Il primo dei tre Giovanni Giuseppe Parente di Polla arriva a Buones Aires nel 1893, all’età di 21 anni, partendo dal porto di Genova. Arriva in Argentina dove trova Francesca che poi sposerà. Si tratta di una lunga lista di “Giovanni” che ancora oggi continua a proliferare, di padre in figlio. Giovanni si sposa con Francesca Russo, di San Pietro al Tanagro nel 1907. Lui, con il mestiere di falegname appreso in Italia nel Vallo di Diano, non fece fatica a trovare spazio lavorativo in un’Argentina che già alla fine del XIX secolo, era considerata una terra di opportunità. Con lui, dal Vallo di Diano porta anche il bancone di lavoro, un tavolo di legno massello e una valigia e un baule di legno costruito con le sue mani tutto imbarcato sulla nave che partì da Genova alla volta del Sud America. L’arch. Parente mi invita a seguirlo in uno stabile adiacente all’abitazione dove ha ristrutturato in piena regola sia il bancone da falegname si corredato di tutta l’attrezzatura del mestiere perfettamente funzionante. Inoltre, ci sono foto e cimeli che rendono il luogo un angolo nel quale si respira aria di un mondo antico che fa salire un’emozione che sa di casa nostra. Il falegname –carpentiere ha una figlia e sei figli maschi che si avviano tutti allo stesso mestiere ingrandendo l’azienda di famiglia e tramandandone esperienze e segreti da padre in figlio e da fratello a fratello. Noi siamo a casa di Giovanni Parente, figlio dell’ultimo nato dell’uomo che arriva in Argentina nel 1893, e che nasce nel 1916. Il figlio, Giovanni Antonio Parente, non fa in tempo a conoscere suo padre perché muore quando Francesca è in attesa proprio del figlio più giovane. Ma l’eredità di un mestiere se la porta nel sangue in quanto Giovanni Antonio, insieme all’eredità degli attrezzi del mestiere, crescendo, si avvia proprio al mestiere del padre al seguendo l’esempio dei fratelli più grandi utilizzando quegli attrezzi che il padre ha fatto “emigrare” insieme a lui e che costituiscono un patrimonio unico in una terra votata soprattutto all’agricoltura e dove è difficile trovare artigiani di qualità. Intanto, l’Italia è entrata in guerra insieme agli Alleati contro l’Austria e la Germania. Giovanni Parente, nella sua bella e accogliente casa di La Plata, vive con la moglie Silvia e dove ha cresciuto 4 figli. Oggi sono tutti professionisti nessuno dei quali ha seguito la carriera del padre che si è fatto architetto all’università di La Plata: Emanuele fa l’economista, Giovanni Santoro l’agronomo, Fenolo l’ing. Industriale e Patrizio che opera nel campo della sicurezza. Suo padre non torna mai in Italia, mentre l’architetto Giovanni è tornato nel 2013 con la moglie Silvia. È riuscito anche ad individuare la casa dei suoi bisnonni situata nella zona alta di Polla provando una grande emozione. Suo figlio ingegnere industriale, invece, attualmente è in Puglia per uno stage di lavoro relativo alla sua specializzazione L’Arch. Parente, oltre a lavorare per diverse imprese, esercita la professione privata e collabora con l’università che lo ha laureato. È molto attivo nel promuovere i rapporti di collaborazione con la terra dei padri e recentemente ha contribuito ad organizzare un incontro tra l’università di Salerno e di La Plata per un incontro di studio su Omero Manzi (Manzione in Italia) anche lui di Polla che ha un grande successo in campo artistico musicale nel settore del tango argentino. In questa occasione arriva dall’Italia con la delegazione anche un rappresentante del comune di Polla che incontra anche i soci dell’associazione, “La casa di Polla” fondata da Helda Stabile.
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