Incontro il Doctor Mancuso nei locali semivuoti dell’Ente Parco che è alla ricerca del direttore Nicoletti per portagli saluti di un comune conoscente. Mi offro di aiutarlo ad orientarsi e subito ci addentriamo in una conversazione dalla quale apprendo una storia che, per molti versi, sarà stata comune a molti nostri conterranei di questo secolo.
Si presenta così.
Sono nato il 17 gennaio del 1928 a Hazleton, Pennsylvania, nel 1928. Sposato ed ho tre figli, 2 femmine e un maschio. Mia moglie è figlia di immigrati polacchi. Sono laureato in Psicologia e Prof, universitario in pensione.
Mi parli un po’ delle sue radici.
I miei nonni materni, Antonio Cerato e Angelina Chirico erano di Cuccaro Vetere partirono per l’America all’inizio del ‘900. Mio nonno trovò lavoro in una miniera di carbone. Mio padre, invece era calabrese (Serravalle CS); si chiamava Vincenzo e sposò mia madre Addolorata. Avevo un fratello e due sorelle. Mio padre morì giovane per una malattia ai polmoni a causa del lavoro in miniera, e mio fratello finimmo in istituto (fondato da un benefattore Hilton Hershey) per poter studiare. I miei parenti calabresi non digerirono questa scelta e da allora perdemmo i contatti.
Come andarono le cose in seguito?
Ho fatto per un certo periodo di tempo il pasticciere. Nel 1946 fui chiamato ad assolvere il servizio militare obbligatorio in marina. Fui assegnato alla flotta Mediterranea che aveva Il comando a Napoli. Al mio ritorno in America mi iscrissi all’Università e consegui la laurea in psicologia presso Dickinson College: Carlisle, Pennsylvania e ho fatto diverse pubblicazioni. Ho concluso la carriera come professore universitario di filosofia e psicologia presso University of Rochester
Quando ha ripreso i contatti con l’Italia?
Nel 1973 sono venuto per la prima volta in questa zona per ricercare i miei parenti. Cosa ha trovato? Ho ritrovato la famiglia Cerrato di Cuccaro: con la quale ho instaurato ottimi rapporti. Da allora sono tornato quindici volte in Italia. Intanto sono entrato a far parte dell’Associazione “Fiali d’italia”.
Ci parli di questa associazione.
Ha lo scopo di divulgare tra gli Italo-Americani la cultura italiana sia nazionale sia regionale. Abbiamo anche un sito internet
(http:/www.capital.net/~solalban/index.himI ) dove si possono trovare informazioni più dettagliate.
Ci sono altre associazioni?
Si, la “National Italian-American Foundation” ed altre ancora. Questa , come le altre, possono svolgere un ruolo importante per far riscoprire la proprie origini ad intere generazioni di giovani americani. Adesso è più facile anche grazie alle nuove tecnologie.
Chi le ha parlato per la prima volta del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano?
Mio cugino Nicola Cerrato me ne parlò tre anni fa ed altre informazioni le ho cercate su internet. Poi ho conosciuto Mr Paul Bray del Adirondack State Park of New York che he rapporti con il direttore Domenico Nicoletti del Parco del Cilento.
Ha in mente qualche iniziativa per favorire la conoscenza del Parco in America?
Si. Insieme al sindaco di Pisciotta stiamo verificando possibilità di fare un gemellaggio con la città di Amsterdam (New York). In questa città vivono molti Cilentani
Do a Mr. Mancuso l’ultima parola …
Sono felice di aver avuto l’opportunità, attraverso CasaParco, di comunicare al Cilentani che, anche dopo tanti anni di oblio, la forza delle proprie radici può riemergere e dare motivazioni nuove alla propria esistenza.