Successo per la Compagnia Teatrale “I 100Crammatinirussi” di Massimo Sica. Una commedia ambientata nel Cilento, un dialogo tra vecchi e giovani, la trasposizione teatrale di un’accurata ricerca antropologica frutto di interviste agli anziani del Cilento. L’ultimo lavoro teatrale di Massimo Sica valorizza la cultura e la lingua del Cilento, confermando l’eccellenza della compagnia.
Piazza stracolma per “Stàmme assènte…te fàzzo no cùnto”, commedia brillante in due atti che sabato 20 luglio 2024 a Piano Vetrale, il suggestivo borgo cilentano dei murales, ha portato serenità e buonumore nell’ambito dei festeggiamenti organizzati, in occasione della festa di Sant’Elia, dal Comitato Feste Patronali SS. Antonio, Elia e Sofia di Piano Vetrale. La Compagnia Teatrale “I 100Crammatinirussi”, rappresentando con grande successo l’ultimo lavoro teatrale di Massimo Sica, un’opera che onora e valorizza la cultura e la lingua del Cilento, si conferma un’eccellenza del territorio.
L’ elenco di personaggi e interpreti della commedia: Zi Carmino (Massimo Sica); Zi Peppo (Giuseppe Flamio); Zi Nicola (Nicola Santomauro); Zè Rosa (Anna Celeste Sica); Maria (Angela Maio); Paola (Rosamaria Nicoletti); Antonella (Antonella Attanasio. Regia di Massimo Sica. Assistente di scena: Antonio Infante. Scenografie: Pantaleo e Antonio Tortorella. Audio e luci: Stefano Cetrangolo. Riprese video: Antonio Milano. Ha presentato: Rosa Sica.
Quest’ultima opera ha incontrato, a Piano Vetrale come nelle precedenti rappresentazioni, grande favore di pubblico. Se da un lato, in comune con le precedenti, riuscitissime opere teatrali, quest’ultimo lavoro è anch’esso scritto in dialetto cilentano, le ambientazioni sono cilentane e c’è il dialogo tra anziani e giovani, dall’altro lato Massimo Sica vi ha inserito una grande innovazione, dove protagonista non è la trama ma la narrazione, il racconto di eventi realmente accaduti in un passato non troppo lontano.
A metà tra il teatro di narrazione e la commedia di costume brillante, quest’opera è la trasposizione teatrale di un’accurata ricerca antropologica, condotta intervistando gli anziani del Cilento. “I fatti narrati sono al 90% realmente accaduti, e sono stati presentati attraverso una trasposizione teatrale”, ha spiegato l’autore, regista e attore Massimo Sica.
I quattro personaggi anziani, seduti accanto al chiosco gestito da giovani ragazze, raccontano fatti realmente accaduti, e le loro storie sono tanto reali perchè sono vere. Le giovani ascoltano, domandano il significato dei termini più antichi e così facendo recuperano la memoria storica. La trama, di fatto, in questa innovativa opera, è il racconto stesso, la vita nel Cilento di un tempo. Un’innovazione ulteriore, emozionante ed efficace, l’ho ritrovata nel personaggio di Antonella (Antonella Attanasio), una giovane che ascoltiamo cantare, con voce angelica, canzoni identitarie del Cilento. In questo personaggio recitazione e canto si fondono. E nel canto di Antonella che omaggia la sua terra ho voluto leggere un messaggio di speranza: i giovani, in fondo, ancora vogliono conoscere le proprie radici, ancora vogliono ritrovarle, e amarle.
Con quest’ultimo, riuscitissimo lavoro teatrale, Massimo Sica valorizza la cultura e la lingua del Cilento, e si conferma un’ eccellenza del territorio.