Esco stordito dall’incontro con Luigi Punzo Ceo di Tesi (www.aeronet.it), la società che progetta, produce e commercializza su scala planetaria componenti per l’aeronautica civile. Ho incontrato e conosciuto Punzo nell’ambito della vita associativa della Bcc di Aquara, di cui è divenuto Consigliere di Amministrazione, e ho sempre osservato a distanza il suo atteggiamento schivo e riservato.
Già da come ha accettato la mia richiesta di intervista, trovando il tempo per incontrarmi a stretto giro, mi ha fatto un’ottima impressione. Ma non avrei immaginato di trovarmi di fronte un uomo aperto, chiaro, competente e disponibile ad ogni possibile confronto.
Arrivo con leggero anticipo davanti al cancello della Tesi situata nella zona industriale di Cicerale. Dopo aver ritirato il badge mi viene a prendere una gentile signorina, di nome Rosa, che probabilmente è l’ultima arrivata dei 160 dipendenti ch lavorano nell’azienda. Il tempo di attesa mi consente di guardarmi intorno nell’ampio ingresso dove già si percepisce un “sapore” di qualità: un tavolo con macchinetta per il caffè, con tazze di ceramica, un display che rende conto di quanta energia solare producono in tempo reale i pannelli solari posti sul tetto, una serie di riviste allineate sul tavolino a disposizione di chi è in attesa, un’esposizione di componenti per aerei prodotti dalla Tesi … La qualità non si può definire, ma quando la si incontra si fa riconoscere immediatamente!
È proprio Luigi ad introdurmi nel suo ufficio e subito un “fiume” di parole che scivolano senza soluzione di continuità per l’intera ora che mi ha dedicato.
L’intervista parte dal passato di Tesi. Signor Punzo, quando e come inizia la vita di Tesi?
Tutto comincia nel 1973 quando mio padre Gabriele, già dipendente di Aeritalia, viene invogliato proprio dall’azienda per cui lavorava a mettersi in “proprio” perché, in seguito ad accordi commerciali con gli Stati Uniti in ambito NATO, l’Italia aveva diritto ad aumentare la fornitura di componenti al settore aeronautico americano che viveva in quel momento un vero e proprio boom. Dopo le 8 ore in Aeritalia, mio padre si trasferiva nel capannone situato vicino Napoli per far crescere l’azienda familiare che vedeva coinvolta tutta la famiglia, compresa mia madre. A quel tempo avevo 7 anni e giravo tra le macchine che forgiavano pezzi per aerei. Stesso percorso fatto anche dai miei tre fratelli. A 10 avevo già una sua scrivania dove studiavo.
La famiglia ha ancora un ruolo in Tesi?
La famiglia continua ad essere l’asse portante dell’azienda. Infatti, 11 su 18 componenti lavorano qui. i più giovani studiano ancora e si preparano per il futuro che Tesi ha apparecchiato per loro.
Dia un po’ di numeri per far comprendere le dimensioni di Tesi …
Tesi ha fatturato nel 2018 di circa 20 milioni di Euro, ha 160 dipendenti divisi tra Napoli (30) e Cicerale (130) quasi tutti provenienti dagli istituti tecnici di Mattei di Eboli, Valitutti di Roccadaspide e Focaccia di Salerno. In tanti sono ingegneri aeronautici e meccanici che progettano, realizzano e controllano componenti per aerei di piccole e grandi dimensioni: fusoliere, ali, portelloni … nel 2018 Tesi ha realizzato oltre 120.000 parti di aerei che attengono alla sicurezza del volo, e 1.400.000 pezzi per l’interno degli aerei.
Quali sono i clienti più importanti per Tesi?
Airbus e Boeing e tantissimi altri costruttori di velivoli.
Vista la responsabilità che comporta essere fornitori per mezzi di trasporti che volano quali accorgimenti prendete per garantire la sicurezza dei vostri prodotti?
Il 10% del personale è impegnato esclusivamente sui controlli di qualità e sicurezza che devono essere realizzati in tempi rapidissimi soprattutto quando si tratta di pezzi di ricambio senza i quali i giganti del cielo restano a terra.
Tesi è dislocata nell’area industriale del comune di Cicerale, un paese di 2000 abitanti situato in collina. Come vi rapportate con l’amministrazione locale?
Al di là dei buoni rapporti personali con il sindaco Franco Carpinelli che fa quello che può, Ci sarebbe bisogno di un’attenzione più forte verso le aziende che producono reddito e danno lavoro a tanta gente. Al contrario, le strade sono quasi impraticabili, non esistono fognature, la fibra per le connessione veloce arriverà al paese ma lascerà scoperta la zona dove operano aziende che necessitano di connettersi con il mondo”.
Quali altri problemi vuole mettere in evidenza?
