Tommaso Pellegrino, presidente del Parco Nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni e sindaco di Sassano, lascia due cariche ne prende una: è stato eletto consigliere regionale! A prima vista, nel cambio, ci sarebbe tutto da perdere ma, in realtà, per lui e il territorio c’è tutto da guadagnare …
Intanto, come sindaco di Sassano, dopo due mandati non poteva essere ricandidato, pertanto sono già pareggiati i conti. Poi, come Presidente del P.N.C.V.D.A. era già quasi a fine mandato e, pertanto, ripensare ad una sua ricandidatura per il ruolo ricoperto finora poteva starci. Evidentemente, ha preferito ritornare alla politica attiva impegnandosi al fianco di Matteo Renzi per far crescere al paese il progetto politico lanciato da poco più di un anno.
La scelta di De Luca di non pescare tra gli eletti gli assessori gli ha precluso uno sbocco più operativo in ambito regionale. Certamente le esperienze precedenti sia come deputato, sia come sindaco con l’aggiunta dell’esperienza come presidente del P.N.C.V.D.A. gli avrebbero dato modo di dimostrare le sue capacità.
Gli si aprono, però, altri scenari a livello nazionale. Matteo Renzi, in considerazione dell’indubbio successo ottenuto nella circoscrizione di Salerno di Italia viva soprattutto all’impegno di Pellegrino, potrebbe assegnargli un incarico di peso nella costruzione del partito nei settori che gli sono congeniali come l’ambiente e il turismo. In ogni caso continueremo a sentir parlare di Pellegrino nel prossimo futuro.
Intanto, c’è da capire come e chi gestirà nel periodo di interregno che intercorrerà dal momento dell’elezione alla regione e quello della naturale scadenza del mandato di presidente a palazzo Mainenti che è ad aprile 2021. In teoria non c’è incompatibilità tra i due incarichi né il poco tempo che manca alla scadenza indurrebbe al ministro Sergio Costa una richiesta esplicita di lasciare per opportunità.
Pellegrino potrebbe continuare a mantenere l’incarico delegando molte delle sua funzioni al vicepresidente Cono D’Elia lasciando per sé la rappresentanza dell’ente e una sorta di supervisione a garanzia che i progetti in corso di definizione vengano portati avanti senza indugi.
C’è anche da ricordare che la nomina del presidente dell’ente parco non un semplice avvicendamento che si chiude in poco tempo, ma un sequenza di atti che difficilmente si potranno concludere entro l’anno 2021, come, d’altronde è successo con lui e gli altri designati in passato prima di lui: Vincenzo La Valva, Giuseppe Tarallo, Domenico De Masi e Amilcare Troiano.
“Non mi sottrarrò nel portare avanti le istanze di quest’area” ha dichiarato il neo eletto. Questa volontà potrà essere meglio rappresentata mantenendo ancora per qualche tempo almeno il “controllo” di cosa succede in quel territorio nell’immediato futuro.
biesse