Nel parco progetti che Il Consorzio di Bonifica ha nel suo “cassetto” ce ne è uno di grande impatto economico e ambientale: la realizzazione dello sbarramento sul fiume Calore sotto Magliano proprio all’imbocco delle Gole del Calore dove è posto il ponte medioevale più fotografato e pubblicizzato dell’intera Valle dove scorre il fiume che nasce ai piedi del Cervati.
L’invaso potrebbe risolvere in modo definitivo i bisogni idrici della popolazione e dell’agricoltura dell’intera area collinare e pianeggiate servita dal consorzio stesso.
Si tratta di un’opera dall’importo complessivo di 44 milioni di Euro che vedrebbe interessati i 31 comuni della Valle del Calore che con la legge regionale del 25 febbraio 2003, n. 4. Con questa legge la Regione Campania ha proceduto alla revisione delle aeree classificate di bonifica integrale. Con questo atto preliminare furono poste le basi per la realizzazione dello sbarramento.
Biagio Franza e Guido Contini sono consapevoli dell’impatto ambientale ed emotivo che certamente avrà un’opera di questa portata, ma sono altrettanto determinati a trovare soluzioni certe ad un problema, come la scarsità d’acqua, che da situazione eccezionale sta diventando un fatto destabilizzante per l’intera economia agricola e turistica dell’area vasta incorporata con la ridelimitazione del perimetro consortile.
Già quando, negli anni ’80 del secolo scorso, l’ipotesi del progetto che fece il suo “debutto” pubblico, non mancarono le prese di posizione di molti soggetti a titolo individuale e in rappresentanza di associazioni ambientaliste. È facile immaginare cosa succederà non appena l’ipotesi progettuale (già patrimonio del Consorzio) riceverà un primo via libera con un finanziamento imponente.
Ci vorrà molta capacità comunicativa e un adeguamento alla più accentuata sensibilità ambientale sviluppatasi anche alle nostre latitudini per argomentare la necessità di un’opera destinata a modificare l’ecosistema della Valle del Calore, come d’altronde, è già avvenuto con la costruzione della diga sul fiume Alento che l’intelligenza di Franco Chirico ha saputo profilare come “Oasi” Alento.