Caro Direttore, confidando nella tua disponibilità, ritengo opportuno portare a conoscenza dei lettori la mia proposta per l’utilizzazione dei fondi del Signor Vertullo. Tengo a precisare che tale proposta è nata a seguito di una esplicita richiesta del Sindaco di Piaggine ai Consiglieri Comunali ad esprimere pareri e suggerimenti su una proposta presentata dalla Giunta. Ringrazio il Sindaco per l’opportunità che ha voluto concedere ai consiglieri nel trasmettere il progetto di fattibilità per l’utilizzo dei fondi offerti dal sig. Vertullo e spero di offrire un contributo fattivo allo studio, avanzando anche qualche suggerimento. E’ innanzitutto essenziale sottolineare l’importanza e l’eccezionalità dell’evento, nonché l’intelligente operazione di questa Amministrazione che ha colto l’occasione per avviare una discussione ed un’analisi sulle ipotesi di sviluppo economico del nostro territorio. Lo studio presentato da Euroservice S.R.L. risulta ben articolato e ricco di spunti interessanti. Non mancano tuttavia, elementi di estreme genericità sia nell’analisi sia negli obiettivi. Per quanto l’artigianato e l’agricoltura costituiscono le attività economiche, le uniche tra l’altro, capaci di trovare radici in questo territorio, l’attenzione che lo studio gli riserva sembra più suggestiva che realistica. Non viene affrontata, in modo particolare, la caratteristica dello autoconsumo, nonché la particolare relazione tra la produzione per autoconsumo e l’età, sempre più elevata e collocata nella fascia del pensionamento degli operatori. Altro problema, dato soltanto per scontato nello studio, è senz’altro quello dell’isolamento di Piaggine, delle difficoltà di collegamento, della lontananza non solo dalle principali aree economiche e produttive del Salernitano, ma addirittura da centri urbani di media grandezza. Proprio questa debolezza del nostro territorio, questa forma di isolamento, può costituire, ai fini che qui interessano, il nostro punto di forza. Il turismo culturale, infatti, per quanto interessante, soprattutto se proposto nella forma dei percorsi, non disponendo di punti cardine, come può avvenire in altre realtà a noi vicine, quali ad esempio la Certosa di Padula, può costituire fattore integrativo ad un’altra forma di turismo senz’altro più consona alla vocazione del nostro territorio: il turismo verde o ambientale.
I caratteri naturali e la riservatezza che al nostro territorio consente quell’isolamento di cui parlavo, la bellezza dei luoghi e, su tutto, il fascino e le potenzialità del Cervati, sono di per sé fattori su cui costruire una ipotesi si sviluppo economico incentrato appunto sul turismo. Quanto proposto nello studio che ci è stato consegnato non contrasta, bensì integra la proposta da me avanzata. Il volano di una pur embrionale imprenditoria locale non può essere nuovamente rappresentato dalla formazione professionale.
Né possiamo accertare l’idea che un caseificio possa rappresentare una ipotesi credibile di sviluppo produttivo. I costi gestionali, si pensi su tutti a quelli di trasporto dei prodotti realizzati, impedirebbero qualsiasi approccio ai mercati anche più prossimi.
Il problema diventa allora di costruire un “pacchetto Piaggine”. Una offerta turistica credibile del nostro territorio all’esterno, creando un collegamento funzionale tra Cervati e Piaggine.
Punti cardine di questa ipotesi potrebbero essere:
- Realizzazione di un punto di Ristoro, vendita prodotti locali, ecc. presso il rifugio del Cervati in via di ristrutturazione;
- Attivazione di sistemi di collegamento, con veicoli caratteristici, ripetuti durante la giornata, tra Piaggine ed il Cervati;
- Recupero di parte del patrimonio edilizio di Piaggine da destinare ed attività ricettiva nelle forme dello affittacamere, Agriturismo o meglio bad and broekgost così come previsto dal programma PRUSTT presentato dal Parco Nazionale del Cilento Vallo del Diano in concerto con La regione Campania, la Provincia di Salerno e La Comunità del Parco;
- Realizzazione di un complesso di percorsi culturali, di trakking, di mountain Bike, eccetera.
- Attivazione di un piano – programma promozionale e pubblicitario;
Non si tratta tuttavia di scendere nel dettaglio ma ritengo che l’esigenza primaria sia proprio quella di commissionare uno studio ad un soggetto esperto nel settore, per verificare le potenzialità turistiche del nostro territorio nonché quale forma di offerta turistica, tra quelle esistenti, possa essere più vicina e congeniale per i nostri bisogni.
Concludo con una osservazione in merito alla costituzione di un consorzio a composizione pubblico – privato. L’assenza di imprenditorialità locale rischia di fare naufragare anche le più buone intenzioni e di attivare processi collaterali negativi quali assistenzialismo, forme di colonizzazione economica, ecc.
L’opportunità irripetibile che ci viene offerta dal Sig. Vertullo non deve necessariamente tradursi in un frenetico ma improduttivo attivismo. Forse la creazione di una fondazione capace di avanzare proposte economiche – occupazionali partendo dallo studio del territorio e dal raccordo del nostro comune con l’Ente parco, con il Litorale Cilentano e con la piana di Paestum, offrirebbe più garanzie e possibilità per i nostri concittadini.