«Per noi è stato di fondamentale importanza aver riscoperto la lastra aragonese. Un patrimonio a molti ignoto e speriamo che da oggi possa essere scoperto o riscoperto non solo dai turisti ma dalla gente del luogo«», così ha detto Cono Tropiano il presidente del Rotaract Club Sala Consilina – Vallo di Diano in occasione della consegna del restauro ultimato della lastra aragonese nel complesso della SS. Pietà di Teggiano. I lavori sono stati voluti e finanziati dai giovani rotaractiani. La lastra in pietra calcarea locale, per la città di “Diano”, è una delle testimonianze più significative del Quattrocento, ma è anche una traccia della Congiura dei Baroni del 1845. Collocata sul muro del campanile di Santa Maria Maggiore, l’opera in bassorilievo misura cm 106x120x23 e documenta un significativo cambiamento nella politica locale e nei rapporti della casata dei Sanseverino con i regnanti Aragonesi. Domenica scorsa, all’incontro, erano presenti Antonio Gnazzo Presidente Rotary Club Sala Consilina che in passato si è occupato del restauro del portale della SS. Pietà e di una stele in pietra locale nel Seggio, Monsignor Antonio De Luca Vescovo della Diocesi di Teggiano-Policastro: «Questa iniziativa ha voluto lasciare il segno nella cultura valdianese – ha detto – è una proposta positiva che ha spinto i ragazzi a impegnarsi», Rosa Carafa della Soprintendenza Abap di Salerno, Marco Ambrogi Direttore del Museo Diocesano, Cono Antonio D’Elia assessore comunale e Gelsomino Parascandolo della ditta IRIS di Buonabitacolo che si è dedicata al restauro. Al termine è stata scoperta la lastra aragonese nel Museo Lapidario Dianense.
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