di Veronica Gatta
Si è svolto venerdì 20 novembre 2015 a Vallo della Lucania il primo incontro sulla famiglia organizzato dalla Biblioteca Edith Stein e dalla Scuola dell’infanzia “Paolo VI”, dal titolo “Felici perché Santi. L’esempio di Louis Martin e Zélie Guerin”.
A guidare l’incontro è stato padre Romano Gambalunga, postulatore generale dell’Ordine dei Carmelitani Scalzi.
Dopo la visione di un filmato informativo sulla biografia dei coniugi Martin, Sua Eccellenza Monsignor Giuseppe Casale ha introdotto brevemente l’argomento che il padre Carmelitano ha poi trattato: come diventare santi nella famiglia.
Sembra impossibile, soprattutto al giorno d’oggi in cui si respira un clima di sfiducia nei confronti del matrimonio e, in generale, dei rapporti a lungo termine, soprattutto da parte dei giovani. È proprio in questa epoca di forte scoraggiamento che c’è bisogno di esempi veri, concreti ed efficaci, come quello della famiglia Martin.
Nel corso del suo intervento, il Padre Carmelitano ha citato un estratto del messaggio scritto da papa Francesco in occasione della Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali che può essere perfettamente applicato alla famiglia Martin: «Da un “sì” pronunciato con fede scaturiscono conseguenze che vanno ben oltre se stessi e si espandono nel mondo», cioè, come spiega padre Romano Gambalunga «un uomo e una donna che decidono di sposarsi possono scaturire conseguenze benefiche che vanno molto oltre le forze dei due coniugi». E, andando avanti nel suo messaggio, papa Francesco manifesta l’auspicio che possiamo tutti diventare «una “comunità comunicante”. Una comunità che sa accompagnare, festeggiare e fruttificare» e capiamo quindi che la famiglia più bella è quella che “sa comunicare”, sia nel rapporto tra marito e moglie che tra genitori e figli.
Quello dei Martin è un esempio vero e concreto perché, come ha sottolineato padre Romano, Luigi e Zelia sono stati canonizzati (cioè proclamati Santi) proprio in quanto “coppia” e «nonostante quella dell’Ottocento sia un’epoca vista come qualcosa di molto passato, con molti limiti e con una sorta di odore di stantio, una famiglia ottocentesca come quella dei coniugi Martin può essere esemplare» perché facilmente riconducibile alle famiglie dei giorni nostri: entrambi i coniugi lavoravano (nonostante la forte cultura maschilista dell’epoca); si sono sposati quando erano già adulti e maturi (Zelia a 27 anni e Luigi a 35) dopo pochissimi anni di fidanzamento; hanno vissuto la sofferenza provocata dal lutto e dalla malattia (esperienze, queste, comuni alle famiglie di tutti i tempi).
Ma qual è il segreto dei coniugi Martin? Qual è il loro vero punto di forza? La preghiera, la fede e la forte amicizia che legava l’uno all’altro. «Vivere il matrimonio come vocazione e come amicizia» afferma il Padre Carmelitano.
Dopo aver letto alcuni stralci tratti dalle lettere che Zelia e Luigi si scrivevano, a causa della lontananza dovuta a viaggi di lavoro, e in cui i due Santi si dichiaravano e promettevano amore eterno, padre Romano Gambalunga ha concluso: «Si può vivere così! Questo è l’augurio che vi faccio […] ed è quello che desidera ogni cuore».
NOTE BIOGRAFICHE
Louis Martin e Marie-Azélie (detta Zélie) Guérin, inizialmente orientati alla consacrazione religiosa, s’incontrarono presso il ponte Saint Leonard ad Alençon e da allora non si separarono più. Dal loro matrimonio, celebrato a mezzanotte del 13 luglio 1858, nacquero nove figli, di cui quattro morirono in tenera età. Le altre cinque figlie divennero tutte religiose: la più conosciuta è certamente Santa Teresa di Gesù Bambino, canonizzata nel 1925 e Dottore della Chiesa dal 1997.
Zélie morì per un cancro al seno nel 1877, mentre Louis, affetto da arteriosclerosi e da paralisi, si spense nel 1894.
Le loro cause di beatificazione, avviate separatamente, dalla fase romana in poi ebbero percorso congiunto. Beatificati sotto papa Benedetto XVI il 19 ottobre 2008 a Lisieux, sono stati canonizzati da papa Francesco quasi sette anni dopo, il 18 ottobre 2015.
Sono i primi sposi a raggiungere insieme la santità ufficialmente riconosciuta.