Il Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni torna ad occuparsi di strade …

Infatti, il Presidente del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, Giuseppe Coccorullo; si è recato a Roma a capo di una delegazione composta dal sindaco di Ottati, Filippo Ferraro; i vertici Anas … insieme hanno incontrato il Sottosegretario al Ministero dei Trasporti, Tullio Ferrante …

Tema dell’incontro è stata la SS166 che collega Paestum ad Atena Lucana nel Vallo di Diano.
Si tratta di una strada che ripercorre, con le dovute differenze, la via Istmica da Paestum a Sibari per evitare la via del mare che, oltre ad essere più lunga, era anche la più pericolosa dal punto di vista delle condizioni metereologiche da affrontare per imbarcazioni a chiglia piatta che dovevano per forza navigare a ridosso della costa e risalire le foci dei fiumi.

Ferrante ha immediatamente fatte proprie le sollecitazioni della delegazione dichiarando che “si tratta di un’arteria strategica per la mobilità nel Cilento e che occorre ammodernare per sostenere le potenzialità di crescita del territorio”.
Il tavolo promosso al Mit rappresenta un impulso importante per valutare l’inserimento, nel contratto di programma 2026-2030 con Anas, del progetto di adeguamento dell’arteria.
L’intervento di adeguamento è sostenuto da moltissimi sindaci della zona con il benestare dell’ente Parco del Cilento Vallo di Diano e Alburni.
La SS 166 ha una rilevanza strategica per il sistema dei trasporti cilentani nell’ottica di rafforzare la sicurezza stradale e promuovere il rilancio di tutto il Cilento, già al centro di massicci investimenti da parte del Ministero.

“Continuerò a garantire la massima attenzione per lo sviluppo infrastrutturale del territorio che, anche attraverso l’ammodernamento della SS 166 e il miglioramento dei collegamenti con la nuova stazione nel Vallo di Diano, potrà direttamente beneficiare dei vantaggi derivanti dalla nuova linea ad Alta Velocità Salerno – Reggio Calabria. Il Cilento, dopo anni di mancata programmazione e ostilità alle nuove opere, deve finalmente potersi proiettare in un’ottica di crescita economica e sociale” ha concluso Ferrante.

Questa ultima dichiarazione, evidentemente condivisa dalla delegazione cilentana seduta al “tavolo” ministeriale deve far riflettere per diversi motivi …
– Intorno al “tavolo” c’era il Coccorullo, presidente del Parco, che ha sempre sostenuto l’importanza delle strade per collegare “velocemente” l’area protetta all’autostrada, all’aeroporto “Salerno – Costa d’Amalfi, e all’Alta Velocità ferroviaria. Con lui c’era Ferraro, il sindaco di Corleto;

– Vale la pena ricordare anche la presa di posizione del presidente sulla necessità di realizzare la variante della SS 18 da Agropoli a Campagna; di realizzare la progettata “Strada del Parco” che dovrebbe collegare Vallo della Lucania alla famigerata Fondovalle Calore, ancora incompleta (la strada che comincia nel nulla e finisce nel vuoto), perforando colline e scavalcando corsi d’acqua: il progetto c’è, i 90 milioni di euro non ancora!
Forse avrebbero potuto chiedere conto anche di questo al “vertice” ANAS presente all’incontro.
Alle nostre latitudini, quasi tutti sanno come vanno queste cose … si trovano i soldi per un bel progetto di fattibilità, si incaricano i tecnici, si inviano al ministero e si depositano in qualche archivio dell’ANAS e si resta in attesa del momento giusto per tirarlo fuori in caso di risorse emergenti che qualche sottosegretario si impegna a reperire “in tempi” imprecisati.
Intanto, si muore … guarda caso, proprio sulla SS 166 nel suo tratto iniziale da Capaccio Scalo e Roccadaspide!

Si muore perché si insegue quella “velocità” che è “necessaria” per raggiungere gli snodi che immettono dove la “velocità” è di “casa” e che nessuno rinnega: aeroporti, TAV, autostrade.
Anche la delegazione arrivata la MIT tra la richiesta di “ammodernamento della SS 166” ha sottolineato la necessità di “rafforzare la sicurezza stradale” e promuovere il rilancio di tutto il Cilento.
L’ANAS, però, in considerazione di molte e note criticità, ha già “classificato” la SS166 a strada “interna” in quanto la velocità massima consentita è di 50 Km orari sia nei centri urbani sia nei tratti extraurbani.
Pertanto, appare evidente che, se si ha a cuore la sicurezza della SS 166, è prioritario prestare attenzione più alla sicurezza che al tempo di percorrenza! Questo in considerazione del fatto che qualche decina di incidenti mortali, qualche centinaia di incidenti con feriti, qualche migliaio di incidenti avvenuti senza danni alle persone ma ai mezzi coinvolti e … un’infinità di altri evitati per pura fortuna!
Vale la pena anche di ricordare che il comune di Roccadaspide ha più di un faldone che contengono richieste alla ANAS, alla prefettura e alla provincia di Salerno dove sono conservate le istanze di voler installare controlli fissi della velocità, assoluta o media” per indurre i conducenti a rispettare i limiti che la stessa ANAS prescrive come indica la segnaletica verticale installata.
Infatti, la SS 166 è una strada che è utilizzata per consentire a chi vive nei comuni situati sulle due rive del fiume Calore e dei sui affluenti, spostarsi in sicurezza più che velocemente, in quanto non si può forzare l’orografia di un territorio fino a stravolgerne la natura insita anche nei centri abitati che attraversa.
Tant’è vero che i più gravi e ripetuti incidenti si verificano soprattutto perché chi è alla guida preferisce “inseguire” più la velocità che preoccuparsi della messa in sicurezza che pure la delegazione arrivata al MIT ha inserito nelle sue richieste.
Pertanto, è del tutto evidente che, prima di qualsiasi velleitaria di favorire la “rincorsa” del tempo di percorrenza, è necessario e improcrastinabile che Provincia di Salerno, Parco del Cilento, vallo di Diano e Alburni e ANAS effettuino una ricognizione su come rendere più sicura la strada in oggetto sia sotto l’aspetto strutturale sia sotto l’aspetto del rispetto del codice della strada soprattutto dove ci sono:
• condizioni di traffico, tenuto conto anche del tipo di strada e dei mezzi che la percorrono (ad esempio, presenza di traffico intenso e percentuale elevata di mezzi pesanti diretti e in uscita di aziende zootecniche e artigianali, in agricoltura, che rendono difficile fermare i conducenti per un controllo senza creare ulteriori occasioni di pericolo …
• tassi elevati di incidentalità debitamente documentato;
• impossibilità o difficoltà documentate nel procedere alla contestazione immediata della violazione;
• presenza di più corsie per senso di marcia in cui mancano spazi idonei assenza di banchine o piazzole di dimensioni adeguate;
• visibilità limitata e condizioni del manto stradale in grado di condizionare negativamente la fermata e la sosta dei veicoli per rilevare la violazione;
Intanto, non ci resta che sperare sulla buona sorte e “pregare” …