Sul fronte della sicurezza si soffre per la mancanza di una sorveglianza: c’è solo una pattuglia di carabinieri che deve coprire un’area molto vasta. È stato realizzato un impianto di video sorveglianza che ha una gestione del tutto inadeguata al bisogno. Sarebbe necessario anche rendere decorosa l’area con un piano che regolamenti la cartellonistica, estendere la rete del metano …”.
Con gli altri imprenditori che operano nell’area come vi rapportate?
Da poco stiamo tentando di consorziarci per coordinare in modo più sistematico eventuali interventi migliorativi da chiedere al comune e investire anche risorse nostre per rendere l’esterno delle aziende altrettanto gradevole come lo è il loro interno.
Il vostro gruppo ha investito anche in altri settori. Quali sono?
Abbiamo acquistato la Tenuta Torrito di circa 30 ettari di terreno in collina: con un uliveto di 3.000 piante realizzato un frantoio, rivitalizzato un vigneto, produciamo fichi e ceci, abbiamo impiantato melograni, mandorle e pistacchio.
Avete realizzato anche Elysium ad Agropoli …
Elysium è un centro sportivo con Piscina, Fitness, Food, Paintball, Beauty e News. È stato un investimento fatto per dare il segnale forte ad un territorio che è deficitario nel settore dei servizi alla persona e andare incontro ai bisogni delle nuove generazioni.
Lei è anche nel Cda della Bcc di Aquara. Come ci è arrivato?
Dovendo fare un investimento per la realizzazione di Elysium ci siamo guardati intorno verso il sistema creditizio locale che nell’area Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni è coperto dalle Bcc. Ho conosciuto Antonio Marino che, non potendo sostenere l’intero importo del finanziamento si è offerto di trovare una soluzione creando un Pool tra Bcc di Aquara e Bcc dei Comuni Cilentani e, anche grazie alla consulenza di Marco Galardo, siamo riusciti a concretizzare il tutto.
A seguito dell’intensificarsi del rapporto con Marino, è arrivata anche la richiesta di mettere a disposizione la mia esperienza nel Cda che Punzo ha accettato con piacere per dare una mano al territorio in cui già siamo protagonisti.
Abbiamo appena accennato al Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Che idea si è fatto dell’area protetta più grande d’Europa?
La nostra azienda è nata nel’area metropolitana di Napoli super congestionata. Per cui venire nel Cilento è stato un salto in avanti per qualità della vita. Conosco il territorio abbastanza bene perché non appena ho un po’ di tempi mi piace fare delle escursioni.
Dove è andato in occasione dell’ultima uscita?
Sono stato a Casaletto Spartano nella bellissima oasi dei “Capelli di Venere” e poi a Caselle in Pittere. Ogni piccolo borgo del nostro territorio è uno scrigno prezioso da quale estrarre il meglio che c’è.
E non è un futuro da poco quello che si può già intravedere stando ben piantati con i piedi nel presente. Ma a questo punto, Punzo mi invita a seguirlo in un capannone situato di fronte ai due dove ci troviamo …
Abbiamo rilevato questa struttura che è stata colpita da un incendio e la proprietà ha deciso di de localizzare.
Cosa pensate di farci?
Abbiamo già impiantato un nuovo settore di attività legato alla progettazione, realizzazione, assemblaggio e collaudo di droni ad uso civile. Il prototipo in dimensioni ridotte è già stato realizzato e il primo esemplare è già pronto per essere collaudato. Con questo ampliamento nel 2020 arriveremo a circa 12.000 mq di superficie coperta.
Come si chiamerà e dove avverrà il debutto della nuova “creatura”?
Il nome e Milvus e debutterà ad Altavilla Silentina. Il drone potrà volare sia in modo autonomo sia guidato a distanza e potrà essere impiegato in azioni di sorveglianza, di soccorso in mare, in agricoltura ed in ogni altro settore che necessita una vista dal cielo.
Usciamo dal capannone con Luigi che ha ancora voglia di raccontare … ho l’impressione che potremmo andare avanti all’infinito. Gli argomenti appena accennati sono tanti ma ci sarà tempo per riparlarne in futuro.
Devo confessarlo, da tempo che io stesso mi sono concentrato più sul progetto di rilancio del nostro giornale e ho lasciato decantare troppo la mia naturale voglia di far emergere dall’anonimato chi ha molto da far vedere e raccontare alle nuove e vecchie generazioni. Luigi come tanti altri imprenditori hanno più voglia di fare che di mostrare! Ma un buon esempio vale molto di più di mille buoni propositi che devono superare l’esame della realtà dei fatti.
È arrivato il momento di far scendere in campo quelli che ce l’hanno fatta per portarli da esempio alle nuove generazioni che vorranno emularli nella rincorsa verso la loro dimensione futura che li proietta verso altri mondi ma che, se lo vorranno, devono sapere che qui c’è posto anche per loro come è accaduto per Luigi, i suoi fratelli ed i loro figli e, in futuro i loro nipoti.