di Gina Chiacchiaro Una serata intensa di cultura ed emozioni, in compagnia del grande poeta cilentano Giuseppe Liuccio, in una cornice di antichi sapori e odori. L’azienda agricola, Tenuta Colline di Zenone, di Ascea, nella persona di Maria Rosaria Trama, ha organizzato una piacevole serata culturale: “Tra Ulivi e Versi” ove, protagonista, è stato soprattutto il “ricordo” nel racconto antico di Liuccio. La padrona di casa ha saputo tessere con maestria le trame della tela intercalando l’intervista all’autore con la lettura di poesie e il racconto dello stesso di aneddoti noti e inediti. L’editore, Giuseppe Galzerano, ha presentato l’ospite con un pizzico di orgoglio perché, ha ricordato, che in passato ha saputo cogliere nella poesia cilentana il messaggio profondo della nostra gente da tramandare e, quando nessuno si sarebbe sognato di pubblicarne, lui ha pubblicato la prima raccolta di poesie in dialetto cilentano di Peppino Liuccio: “Chesta è la terra mia”. L’autore delle poesie, con lo sguardo compiaciuto, ha assaporato il piacere di ascoltare alcune delle sue poesie declamate da veri ammiratori, intervenendo con racconti di vita passata e qualche battuta “saporita” sempre in dialetto cilentano. Il pubblico presente, tra il fresco degli ulivi penetrati dai razzi del sole al tramonto, si è dimostrato molto partecipe ed interessato ed ha gradito il “sapere” condito con i “sapori” originali. Infatti, l’azienda agricola ha messo in “bocca” dei presenti anche un assaggio di genuina e semplice fetta di pane e olio accompagnata dalla “signora” mozzarella alla mortella del caseificio Chirico. Per finire un gelato artigianale al latte di bufala all’olio d’oliva innaffiato con acqua fresca aromatizzata al limone.
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