“Una scuola che torni ad essere scuola”
Convegno sulla scuola di merito promosso dall’Associazione ContiamoCi! La scuola oggi si rappresenta problema urgente e fondamentale. Il rientro nelle aule dopo il biennio emergenziale ha messo a nudo, una volta di più, le gravi carenze che il sistema italiano di istruzione si trascina da decenni. La scuola pare non essere più capace di portare i suoi alunni ad acquisire le abilità e le conoscenze fondamentali e, di conseguenza, un grado soddisfacente di maturità culturale. L’associazione ContiamoCi! intende affrontare questo problema, tanto fondamentale quanto urgente, cercando di individuarne le cause e i possibili rimedi. Fra le questioni che saranno trattate: “una scuola della conoscenza e del senso critico, libera dai modelli erronei e inefficaci imposti dalla politica, dai media e dalle lobby”.
L’Associazione ContiamoCi esercita in via esclusiva o principale una o più attività di interesse generale per il perseguimento, senza scopo di lucro, di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Ha in progetto per il 22 aprile il suo primo convegno dedicato alla scuola. A quella scuola che si vuole rinata col sostegno di quanti ne vedono la rovina. Si spera nella rifioritura della scuola. Si auspica una scuola libera dai modelli erronei e inefficaci imposti dalla politica, dai media e dalle lobby. Insomma si vuole “Una scuola che torni ad essere scuola”. L’Associazione promuove un convegno come conseguenza all’incapacità del sistema di fornire abilità fondamentali. Non tutti osservando la scuola riescono a vederla opportuna agenzia educativa e formativa. Non sempre per talune persone la scuola riesce effettivamente a formare i cittadini del domani. Non per tutti il sistema di istruzione italiano fornisce davvero agli studenti gli strumenti cognitivi e culturali necessari. Intorno alle criticità della scuola si vuole fare riflessione attenta, senza escludere gli strascichi negativi della pandemia. Il Convegno si terrà a Roma il 30 aprile, presso la sala Auditorium Europa, BV Oly Hotel in via del Santuario Regina degli Apostoli 36. La scuola oggi, dunque, più che mai si rappresenta problema urgente e fondamentale. Il rientro nelle aule dopo il biennio emergenziale ha messo a nudo, una volta di più, le gravi carenze che il sistema italiano di istruzione si trascina da decenni. La scuola pare non essere più capace di portare i suoi alunni ad acquisire le abilità e le conoscenze fondamentali e, di conseguenza, un grado soddisfacente di maturità culturale. L’associazione ContiamoCi! intende affrontare questo problema, tanto fondamentale quanto urgente, cercando di individuarne le cause e i possibili rimedi. Fra le questioni che saranno trattate: “una scuola della conoscenza e del senso critico, libera dai modelli erronei e inefficaci imposti dalla politica, dai media e dalle lobby”. Elisabetta Frezza introdurrà la manifestazione. Diversi esperti si confronteranno su vari temi relativi alla scuola e alla formazione. Fra i temi si porrà attenzione intorno al puerocentrismo, alle lingue classiche e al teatro a scuola. Il disagio della scuola di oggi sollecita sicuramente riflessioni attente, ma anche buone letture. E’ il caso di proporre “La scuola che ancora non c’è. Dalla crisi del modello tayloristico alla scuola del futuro”, una pubblicazione di Giovanni Biondi: “La scuola risulta uno degli ambienti più resistenti alle trasformazioni che hanno investito tutti i settori della società contemporanea. Il volume ne indaga le ragioni partendo da un breve excursus che analizza caratteristiche e obiettivi originari dei sistemi scolastici dei paesi occidentali, attraverso una lettura dello sviluppo del modello scolastico secondo uno schema tayloristico. Pur avendo esaurito la sua funzione storica, questo modello continua ancora oggi a definire i criteri della didattica, delle tecnologie e delle architetture scolastiche, rivelandosi tuttavia sempre più inadeguato e lontano dalle nuove generazioni di studenti. Sulla sua crisi innescata dall’avvento delle nuove tecnologie digitali oggi grava anche il recente bilancio dell’esperienza emergenziale provocata dalla pandemia. Il processo di innovazione deve pertanto subire un’accelerazione e investire tutte le dimensioni del modello scolastico, mediante un ripensamento del tempo e dello spazio, degli strumenti e dei linguaggi, che favorisca anche una nuova rappresentazione delle conoscenze in linea con il nostro tempo. Per centrare l’obiettivo, la scuola deve completare il percorso dell’autonomia e diventare pienamente padrona dei suoi mezzi e delle sue risorse”. Torna interessante questo incontro sulla scuola anche perché si svela opportunità di considerazione di ogni teoria che ponga il fanciullo al centro del rapporto educativo e lo consideri quindi nella sua spontaneità, libertà, autonomia ed espressività creativa. Dice bene Francesco Micci nel suo libro “La buona scuola che non c’è. Riflessioni per una scuola migliore”: La scuola oggi non è troppo diversa da quella che era cinquant’anni fa e sempre più evidente appare il divario con il mondo reale ormai invaso dalla tecnologia e con i nostri ragazzi, nativi digitali, che stanno sviluppando una nuova forma di intelligenza e di percezione del mondo. Necessita un cambiamento profondo che investa tutti gli aspetti, dallo scopo agli obiettivi, dalle strutture, al metodo, agli insegnanti, alle materie, agli orari, in modo che la scuola torni ad essere avanguardia del mondo reale.Servirà, di certo, trovarsi insieme intorno ai resti di una scuola crollata e ancora precipitante per migliorare, risalire la china dopo un periodo negativo e orientarsi verso un successo educativo-formativo.
elgr