Dal 30 agosto al 9 settembre i media hanno dato ampio spazio alla 74ma Mostra del Cinema di Venezia che, tra film in gara, sfilate sul red carpet e inevitabili momenti di gossip è uno dei momenti più attesi e chiacchierati dell’anno.
Un pezzettino del nostro Cilento è giunto alla prestigiosa rassegna cinematografica grazie all’agropolese Andrea Cedrola che, insieme a Stefano Grasso e Sebastiano Riso, ha scritto la sceneggiatura del film “Una famiglia” diretto dallo stesso Riso.
Interpretato da Micaela Ramazzotti e Patrick Bruel, il film tratta un argomento attuale che è stato per un lungo periodo motivo di polemiche anche in ambito politico: l’utero in affitto. Presentato il 4 settembre alla Mostra, “Una famiglia” è un film che vuol fare luce sul mercato nero dei neonati.
Maria (Micaela Ramazzotti) è una madre surrogata che ha partorito cinque figli non suoi. In realtà, quindi, più che essere una madre è un’incubatrice che partorisce e vende i “suoi” bambini.
Salvatore Riso al «Corriere della Sera» ha sintetizzato così questo film e il messaggio che vuole veicolare: “Quella formata da Maria e Vincenzo (Patrick Bruel) è una coppia all’apparenza come altre, ma tenuta insieme da un progetto criminale. Fanno dei bambini per venderli a coppie che non possono generare. Non si parla di madri surrogate o utero in affitto. È la storia di loro due. Lei non è esattamente una vittima e Patrick, di quindici anni più grande, non è esattamente un carnefice. Raccontiamo la complessità di un rapporto di coppia patologico. La complicità tra loro che si incrina quando lei inizia a disobbedire al loro progetto comune, quando lo sente come una sopraffazione”.
Riso, insieme ai suoi co-sceneggiatori, si è basato su fatti reali: le intercettazioni scaturite nel corso delle indagini sulla vendita dei neonati, effettuate dal procuratore Raffaella Capasso della procura di Santa Maria Capua Venere.
Per Andrea Cedrola questo è il secondo lavoro realizzato insieme a Riso. L’agropolese, infatti, aveva scritto per il regista catanese anche la sceneggiatura del suo film d’esordio “Più buio di mezzanotte” in concorso al Festival di Cannes 2014.
Lo sceneggiatore, inoltre, è anche autore dei libri “Una collina” (Fandango Editore, 2014) scritto a quattro mani con Andrea Delogu e “La speranza è un vizio privato” (Fandango Editore, 2016).
Bei risultati per questo 33enne che, come si legge nei suoi cenni biografici sul sito della Fandango “è cresciuto ad Agropoli, ha studiato a Bologna e vive a Roma”.
Anche se ad aggiudicarsi il Leone d’oro di questa 74ma edizione della Mostra del Cinema di Venezia è stato “The shape of water” di Guillermo del Toro, il film “Una famiglia” sarà proiettato nelle sale italiane dal 28 settembre.
Un tema delicato e controverso quello che Cedrola ha contribuito a portare sullo schermo. E se l’accoglienza della stampa è stata freddina, ma ci sono stati applausi alla proiezione ufficiale, non ci resta che aspettare di poter guardare anche noi questo film non solo per riflettere su un tema così scottante, ma anche per vedere il frutto del lavoro di questo sceneggiatore che è un figlio del nostro Cilento.