A convincermi ad iscrivermi alla StraElea è stato l’invito che la dott.ssa Giovanna Scarano, nuova responsabile dell’area Archeologica di Velia, mi fece per partecipare alla sua prima uscita ufficiale per presentarsi e presentare la nuova strategia per rilanciare il gioiello archeologico che le è stato affidato.
Ed eccomi sul lungomare di Ascea che lascia poco spazio all’immaginazione di cosa era stata la costa quando vi approdarono i Focei per farne la culla della scuola Eleatica e la patria di Parmenide e Zenone: due filosofi che hanno partorito i principi su cui si fonda la civiltà occidentale contemporanea.
Il colpo di coda dell’estate con l’umidità che giunge a valori altissimi non promettono niente di buono per chi è impegnato nel riscaldamento in preparazione alla gara podistica di 10 Km che percorrerà il lungo mare e le strade parallele del centro commerciale della nuova Ascea.
L’organizzazione lascia un po’ a desiderare, ma il percorso, interamente pianeggiante, aiuta gli atleti ad affrontare la fatica.
La partenza è improvvisa, come improvvisata è la gestione del circuito e il servizio di assistenza dell’ambulanza. Infatti, già dopo 2 Km, chi viaggia nelle retrovie, si vede superare dal servizio di assistenza medica che, evidentemente, si dà all’inseguimento dei primi.
Il tratto tra le vie interne priva gli atleti della brezza di mare che fa da contrappeso ai circa 30° che si abbattono nella spianata di cemento che ha la pretesa di farsi chiamare lungomare.
Ascea marina è una città che vive di turismo balneare e il suo sviluppo è stato costruito soprattutto sulle seconde case di chi vive nelle città campane.
Intanto che i pensieri si disperdono nell’aria della brezza marina, mi decido a concentrami nell’avanzare verso il traguardo adeguando la velocità all’ambizione di riprendere qualche concorrente che è stato più accorto a partire allo sparo dello starter. Mi impegno accelerando l’andatura e passo la seconda parte della gara a “puntare” le maglie che intravedo a distanza davanti a me.
È un impegno graduale ma costante che mette alla prova la mia capacità di mantenere un ritmo che non mi faccia “sforare” oltre le mie capacità ma, allo stesso tempo, mi faccia rendere conto che guadagno qual cosina passo dopo passo.
L’arrivo lo affronto con ancora più lena e giungo sulla linea del traguardo fissando il tempo sui 58’.
Mi sento soddisfatto. Cerco un po’ d’acqua ma il tavolo dove si consegnano i micro cip non è presidiato e di bottiglie contenenti liquidi neanche l’ombra.
Mi avvio all’auto perché voglio arrivare in tempo all’appuntamento con la “storia” nel parco archeologico di Velia.
Una rapida doccia fai da te, un reintegro di liquidi attingendo alla riserva che è in auto e via verso l’altro mondo di Ascea.
L’ingresso all’area archeologica è situata a monte del viadotto della linea ferroviaria Nord – Sud. Sinceramente non è un bel vedere. Passare sotto i piloni disadorni e imponenti del viadotto, dà la sensazione di entrare in un cantiere: forse trovare una soluzione insieme alle Ferrovie dello Stato che riduca l’impatto è possibile, anzi doveroso …
Una volta dentro, incontro Antonio Conte con il quale scambio qualche impressione sul sito, sulla sua importanza e, soprattutto, sulla sua singolare bellezza. I locali biglietteria e Book shop sono ben fatti e l’intera area accoglie gli invitati alla serata di cultura e musica voluta da Giovanna Scarano da poco insediatasi alla guida de parco archeologico.
Ed è la Scarano, chevive a Paestum e che da tempo è responsabile del Museo archeologico di Eboli, che incita i presenti a collaborare per far fare a Velia quel salto di qualità che è necessario per collocare il sito nel panorama culturale italiano più elevato e che merita per storia e per l’importanza che le assegna l’antica scuola Eleatica.
Tra il pubblico c’è anche il neo senatore, Francesco Castiello, che rilancia l’idea della creazione di un museo Archeologico dove raccogliere le innumerevoli testimonianze ritrovate proprio a Velia nel corso della varie campagne di scavi. Lui stesso ricorda che da presidente della Bcc del Cilento e Lucania, finanziò una mostra presso Fiere di Vallo dove furono esposti, oltre a numerosi reperti archeologici, anche molte altre testimonianze della vita vissuta di popolazioni autoctone alla foce del fiume Alento e nell’intera piana del Velino.
A fine serata, ospiti e spettatori, sono stati deliziati da un buffet allestito con prodotti tipici del territorio a cura della Associazione Filiera Cilento.
Giovanna Scarano ha competenze e voglia di fare e siamo certi che saprà mettere in campo iniziative forti al fine di raggiungere l’obiettivo di far rinascere e portare all’attenzione generale la bellezza di Velia. Avrà bisogno, in questa fase, di ogni collaborazione per non farla sentire sola in questa impresa titanica. Dovrà confrontarsi con altri siti archeologici con una storia passata e recente già consolidata da anni di investimenti pubblici e di attenzione da parte dei mezzi di comunicazione: Pompei, Ercolano e Paestum.
Velia ha il vantaggio di essere nel cuore del Parco Nazinale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni ed è accumunata nello stesso destino della Certosa di Padula con la quale fu inserita nel patrimonio materiale UNESCO nel 1999.
Purtroppo, nel recente passato, il nome di Velia è stato più usato per attirare investimenti destinati ad infrastrutturale la costa per attirare il turismo balneare che non per dare un senso alla storia plurisecolare della città Eleatica.
Oggi è arrivato il momento per tutti gli attori di restituire a Velia parte di quello che in suo nome è arrivato sulle rive del fiume Alento.
Sarebbe stato bello se la “StraElea”, che ha portato sul lungomare di Ascea oltre 200 atleti avesse fatto incontrare ai podisti anche Velia in questa splendida serata la chiaro di una luna, sempre la stessa, che avrà ispirato oltre 2 millenni addietro Parmenide, Zeonoe e Melisso di Samo …