Capita, a volte, che ti trovi in viaggio e l’automobile ti fa penare. Succede che hai bisogno estraneo per tirarti fuori dai problemi e questo si dimostra più efficace di un amico.
Accade che non basta saper fare un lavoro ma bisogna farlo in tempi compatibili con i tuoi tempi strettissimi.
A me è capitato durante un viaggio al Nord Italia per partecipare a due eventi che, solo apparentemente, non hanno niente in comune: prendere parte alla mia prima Maratona a Torino e al terzo Glocal news a Varese.
Appena dopo 100 Km dalla partenza, eccoci alle prese con due forature in autostrada che fanno scattare un campanello d’allarme che rimarrà in sottofondo per tutti i dieci giorni della durata del viaggio.
Da “primino” porto a casa il completamento della mia prima gara lunghissima e poi, dopo due giorni di riposo necessari per riprendermi dall’impresa, partiamo con mia moglie Gina in direzione Varese con una fermata ad Omegna, per riabbracciare Gabriella e Mario, amici ai quali ci lega un rapporto di vite vissute e, molto spesso, intrecciate.
A Varese, la mia seconda patria dove ho vissuto per 18 anni, mi accuccio nel mondo di Glogal news per rigenerare le energie fisiche impegnando il tempo per aggiornarmi su tutto quello che orbita nel mondo del giornalismo sul web.
Ma la “vecchia signora”, una Mercedes classe A, che ci ha portato al Nord tante volte, continua a fare le bizze e mi pianta in asso proprio sulla tangenziale che porta da Varese a Porto Ceresio. Riesco a raggiungere l’officina più vicina e la lascio alle cure di un gentile signore che mi promette di occuparsene.
Quando chiamo la mattina seguente mi sento cadere le braccia all’annuncio che il problema è irrisolvibile nei tempi stretti che ho indicato: i due giorni che mi separano da sabato pomeriggio.
Chiamo un carro attrezzi per portare l’auto in un’altra officina. Manuel, il titolare dell’omonimo “soccorso stradale” ([email protected] 3280451492) che opera in proprio, mosso a “compassione” fa un po’ di telefonate e dopo alcune risposte negative riceve una disponibilità da Mauro Dall’Osto, titolare del Centro Midas di Varese 7050 situato in via Valgella, 4 (tel. 0332 296979) www.midasvarese.it .
All’arrivo nella stretta strada a ridosso di via René Vanetti, mi rendo conto di quanto sia complicato alla vigilia del cambio gomme stagionale previsto in una zona dove ghiaccio e neve nel periodo invernale non mancano.
Il titolare è Mauro, un gentile signore che ha il dono di parlare con tre persone contemporaneamente e tenere a “bada” le richieste di altrettanti clienti che entrano in officina. Mauro subito si rende conto del problema tecnico provocato dal guasto e della difficoltà che ho io di dover rientrare a Paestum la domenica … quindi ha giusto la giornata di sabato per provvedere. Gli affido l’auto e le mie speranze di non dovere rinviare la partenza e vado a cena con gli amici del corso prima di recarci nella splendida Villa Ponti dove sarà proiettato un film che documenta l’impatto del digitale sulla vita dei protagonisti scelti dalla regia: Digitalive.
Passo la giornata di sabato tra un corso e un appuntamento e solo dopo pranzo provo a chiamare Mauro per avere notizie sui tempi di consegna del veicolo. Mi risponde che stanno lavorando che mi farà sapere: “in ogni caso … tardi!”.
Per il fatto che non mi ha detto che era impossibile finire il lavoro in tempo, mi sono sentito sollevato. Continuo a seguire il programma del corso, ma alle 18:00 mi incammino verso l’officina per andare a verificare di persona lo stato dell’arte.
Arrivo all’ingresso e subito mi imbatto nell’andirivieni di Mauro Dall’Osto che trotterella da un capo all’altro dell’officina per prelevare automobili, portarle a provare in compagnia del cliente, incassare l’importo e passare oltre.
Mi fa segni eloquenti per farmi capire che ha fatto una cosa quasi impossibile ma si vede che va fiero di aver potuto dare soddisfazione alla mia richiesta. Resto sulle spine ma do per scontato che il giorno dopo sarò sull’autostrada che mi porterà a casa.
Sbircio all’interno dell’officina per adocchiare la mia auto e la intravedo nel fondo con il cofano chiuso e nessuno intorno. Dialogo con un gentile signore che è venuto da Lucerna di origini Calabro-Campane (Svizzera) a fare manutenzione della sua auto, rispondo alle domande di un anziano signore nato a Varese ma siciliano di provenienza, indico ad altri clienti che Mauro sta provando un’automobile fuori officina …
Ecco che è arrivato il mio turno: arriva con l’auto; mi indica il sedile per il giro di prova; scherza abbondantemente sugli anni della “vecchia signora”; mi fa notare che l’auto è completamente rinata dopo la sua cura intensiva …
Al rientro in officina il clima si è fatto confidenziale al punto che mi fa uno sconto su quanto pattuito e io gli chiedo e ottengo un ulteriore arrotondamento al ribasso.
Vuole offrirmi l’aperitivo! Gli prometto che la prossima volta che torno a Varese mi farò vedere. Ha scoperto che faccio il giornalista e si fa promettere che racconterò la storia sul mio giornale. Gli dico di sì e ci lasciamo con ampi saluti.
Dopo un’ora sono costretto a ritornare nell’officina ormai deserta ma ancora pienamente occupata da Mauro anche se è solo perché, nell’euforia di poter ripartire con la mia auto, ho dimenticato sulla scrivania i documenti.
Ci salutiamo di nuovo e vado a cena a casa di vecchi amici, Giancarlo e Amelia, per rilassarmi anche raccontando l’intensa esperienza di questi ultimi 10 giorni vissuti tra Torino, Omegna e Varese.