“È difficilissimo fare un film su Giffoni. Ci devi camminare dentro…”. La voce di Tommaso è il primo passo in quella straordinaria storia italiana che da oltre cinquant’anni scalda i cuori di ragazzi e ragazze di tutto il mondo. L’ex giurato, oggi nel team della Factory, apre il docufilm “This is Giffoni” realizzato dal dipartimento video del festival e affidato in particolare alla professionalità di Fiorenzo Brancaccio che ne ha curato l’aspetto autoriale e il montaggio. Migliaia le clip visionate, centinaia le ore trascorse a selezionare quelle più adatte a riempire le pagine di un racconto che attinge all’imponente materiale d’archivio del festival e narrare, attraverso volti e voci originali, quel patrimonio immateriale inestimabile di Giffoni. Si parte da lontano, dal 1971. Dalla scintilla di una intuizione che porta il nome di Claudio Gubitosi, allora appena diciottenne. Il bianco e nero restituisce il profumo dolce di un tempo magico che qui, nel piccolo borgo dei Picentini, è sempre presente. Si attraversano gli anni con la stessa intensità con cui gli uomini attraversano le stagioni della propria vita. Il ricordo è vivo, le emozioni sono vere, lo sono le persone e soprattutto le testimonianze che risplendono negli occhi di chi le ascolta, al di là dello schermo, là dove lo spettatore diventa protagonista. “This is Giffoni” è un’esperienza immersiva. Ti sembra quasi di essere là, seduto in piazza Umberto I o in piedi sul carpet. Di essere appollaiato sulle soffici poltrone della sala Truffaut o di stare con le gambe incrociate sul prato verde e corto del parco Hollywood. Tutto viene raccontato nel docufilm attraverso servizi televisivi, interviste ai protagonisti di ieri e di oggi. Star di Hollywood, uomini delle istituzioni, personaggi del mondo della cultura e della scienza. Tantissime le date da ricordare, come il 1982, quando il regista Francois Truffaut definì Giffoni il festival più necessario. C’è Carlo Rambaldi che disegna dal vivo Et, la sua creatura e Michail Gorbaciov che arriva fin nei Picentini con l’eco della sua perestrojka e il premio nobel per la Pace. Da miracolo del sud a realtà del e nel mondo. Il docufilm termina con le parole di Gubitosi rivolte al futuro che si sta già costruendo, al Campus e alla Multimedia Valley. Terminano le immagini ma non la magia di Giffoni. Quello che comincia qui migliora il mondo. E qui, come sa bene chi c’è stato, ogni finale è solo il ponte verso una nuova straordinaria avventura già alle porte.
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