Sylvester Stallone, per i fan Sly, regista, attore, sceneggiatore, dal successo planetario in occasione della cinquantesima edizione del Giffoni Film Festival ha partecipato a una conferenza streaming con i ragazzi svelando aneddoti e curiosità.
Cosa rappresenta per le ‘’La saga sul pugile di Philadelphia’’?
‘’È stata una benedizione e un miracolo. Non ho mai pensato che sarebbe diventato qualcosa di così grande. Tutti hanno un sogno nel mondo e Rocky ha mostrato che quel sogno si può realizzare. Se un’idea pensi possa arrivare alle altre persone, vai avanti. Tutte le persone combattono nella vita a modo loro. Nella storia di qualcuno che lotta e non si arrende tutti possono riconoscersi. Vanno raccontati questi sogni che tutti abbiamo, quelli che riguardano la condizione umana”.
Ci parla del suo prossimo film ‘’Samaritan’’?
“C’è un grande cuore nella storia. In molti film di fantascienza trovo non ci sia molta emozione, ‘Samaritan’ invece ha parecchio in comune con Rocky. È molto realistico, non è pieno di elementi fantasy, insomma, è un’idea fantastica.
Ci anticipa la trama?
‘’Interpreto un vecchio supereroe che non vuole più esserlo, si parla anche del suo rapporto con un bambino”.
Quali sono i suoi progetti futuri?
‘’Ho conseguito, tutto quello che mi ero prefissato da giovane, tutti i miei obiettivi sono stati raggiunti e superati. A 30 anni ho vinto l’Oscar), cosa potrei fare di più? Quello che voglio realizzare ora è scrivere, produrre, trovare giovani filmmaker come voi, aiutarvi a realizzare i vostri sogni. Io non ho più niente da provare, ora è il vostro turno”.
Cosa pensa del Giffoni Film Festival?
“L’idea di Giffoni è bellissima e non vedo l’ora di essere circondato dall’entusiasmo di questi ragazzi per il prossimo anno. Quello che auguro al festival è un compleanno felice con un futuro radioso davanti”.
Quale consiglio si sente di dare ai giovani?
“Consiglio di non mollare mai e continuare a lottare. Il motivo? Io non ho più nulla da dimostrare al mondo ma voi sì e io voglio aiutare i talenti giovani e insegnare a sceneggiatori e registi in erba come orientarsi.’’
Con quale regista si trova meglio a lavorare?
“Semplice, me stesso perché sono la persona con cui vado maggiormente d’accordo al mondo”.
Intervista a cura di Lucrezia Romussi