ohltre quaranta anni fa conobbi Franco Pastore nel salotto letterario di “Verso il Duemila” a Salerno; della omonima rivista diretta da Arnaldo Di Matteo, Franco ne era perno,essendo vicedirettore. Momenti leggedri, noi amici ci incontravamo nella sede, in via Luigi Guercio, dal professor Arnaldo, conversavamo con ‘il nostro linguaggio’ intorno ai ‘nostri amori’: la poesia, la narrativa, la pittura, la musica, la scultura… Ricordo con tenerezza quei meravigliosi istanti, Franco ed io apprezzavamo particolarmente le delicate liriche di Angelo Nese (poeta di Laurino, autore di 2 splendide raccolte delle quali mi omaggiò e di cui ne scrissi, ‘Attimi e sogni’, ‘Ombre e silenzi’); faccio affiorare alla memoria le figure del critico letterario e scrittore di Giungano, prof. Giuseppe Capozzoli; del poeta Antonio Limongi; del giornalista Saverio Natale ….
Purtroppo, tanti amici ci hanno lasciato: il poeta Achille Cardasco, il prof. Vittorio Di Benedetto, il prof. Di Matteo, il vicedirettore di Agire prof. Claudio Di Mella, il meraviglioso artista Alfonso Grassi, lo stupendo pittore Gigino Grieco, il sindaco Alfonso Menna, il coltissimo president Marino Serini (Dantista del quale, tra i tanti, in particolare apprezzai un suo singolare articolo che trattava il ‘linguaggio delle anime nell ‘oltretomba Dantesco’), il medico dr. Renato Ungaro, metricologo (ovvero prediligeva componimenti utilizzanti forme metriche antiche); talvolta presenziava alle manifestazioni un formidabile attore, il bonaccione ‘sacrestano Giacinto’ protagonista de “I ragazzi di padre Tobia” ovvero Franco Angrisano… Comunque, di lì a breve recensii i motivi conduttori riscontrabili all’interno della poesia e “dentro” la prosa di Franco, esaminando e commentando varie sue opere; una sintesi apparve sul summenzionato periodico di Lettere ed Arti; il “reo tempo” di foscoliana memoria è fuggito inesorabile, le immagini riappaiono ed implacabili sfumano, ma io sposo la tesi di Pablo Picasso: << Io osservo con gli occhi di un bambino e dipingo con il cuore di un fanciullo>>; secondo tale visuale, dunque, gli Artisti, in fondo, restano sempre eterni giovinetti, quello che cambia è soltanto l’esteriorità, l’aspetto visibile “vittima” dell’impietosa e torreggiante divinità greca Kronos; tuttavia l’interiorità non può essere intaccata dallo scorrere di ore, di giorni, di anni, non può subire variazioni, resterà immutata, per sempre. esaminando e commentando varie sue opere; una sintesi apparve sul summenzionato periodico di Lettere ed Arti; il “reo tempo” di foscoliana memoria è fuggito inesorabile, le immagini riappaiono ed implacabili sfumano, ma io sposo la tesi di Pablo Picasso: << Io osservo con gli occhi di un bambino e dipingo con il cuore di un fanciullo>>; secondo tale visuale, dunque, gli Artisti, in fondo, restano sempre eterni giovinetti, quello che cambia è soltanto l’esteriorità, l’aspetto visibile “vittima” dell’impietosa e torreggiante divinità greca Kronos; tuttavia l’interiorità non può essere intaccata dallo scorrere di ore, di giorni, di anni, non può subire variazioni, resterà immutata, per sempre. esaminando e commentando varie sue opere; una sintesi apparve sul summenzionato periodico di Lettere ed Arti; il “reo tempo” di foscoliana memoria è fuggito inesorabile, le immagini riappaiono ed implacabili sfumano, ma io sposo la tesi di Pablo Picasso: << Io osservo con gli occhi di un bambino e dipingo con il cuore di un fanciullo>>; secondo tale visuale, dunque, gli Artisti, in fondo, restano sempre eterni giovinetti, quello che cambia è soltanto l’esteriorità, l’aspetto visibile “vittima” dell’impietosa e torreggiante divinità greca Kronos; tuttavia l’interiorità non può essere intaccata dallo scorrere di ore, di giorni, di anni, non può subire variazioni, resterà immutata, per sempre. le immagini riappaiono ed implacabili sfumano, ma io sposo la tesi di Pablo Picasso: << Io osservo con gli occhi di un bambino e dipingo con il cuore di un fanciullo>>; secondo tale visuale, dunque, gli Artisti, in fondo, restano sempre eterni giovinetti, quello che cambia è soltanto l’esteriorità, l’aspetto visibile “vittima” dell’impietosa e torreggiante divinità greca Kronos; tuttavia l’interiorità non può essere intaccata dallo scorrere di ore, di giorni, di anni, non può subire variazioni, resterà immutata, per sempre. le immagini riappaiono ed implacabili sfumano, ma io sposo la tesi di Pablo Picasso: << Io osservo con gli occhi di un bambino e dipingo con il cuore di un fanciullo>>; secondo tale visuale, dunque, gli Artisti, in fondo, restano sempre eterni giovinetti, quello che cambia è soltanto l’esteriorità, l’aspetto visibile “vittima” dell’impietosa e torreggiante divinità greca Kronos; tuttavia l’interiorità non può essere intaccata dallo scorrere di ore, di giorni, di anni, non può subire variazioni, resterà immutata, per sempre. l’aspetto visibile “vittima” della impietosa e torreggiante divinità greca Kronos; tuttavia l’interiorità non può essere intaccata dallo scorrere di ore, di giorni, di anni, non può subire variazioni, resterà immutata, per sempre. l’aspetto visibile “vittima” della impietosa e torreggiante divinità greca Kronos; tuttavia l’interiorità non può essere intaccata dallo scorrere di ore, di giorni, di anni, non può subire variazioni, resterà immutata, per sempre.