Il recupero e la rigenerazione del Borgo di Castelnuovo in Avane, nel comune di Cavriglia, in provincia di Arezzo, passa attraverso l’individuazione di nuove destinazioni d’uso, oltre a quella museale, e con l’insediamento di attività turistico ricettive secondo il modello dell’albergo diffuso, che concorreranno in maniera determinante ad un incremento occupazionale. Tra le iniziative previste: il completamento del Museo delle Miniere e del Territorio (MINE), il recupero di edifici storici per la realizzazione di residenze per artisti, di un complesso turistico ricettivo, di botteghe artigiane, di social-housing e degli spazi urbani interni al borgo, oltra alla realizzazione di reti tecnologiche di servizio.
Storia
La storia del borgo di Castelnuovo d’Avane si è svolta in uno scenario indissolubilmente legato alla sua terra, iniziata con lo sfruttamento dell’agricoltura mezzadrile a partire dalla metà dell’Ottocento, continuata poi con l’apertura delle prime miniere in galleria, un decennio dopo e proseguita dagli anni Cinquanta del Novecento con l’escavazione a cielo aperto, la quale ha portato grosse modifiche al territorio, oggi caratterizzato da laghi artificiali, dominati dalla Centrale elettrica di Santa Barbara e le sue imponenti ciminiere.
Questo paesaggio è unico e sintetizza in un’immagine ciò che ha portato all’abbandono del borgo. Lo sfruttamento naturale ha interrotto le attività di una comunità che tutt’oggi ricorda il proprio vissuto nell’antico paese, ma non vi trova una continuità con il passato. La discontinuità dei tempi è un elemento che salta all’occhio percorrendo le strade che portano all’abitato, soprattutto perché tutt’intorno non restano più tracce visibili delle attività di scavo: qui la natura si è ripresa il suo spazio, ha riempito di acqua le cave, ricoprendo di verde gli ambienti circostanti. A memoria del passato veglia il MINE, Museo delle miniere e del territorio che il Comune di Cavriglia, dopo aver acquistato il Borgo da ENEL, ha insediato nella chiesa e in edifici adiacenti restaurati e allestiti.
Il progetto
Avane Centrale Creativa
Il progetto Avane Centrale Creativa vede nella creatività e nell’innovazione, a base culturale, il fulcro dei suoi interventi di rigenerazione: il Valdarno e la Provincia di Arezzo, come sopra accennato, vantano storicamente di professionalità nel campo della creatività: dalla moda all’oreficeria, dalla ceramica alla vetreria per arrivare a servizi a base digitale e tecnologici. Molti sono anche gli eventi e le attività che da anni animano il territorio: la stagione teatrale invernale e i festival estivi, i laboratori educativi ed i progetti d’arte, danno conto di quella industria umana che vede nella cultura una componente fondamentale del vivere bene e dello sviluppo della persona e della comunità.
Questo grande cantiere diffuso contribuisce oggi a stimolare riflessioni su nuove direzioni di lavoro, a rafforzare competenze e competitività nel mondo del lavoro, coinvolgendo anche le giovani generazioni su temi quali: l’ambiente e la sostenibilità, che vedono oggi nella cultura un driver fondamentale per lo sviluppo, riconosciuto e sostenuto da tutti i documenti di programmazione dell’UE.
Il futuro appartiene a chi oggi saprà mettere in campo buone idee e innovare rimettendo al centro il capitale umano e la creatività dell’ingegno. Avane Centrale Creativa vuole ripopolare il borgo con una nuova energia sostenibile: l’energia della cultura.
Per far ciò il Comune di Cavriglia intende rendere di nuovo fruibile l’importate patrimonio culturale e naturale del Borgo, anche in sinergia con le grandi azioni di riqualificazione ambientale in corso, mettendo in campo azioni rivolte in particolare al sistema produttivo profit e non profit ed alla fascia di età 0 – 20 per sostenere la nuova generazione creativa.
I principali obiettivi che il progetto si pone sono: valorizzare la creatività come driver di tutti i settori produttivi; dare vita ad un borgo smart, dove la sostenibilità e la creatività si fondono sia come ambiente di vita, sia come obiettivi produttivi; formare una nuova generazione di change-makers a base culturale; promuovere policies condivise di sostenibilità ambientale; implementare l’accessibilità fisica, culturale e cognitiva per una maggiore inclusione sociale.
Per questa ragione saranno riqualificati spazi volti a: sviluppare soluzioni creative per il comparto produttivo sul modello delle industrie creative driven; sperimentare forme di educazione artistica per il brain training della fascia di età 0-20; creare un dialogo tra il patrimonio culturale, la memoria e la contemporaneità;
promuovere la progettazione culturale eco-compatibile e per la riduzione dell’impatto ecologico degli eventi; ospitare residenti temporanei e di lunga durata che possano vivere il borgo e contribuire alle attività insediate; creare una narrazione di Castelnuovo d’Avane e del suo territorio coinvolgendo la comunità.
I principali strumenti che saranno messi in campo sono: un piano di interventi infrastrutturali, digitali e tecnologiche che renda il borgo capace di accogliere tutte le funzioni previste;
un modello di gestione che veda la partecipazione attiva del territorio nella concertazione degli interventi anche, e soprattutto, dopo il 2026;
un piano di gestione del borgo che preveda l’insediamento di funzioni miste, dalla residenza alle imprese culturali e creative, oltre a servizi di natura ricettiva e di accoglienza, che collaborino tra di loro alla visione e alla sostenibilità di lungo periodo di Avane Centrale Creativa;
un piano di comunicazione e promozione di Avane Centrale Creativa ab ovo, che dia conto del lavoro in opera e possa attrarre ulteriori portatori di interesse nazionali ed internazionali.