Su migliaia di tratti di strade statali che corrono da Nord a Sud della penisola o da Est a Ovest sono stati posizionati i “rilevatori” della velocità media dall’ingresso di un centro abitato alla sua uscita.
La SS 166, ma il discorso vale per ogni altra strada, è una via di collegamento storica che collega altre due strade, la SS 18 e la SS 19, che hanno fatto la storia della parte meridionale della provincia di Salerno. La 166, essendo stata realizzata in seguito, è stata il primo collegamento diretto tra la pianura del Sele e il Vallo di Diano. Essa parte da Capaccio Scalo sulla SS18, si inoltra nella pianura fino a Fonte, scala le colline di Serra, scende fino a Ponte di Calore, risale fino al passo della Sentinella, arriva a San Rufo dove incontra la SS 19. Le tre strade sono affidate per la manutenzione all’ANAS (Azienda Nazionale Strade e Autostrade).
Chi viaggia abitualmente sulla SS 166 sul tratto che va dal “Rettifilo” a Fonte di Roccadaspide si rende subito conto che è diventata una via interna e ricade sotto i limiti di velocità che una zona fortemente antropizzata richiede.
Infatti, il limite di velocità è posto, a ragione, da 30 o 50 Km orari!
Invece, chi la frequenta abitualmente, o saltuariamente, sa bene che deve fare i conti con gli incommensurabili rischi a causa della velocità sostenuta, ben oltre i limiti, da automobili, camion, TIR, trattori, moto …
Ci troviamo di fronte ad una strada interna sulla quale si affacciano centinaia di case con i loro passi carrai, decine di strade secondarie, decine di attività commerciali … perfino ben 4 distributori di carburanti, ai quali, eccetto uno, si accede nei due sensi di marcia.
Insomma, ognuna di queste uscite o ingressi necessitano di attenzione e scrupolose valutazioni da fare sotto la pressione del “fare presto” che costringe tutti ad affrettare i tempi.
Auto sfrecciano incuranti dei limiti, moto le superano impennando verso il cielo, trattori accelerati con rimorchio d’ordinanza (il più delle volte fuori dalle regole con cabine sovraffollate e passeggeri fuoribordo …)
Inoltre, chi ha necessità di spostarsi a piedi o in bicicletta vive con ansia le brevi distanze da coprire per raggiungere la chiesa, il negozio più prossimo alla sua abitazione, recarsi presso il negozio che sta dall’altra parte della strada …
Gli strapuntini di marciapiedi, che pure ci sono, sono impraticabili … e nemmeno vengono presi in considerazione per spostarsi a piedi … tutti si spostano con mezzi motorizzati per sentirsi più protetti!
Gli altarini che si notano ai margini della strada restano un monito troppo debole per rallentare il ritmo con il quale si succedono gli incidenti!
Quando arriverà il tempo in cui …
Chi ha la responsabilità di richiamare l’attenzione?
Chi ha il potere di decidere misure definitive per ridurre la velocità media?
Chi ha a cuore il rispetto delle regole stradali si faccia sentire?
Chi è indifferente alle morti annunciate e piange sulle bare dei predestinati a soccombere?
L’elenco potrebbe continuare!
Almeno, sarebbe il caso, visto che l’illuminazione pubblica c’è e lo spazio anche, di costruire dei marciapiedi almeno su un lato della carreggiata! Ma nessun programma elettorale dei candidati sindaci e consiglieri hanno mai messo in primo piano il problema! Le priorità sono altre, ma anche di quelle si perde traccia delle decisioni fino alla prossima campagna elettorale … una per tutte è il completamento della rete fognaria. In questo caso, però, i cittadini delle zone sprovviste di fognature potrebbero chiedere e ottenere almeno l’esonero dal pagare la quota parte nella bolletta dell’ASIS!
Ovviamente, resta il problema irrisolto della velocità …
Anche in questo caso basta copiare! Su migliaia di tratti di strade statali che corrono da Nord a Sud della penisola o da Est ad Ovest sono stati posizionati i “rilevatori” della velocità media dall’ingresso di un centro abitato alla sua uscita. Questo è il solo tipo di controllo “democratico” che non infierisce su una distrazione momentanea dell’automobilista e, allo stesso tempo, penalizza in modo mirato chi non rispetta nessuna regola di convivenza civile.
L’automobilista medio è già abituato a questo tipo di controllo e, per la grande maggioranza, si adeguerebbe istantaneamente al rispetto delle regole. Per gli altri, ci sarebbe da sperare che, colpiti nel portafoglio, riducano il loro modo di andare di “fretta” a più miti consigli. In ogni caso, si potrebbero destinare gli importi delle sanzioni alla realizzazione dei marciapiedi …
Ovviamente, l’abitudine ad essere moderati alla guida si ribalterebbe anche sulle strade secondarie che, in modo altrettanto pericoloso, sono sotto scacco di chi ha fretta di andare senza badare a limiti e pericoli che si ripercuotono sulle vite di tutti i “compagni” di strade che vorrebbero ma non possono spostarsi in sicurezza sia in auto sia a piedi.
Servirà a qualcosa questo articolo? Non possiamo saperlo … certamente resterà come un “monito” a futura memoria per chi, come accade ogni volta, applaudirà dentro e fuori delle chiese all’ennesima vittima di tanta trascuratezza di cui tutti siamo, consapevolmente, responsabili.