Potremmo riassumere così il tour intorno alla Città dei templi fatto con le telecamere di Cilento world Television. Partiamo dalla contrada Laura, davanti all’hotel Ariston, dove sono situate la maggior parte delle strutture ricettive di Paestum. Percorriamo via Laura Mare fino al lido Nettuno dove la strada si biforca: a destra va verso foce Sele, a Sinistra vira verso Agropoli.
Andiamo a sinistra percorrendo un tratto della strada che costeggia il mare e dove sono situati diversi lidi in procinto di essere aperti per la bella stagione. Il mare è, come sempre, incantato nella sua immensa, tranquilla e immutata bellezza che apre l’animo ad ogni fantasia. Sullo sfondo, a destra la costa d’Amalfi e a sinistra quella Cilentana.
All’altezza del lido Mediterraneo risaliamo verso via Poseidonia. La pista ciclabile è disastrata a terra e stuprata sui muretti perché sono state asportate le pietra che facevano da rivestimento. All’altezza dell’hotel Savoy, svoltiamo a destra lungo la via Callimaco, poi via Galzerano. Attraversiamo via Laura e imbocchiamo via Laghetto. Facciamo la prima sosta alla Necropoli del Gaudo e, non senza fatica (non c’è nemmeno un cartello a segnare il luogo), troviamo le tombe dove sono state ritrovate innumerevoli testimonianze e reperti oggi custoditi nel museo archeologico nazionale.
Procediamo fino alla via Magna Graecia, che attraversiamo per continuare sulla stessa via, rifatta e sistemata. Doveva contribuire ad allontanare il traffico automobilistico dalle mura della città antica.
Arriviamo alla stazione posta strategicamente ad un passo dall’area archeologica: è un bene così prezioso, questo, che dovrebbe essere posto in cima ai pensieri di chiunque ha a cuore lo sviluppo turistico dell’antica Poseidonia. Infatti, questa è una delle poche, se non l’unica, area archeologica dove si può arrivare in treno direttamente.
Pochi passi e ci si infila sotto l’arco di porta Sirena, l’unica ancora in piedi delle quattro di Paestum. L’ombreggiata stradina che immette nella zona archeologica è mal tenuta e peggio illuminata di notte!
Entriamo in stazione, dove ha sede l’ufficio turistico comunale, e scendiamo nel sottopasso per raggiungere il parcheggio completato tempo fa, sempre con lo scopo di garantire una sosta custodita a chi, proveniente dalla SS 18 bis, voglia accedere sia alla stazione o entrare a Paestum da porta Sirena. Notiamo subito che le due sedie che dovrebbero garantire l’accesso ai binari ai portatori di disabilità, poste all’inizio delle scale, sono vandalizzate e tenute insieme da un fil di ferro arrugginito.
Davanti al parcheggio troneggia un cartello con i prezzi ben in evidenza ma l’unica auto che vi staziona è posta fuori dal perimetro dell’area. Inoltre, il gabbiotto realizzato per diventare un punto di prima accoglienza è ridotto ad un cumulo di rottami e le pareti di cartongesso sono sfondate, l’intelaiatura vandalizzata.
Adiacente al parcheggio, ci dovrebbero essere i resti dell’acquedotto romano che portava l’acqua alla città antica incanalata da monte Vesole nel comune di Trentinara. La vegetazione ci costringe a retrocedere tanto lungo è il tempo passato dall’ultima pulizia.
Ritorniamo sui nostri passi e, arrivati a porta Sirena, saliamo per la scala che rende possibile l’accesso alla passeggiata sulle mura: l’erba è alta e dobbiamo rinunciare.
Imbocchiamo la pista ciclo pedonale. Le assi di legno posate per la passeggiata a piedi sono arse dal tempo e, quasi tutte, traballanti: avrebbero bisogno di manutenzione! La pista ciclabile è invece sommersa dalle erbacce.
All’altezza della Ex Cirio, svoltiamo a sinistra per raggiungere il secondo parcheggio realizzato nell’ambito del progetto Grande Attrattore (€ 5.271.257,00 di cui spesi € 3.234.346,00).
La sorpresa è che lo spazio è occupato da una decina di pullman che, approfittando dell’assenza di qualcuno che faccia pagare il biglietto, hanno parcheggiato risparmiando. Il gabbiotto è vandalizzato come l’altro.
Ritorniamo nei pressi della ex Cirio, una volta qui era situata la porta Giustizia, e svoltiamo verso Torre di Mare. Qui troviamo un bel marciapiedi che collega l’area archeologica fino al mare ed è piacevole costatare che l’opera consente, finalmente, ai turisti di potersi spostare in sicurezza in una zona che fino a poco tempo fa era interdetta ai pedoni, di congiungersi con la via Poseidonia. Seguendo le mura, giriamo a destra sulla via Porta Marina dove, purtroppo, non esiste una via pedonale che consente di ammirare l’imponenza dei bastioni dell’antico porto dove attraccavano le navi, greche e romane, a chiglia piatta adatte a risalire le foci dei fiumi.
Sfociamo in via delle Tavernelle in pieno recupero strutturale che, dopo la presa di coscienza di chi vi abita, sta assumendo un ruolo importante sotto l’aspetto turistico: non è mai troppo tardi!
Torniamo al punto di partenza percorrendo la via Laura, anch’essa sprovvista di qualsiasi protezione per ciclisti e pedoni che la percorrono spesso per portarsi dalla zona alberghiera all’area archeologica.
Questa escursione ci consente di fare 3 considerazioni.
La prima relativamente alla necessità di organizzare, con poca spesa e con una segnaletica orizzontale e verticale, percorsi alternativi alle strade senza protezioni per ciclisti e pedoni. Questo consentirebbe loro di spostarsi tra il mare, l’area archeologica e Capaccio Scalo sfruttando quello che c’è come marciapiedi e piste ciclabili collegandole tra loro tramite strade secondarie poco trafficate.
La seconda per riflettere sul fatto che, anche quando si spendono risorse importanti con obiettivi anch’essi funzionali al miglioramento di un’area, bisogna che si responsabilizzi la struttura tecnica del comune affinché metta a reddito sociale ed economico l’investimento fatto.
La terza è quella che non basta spendere le risorse pubbliche, bisogna programmare anche un minimo di manutenzione sistematica almeno dal 3° anno dopo che sono state realizzate le opere. Questo per evitare che i servizi a cui erano destinate le stesse siano elusi vanificando l’impegno economico che la comunità ha messo in campo per migliorare la qualità della vita di residenti e turisti.