Di Antonella Citro Padula si è trasformata ancora una volta nella capitale della legalità. Venerdì 16 settembre il giornalista Sandro Ruotolo è ritornato nel Vallo di Diano e ha visitato la storica Casa Museo Joe Petrosino, punto di riferimento indiscusso nella lotta a ogni forma di ingiustizia e illegalità. A Padula, è nato infatti il poliziotto sbarcato poi in America e considerato ancora oggi modello ed esempio di coraggio, ucciso il 12 marzo 1909 a Palermo a causa proprio della Mano Nera, la mafia che in quegli anni stava muovendo i primissimi passi e stava mietendo già innumerevoli vittime lasciando dietro di sé una lunga scia di terrore. Da qualche mese la Casa Museo ubicata nel cuore della cittadina paudulese, è stata oggetto di attenzione e di un significativo restyling. Rai Teche ha voluto contribuire con preziosi documentari per avvicinare il pubblico all’uomo che non si è mai tirato indietro dietro di fronte delinquenti e malviventi e che ha vissuto all’insegna della giustizia difendendo i più deboli. Hanno dato il loro personale contributo alla giornata anche il docente della Università degli Studi Di Salerno Marcello Ravveduto direttore del Museo Civico Multimediale Joe Petrosino, il sindaco Paolo Imparato, l’assessore alla Cultura Filomena Chiappardo, il pronipote di Joe Petrosino Nino Melito Petrosino, il Maresciallo Filippo Maniglia, Comandante della Stazione Carabinieri di Padula, il presidente Vincenzo Lamanna e i componenti dell’Associazione Internazionale Joe Petrosino. Per la cronaca, il napoletano Sandro Ruotolo dalla lunga carriera è il giornalista sotto scorta che lo scorso anno è stato investito del Premio Internazionale Joe Petrosino. Ruotolo, è stato minacciato di morte dal boss dei Casalesi, Michele Zagaria, per il reportage comparso nella trasmissione su La7 “Servizio pubblico” nel quale con documenti alla mano si metteva in evidenza un ben chiaro fil rouge tra questa famiglia ormai stanziata in quel territorio campano e l’inquinamento da rifiuti tossici nella ormai famigerata Terra dei Fuochi. Conservare i luoghi della memoria e renderli fruibili è il messaggio che è stato trasmesso; quella stessa memoria che non deve perdersi dietro futili motivi o giustificazioni. Non esistono e sono fatui. Gli uomini vivono a volte all’ombra di falsi concetti o in nome di chissà che cosa si spingono oltre i limiti consentiti con azioni talvolta discutibili e, a Padula, ancora una volta si è richiamato il senso del dovere che non deve mai mancare nel cuore dei cittadini onesti. Parole espresse anche da Sandro Ruotolo in un Paese, come questo, dove la legalità deve essere l’obiettivo giornaliero per compiere fatti e non affidarsi solo a parole che passano e non si concretizzano. Alto infatti deve essere il nome di uomini, come Joe Petrosino, che nel segno della legalità, impavidi hanno rischiato la vita. E talvolta a costo della loro stessa vita hanno lottato per un mondo migliore che può e deve affermarsi. E la memoria è quello strumento utilissimo attraverso il quale non smarrire la storia di una nazione e dei suoi uomini.
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