Tumore al seno – prevenzione, cura, terapia e sostegno è il titolo dell’incontro che si è tenuto ad Atena Lucana. Dopo i saluti dell’assessore Michelina Siciliano e della presidente dell’associazione Le Case di Igea Maria Teresa Valentina Renzo che ha sottolineato quanto sia importante fare rete, fare prevenzione e supportare le donne che sono state colpite da tumore al seno, è intervenuta la dottoressa Giovanna D’Elia senologa dirigente medico all’ospedale di Polla con la tesi “Prevenire è vita”. «Importante è parlare di questa patologia perché è ancora adesso il primo tumore causa di morte nelle donne – dice – ben vengano questi eventi che servono soprattutto a sensibilizzare la popolazione femminile che ancora oggi è un po’ restia a farsi visitare in un ambulatorio specialistico. È importante fare prevenzione e vogliamo dire che di tumore alla mammella oggi si può guarire grazie a una diagnosi precoce. La prevenzione avviene anche cambiando lo stile di vita per cui è indispensabile cambiare le nostre abitudini alimentari adottando magari la dieta mediterranea. Poi ci sono i fattori di rischio come l’obesità, il consumo di alcol e il fumo e la familiarità». È intervenuta poi con la relazione “La qualità della vita della paziente con una neoplasia mammaria” anche la dottoressa Letizia Raucci psicologa di UOC di ematologia dell’ospedale San Carlo di Potenza, socia del gruppo lucano SIPO. «L’approccio che deve essere fatto è senza dubbio multidisciplinare – afferma – che veda tutti gli operatori sanitari e volontari relazionarsi con una donna che ha bisogno di essere ascoltata. Quindi non solo da un punto di vista medico ma anche da quello psicosociale. Fondamentale è dare alle donne la possibilità di essere ascoltate». A sottolineare il confronto e il dialogo erano presenti anche Sodalis CSV, il centro servizi per il volontariato di Salerno e Maria Basile Presidente dell’associazione “Noi in rosa”.Ha moderato il meeting Maria Lamonea psicologa – psicoterapeuta Le case di Igea. «Quando la donna si ammala, si ammala tutta la famiglia – ha riferito – lo scopo della nostra associazione è quello di portare sostegno non soltanto alle donne ammalate di tumore ma anche alle loro famiglie perché la donna subisce un percorso particolare che va dalla diagnosi alla cura, alla terapia però non dobbiamo sottovalutare il sostegno psicologico, indispensabile in tutte le fasi».
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