di L.R. Per il papa, modello credibile di sacerdote è quello di chi “non ha un’agenda da difendere” ma è pronto a farsi “prossimo di ognuno” ed entra in relazione con tutti grazie ad uno stile di vita convincente perché “semplice ed essenziale”. In tal modo non solo acquista credibilità, ma può “diffondere il bene con la stessa passione con cui altri curano i loro interessi”. Su questa base Francesco fonda l’efficacia di una “gestione delle strutture e dei beni economici” consigliando di evitare: “In una visione evangelica, (…) di appesantirvi in una pastorale di conservazione, che ostacola l’apertura alla perenne novità dello Spirito”. Ne deriva che compito del prete è mantenere “soltanto ciò che può servire per l’esperienza di fede e di carità del popolo di Dio”. A questo invito ha fatto riscontro il comunicato finale dei vescovi italiani diramato alla fine della 69a assemblea della Cei. Al terzo punto, infatti, è stata richiamata la necessità di procedere, “nel segno della chiarezza e della trasparenza”, ad una retta amministrazione dei beni della Chiesa. Per fare un esempio, anche per mettersi in sintonia con le indicazioni del papa, oltre che per andare incontro alle attese dei fedeli, sarebbe auspicabile una revisione delle tasse per le licenze matrimoniali che vengono praticate nelle parrocchie, nella diocesi ed anche fuori diocesi. L’optimum sarebbe la totale abolizione in omaggio al principio apostolico del “tutto avete ricevuto gratis, tutto date gratis”; sicuramente, comunque, appare difficilmente giustificabile il pagamento di ben 250 euro per l’autorizzazione alla celebrazione del rito fuori della diocesi di residenza, pretesa che mal si concilia anche con il significato canonico della tassa. Se a questo si aggiunge l’ammontare dell’offerta al parroco della chiesa dove si celebra il matrimonio, diventano comprensibili certi malumori che circolano tra i fedeli, ai quali potrebbe essere collegato, almeno in parte nell’attuale congiuntura non certo florida, il precipitoso e preoccupante calo di quelli con rito cattolico. Infatti, se appare discutibile la pretesa di alcune Curie nella Metropolia, ancor più meraviglia, se la diceria avesse fondamento nella realtà, che in alcuni posti si ricorre all’espediente degli addobbi floreali per esigere il pagamento di altre somme da ciascuna coppia, anche se le stesse decorazioni vengono sfruttate per più celebrazioni. Potrebbe senz’altro essere in linea con l’esigenza di trasparenza e correttezza, in questi casi, l’esibizione agli sposi della ricevuta fiscale rilasciata dal fioraio. Certamente non si può pretendere il mutamento della prassi in tutte le diocesi, però sarebbe un segnale molto significativo se almeno quella di Vallo facesse registrare una chiara presa di posizione della Reverendissima Curia. Se a ciò si aggiunge la più volte manifestata sensibilità di Mons. Vescovo per la giustizia sociale e la sua spiccata competenza a riguardo per la preziosa esperienza da lui maturata negli importanti incarichi ricoperti negli ambienti ecclesiastici partenopei, un suo intervento chiarificatore in questo campo, oltre che in “sintonia con i criteri presentati e condivisi lo scorso marzo in Consiglio permanente”, e ribaditi a maggio, costituirebbe un prezioso aiuto per il sacerdote-pastore impegnato ad ascoltare e pronto a condividere le ansie di chi vive una complessa situazione economica. A questo proposito, l’effettivo funzionamento dei consigli economici può liberare il parroco del peso eccessivo relativo all’amministrazione soggetta ad una normativa civilistica che si rivela sempre più complessa. La ricerca di trasparenza diventa così un obiettivo prioritario per il cui raggiungimento occorre sollecitare l’attiva partecipazione dei laici per rendere più efficace una gestione volta al bene comune. Decidere in tal senso, da una parte valorizza ancora di più la chiesa locale, attenta custode della giustizia distributiva, dall’altra l’accredita anche come vigile sollecitatrice del bene comune secondo l’interesse di tutti i cittadini presso le tante amministrazioni locali che hanno rinnovato, almeno formalmente, i loro quadri proprio questo fine settimana.