che molto francamente si è vista poco, nonostante l’emergenza ed i problemi generati da questa pandemia, sembrerà strano, è stata rifiutata da molti, perché laddove ci sia l’energia per non mollare ed andare avanti, è preponderante la voglia e la necessità di tornare alla normalità, di tornare al mondo del lavoro, dei sacrifici per la propria azienda.
Ho sempre pensato che ognuno di noi può fare qualcosa, ma in questo periodo credo che ognuno di noi DEVE fare qualcosa.
Girano sul web diversi messaggi che invitano le persone ad acquistare, fin da subito, regali natalizi, a comprare beni per questo ormai consueto “Black Friday” attraverso le più famose ed utilizzate piattaforme online, artefici di un impoverimento territoriale sempre più diffuso.
Un mercato, quello del web, che cattura la domanda e che si prevede sempre più in crescita a danno di tante realtà locali, che hanno difficoltà oggettive nel poter entrare in questo mondo.
La nostra azione ed i nostri interessi, in questo particolare momento, vanno indirizzati verso le tante attività commerciali dei nostri territori, mettendo in atto una vera e propria azione di forte localismo economico-territoriale.
Si può, con impegno e volontà, dare ossigeno a tanti commercianti delle nostre zone che si trovano, ancor di più, nella difficoltà di subire nuovamente gli effetti connessi alle nuove limitazioni.
Comprare nei nostri territori, oggi più di ieri, significa mantenere un valore nella nostra terra, creando energia a favore di chi si trova ad affrontare l’avvicinarsi di un periodo natalizio senza alcuna certezza di natura economica.
Acquistare, inoltre, non solo sul territorio, ma anche beni che nascono proprio nella nostra terra, può limitare quel senso di demoralizzazione che oggi tanti imprenditori, artigiani, commercianti ed agricoltori stanno vivendo.
Ho sempre sostenuto la costruzione di una rete forte in un territorio che possa servire a creare sviluppo o attutire gli effetti negativi, non solo economici, ma anche sociali del mondo che stiamo vivendo.
Questo circuito, che genera progresso, è sempre più indispensabile per trasmettere fiducia a chi, quotidianamente, ricerca motivazioni per non mollare.
Ritengo che sia imprescindibile creare, con celerità, un network con le Associazioni di categoria che operano sui territori per diffondere un programma di azione, unico ed unito, indirizzato a tutti i cittadini delle nostre aree, per influenzare e promuovere gli acquisti locali, per ridare slancio alle attività commerciali di prossimità.
Oggi, più che mai, dobbiamo essere artefici e protagonisti del destino delle nostre piccole economie locali, ognuno per la propria parte. Il momento è ora.
Da parte nostra siamo immediatamente disponibili, con tutti i nostri mezzi, a costruire qualcosa, insieme alle Associazioni di categoria, che possa dare sostegno e forza alle attività commerciali locali.
Unire significa anche ridare speranze, restando forti e positivi, senza mollare mai.
Oggi abbiamo necessità di questo anche per superare tutte le altre difficoltà che stiamo vivendo, in attesa che “anche questa passerà”.