Rispetto ai servizi di base l’Area del Vallo di Diano evidenzia alcune criticità che fanno riferimento tanto all’istruzione quanto al sistema della mobilità e ai servizi sanitari. Il sistema d’istruzione dell’Area si compone di 14 scuole dell’infanzia, 33 scuole primarie, 13 scuole secondarie di I grado e 14 scuole secondarie di II grado.
Le performance rilevate dai test Invalsi mostrano per le scuole del Vallo di Diano livelli inferiori alla media nazionale, ma in linea con quanto registrato in Regione Campania. Le differenze più significative con i valori medi delle altre aree interne del Paese attengono alla scuola primaria per ciò che riguarda sia l’italiano che la matematica e alla scuola secondaria per ciò che riguarda la matematica. Il sistema scolastico dell’area interna Vallo di Diano si presenta disomogeneo sia nell’offerta didattica che nella localizzazione e adeguatezza delle strutture che nell’efficacia della programmazione. Inoltre, è in atto una competizione tra i vari Istituti per garantirsi il maggior numero di iscrizioni (con una flessione negli Istituti Tecnici, a vantaggio dei Licei). Si rileva una bassa interazione tra il sistema scuola e il territorio con un conseguente scollamento tra il sistema scolastico e le reali esigenze e potenzialità di sviluppo economico del territorio legate alle risorse endogene (agricoltura, artigianato, turismo, cultura, biodiversità). Il tema istruzione incrocia, quindi, l’ostacolo rappresentato da una sufficiente preparazione del capitale umano e da uno scarso raccordo formazione-lavoro nei corsi didattici. La mancanza di strutture di supporto ed accoglienza per i disabili, la carenza di politiche sociali comuni, a fronte di una crescente presenza di immigrati, si traducono in molti casi in ambienti scolastici poco accoglienti e inclusivi. Da segnalare il percorso di collaborazione istituzionale già intrapreso dalla Comunità Montana per la costituzione di “Reti di scuole” con finalità comuni e diversificate al fine di coordinare iniziative di largo respiro finalizzate al rafforzamento del legame scuola-lavoro-territorio, al potenziamento dei curricoli, all’orientamento scolastico, al miglioramento della qualità della didattica, ai percorsi di aggiornamento, alla creazione di “spazi creativi” capaci di stimolare le giovani generazioni. Non mancano, comunque, le esperienze di eccellenza. È il caso, ad esempio, dell’Istituto di istruzione superiore M.T Cicerone di Sala Consilina che si è messo in luce per quanto riguarda le innovazioni nell’offerta formativa, per i progetti di alternanza scuola/lavoro attivati ed il Fablab.
Sul fronte della mobilità il territorio è ricompreso tra i Monti della Maddalena e quelli degli Alburni e del Cilento. L’area è attraversata dal Fiume Tanagro, si estende per 708,32 Kmq e costituisce la zona sud-interna della provincia di Salerno, confina con la Basilicata e si sviluppa in direzione Nord-Sud per una lunghezza di circa 37 km. Per la sua posizione geografica, l’area svolge da sempre un importante ruolo di cerniera e di connessione. L’arteria principale, un tempo rappresentata dalla strada romana Capua–Regium (Via Annia), è l’autostrada Salerno-Reggio Calabria che collega agli aeroporti di Napoli-Capodichino e Pontecagnano-Costa d’Amalfi ed alle Stazioni Ferroviarie di Sicignano degli Alburni e Salerno (alta velocità); in senso trasversale i collegamenti sono verso la Val D’Agri e Potenza, Cilento interno, Policastro e Sapri (Cilento costiero). Oggi l’autostrada ha in parte mantenuto il suo ruolo di transito favorendone una facile accessibilità ed una interconnessione della zona alle reti di trasporto nazionali ancorché mediante il solo trasporto su gomma. La scarsa connettività interna è ricollegabile ad una rete infrastrutturale locale con forti criticità ed a un sistema di trasporto pubblico da riorganizzare. Il peggioramento del livello di mobilità interno all’area si registra in riferimento alle aree distanti dagli assi viari principali che impediscono la diffusione degli effetti positivi derivati dall’accessibilità esterna. Il sistema di mobilità interno non consente ai residenti un buon accesso alla rete di distribuzione dei servizi. Le difficoltà di collegamento con le principali strutture scolastiche soprattutto nelle fasce pomeridiane (assenza di linee dirette, eccessivo numero di cambi, tempi di percorrenza lunghissimi) e la mancanza di collegamenti diretti alle strutture socio-sanitarie sono elementi invalidanti per le fasce degli studenti e degli over 65. Particolarmente difficile, inoltre, è l’accesso ai nuclei abitativi dei centri storici.
Per quanto riguarda i servizi sanitari, emerge la necessità e l’urgenza di operare con approccio integrato che tenga insieme le strutture sanitarie e i servizi socio-sanitari. L’“approccio integrato”, infatti, è ritenuto un’efficace strategia per ridurre il tasso di ospedalizzazione evitabile (composito) elevato nell’area di intervento; pari a 938,3 (superiore alla media sia regionale pari a 488,8 che a quella nazionale pari a 617,3) che si combina all’elevato tasso di popolazione over 65 paria a 21,2% (Anno 2014). Ciò è plausibile che esprima un ricorso inappropriato al sistema di servizi assistenziali ospedalieri e segnali, dunque, carenze nei servizi distrettuali (cure primarie, assistenza specialistica, assistenza domiciliare, strutture residenziali). Il tasso di ospedalizzazione misura, infatti, il ricorso al ricovero ospedaliero da parte della popolazione residente in un periodo temporale definito e rappresenta una misura generale della domanda di assistenza ospedaliera della popolazione. Oltre l’elevato tasso di ospedalizzazione, in merito alle diseconomie da superare, si registra uno spostamento dei residenti verso strutture private e/o ospedali pubblici extra-regionali, (soprattutto in Basilicata), dovuto alla progressiva riduzione del livello e delle tipologie di servizi offerti dal Distretto Sanitario e dai Presidi Ospedalieri pubblici locali, che ha generato disagio e sfiducia tra le popolazioni locali. Gli attuali presidi sanitari territoriali sono quelli di Polla, Sala Consilina, Padula e un ospedale privato a Teggiano. Esiste poi un plesso a Sant’Arsenio, di proprietà dell’ASL di Salerno, che, attualmente, è una struttura largamente sottoutilizzata per il progressivo trasferimento dei reparti verso l’ospedale di Polla.